Politica interna
Ignazio Marino – Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha azzerato i vertici dell’Atac e annunciato che cercherà un partner industriale per la municipalizzata dei trasporti. La decisione è stata presa dopo 24 giorni di sciopero bianco dei macchinisti della metropolitana, in una Capitale dove gli autobus saltano una corsa ogni ora. Marino ha anche chiesto di lasciare all’assessore renziano ai Trasporti Guido Improta, attirando subito le critiche dei deputati vicini al premier, mentre Palazzo Chigi non sembra arretrare dalla posizione già espressa: elezioni se non ci sarà una vera svolta. Ieri i più penalizzati sono stati i turisti: a Fiumicino oltre 90 voli sono stati cancellati a causa della protesta dei piloti Alitalia, mentre a Pompei un’assemblea improvvisa ha lasciato i turisti fuori dagli Scavi.
Intercettazioni – A sorpresa la riforma del processo penale approderà lunedì alla Camera con una norma che vieta le registrazioni nascoste, che, diffuse per danneggiare qualcuno, potrebbero costare fino a sei anni di carcere. La modifica alla legge delega è stata presentata nella notte tra giovedì e venerdì dal deputato di Ap Alessandro Pagano e approvata dalla commissione Giustizia. Dura la reazione dei grillini, che promettono battaglia contro quello che definiscono un “bavaglio” ai giornalisti. Contrario lo stesso ministro della Giustizia Andrea Orlando, che per evitare il conflitto con magistrati e giornalisti sarebbe già pronto a nominare una commissione di esperti che consigli l’esecutivo. Il timing resta stretto: il disegno di legge difficilmente potrà slittare alla settimana successiva, quando in aula sono previsti i decreti.
Politica estera
Turchia – Ankara definisce la sua strategia nella guerra all’Isis, annunciata dopo l’uccisione di un militare turco vicino alla frontiera e l’attacco di Suruc costato la vita a 32 persone. Il governo ha concesso al Pentagono l’uso delle basi aeree, ottenendo in cambio la creazione di una “no-fly zone” lunga forse 90 chilometri. Per la prima volta, caccia turchi hanno condotto raid contro le milizie jihadiste nel Nord della Siria, inaugurando una serie di attacchi che potrebbe durare fino a quattro mesi e che coinvolgerà anche l’artiglieria. È stata poi portata a termine anche un’operazione “antiterrorismo”: 297 i fermati, sospettati di essere affiliati all’Isis, ma anche al Partito dei lavoratori curdi e a un movimento di estrema sinistra considerato illegale dal governo.
Libia – In un’intervista al “Corriere della Sera”, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni invita la Banca centrale libica a escludere dai propri finanziamenti, se necessario, le componenti contrarie al processo di pace. Il riferimento è agli esponenti oltranzisti che esercitano pressioni e minacce perché il General National Congress di Tripoli non partecipi a un’evoluzione pacifica della situazione politica interna. Il ministro assicura che la Farnesina è al lavoro per riportare a casa i quattro tecnici rapiti in Libia e padre Paolo Dall’Oglio, sequestrato in Siria quasi due anni fa. Positivo il commento di Gentiloni sull’offensiva turca contro l’Isis e sull’accordo con l’Iran. Quest’ultimo, in particolare, ha evitato un’escalation militare e rappresenta per le imprese italiane una grande occasione.
Economia e Finanza
Fisco – Intervistato dalla “Stampa”, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis sostiene che dal punto di vista della crescita è prioritario tagliare le imposte sul lavoro, non abolire la tassa sulla prima casa, come annunciato la settimana scorsa dal premier Matteo Renzi. Le proposte di alleggerimento fiscale, aggiunge, vanno verificate alla luce delle misure per controbilanciare il minor gettito. Anche perché, sottolinea Dombrovskis, “l’Italia sta già beneficiando della flessibilità nel Patto di Stabilità”, secondo un percorso concordato da poco. Quanto alla crisi greca, il vicepresidente sostiene che una Grexit è ormai fuori discussione, precisando però che il governo Tsipras ha commesso errori che hanno riportato instabilità e recessione.
Grecia – È arrivata al Fmi la richiesta formale della Grecia per un nuovo aiuto, prevista per ottenere un terzo piano di salvataggio. Le trattative non sono ancora iniziate: non sono infatti arrivati ad Atene proprio i rappresentanti del Fondo, a causa di questioni logistiche, secondo quanto riportato dal “Telegraph”. Ma anche, probabilmente, delle difficoltà dei creditori di raggiungere un accordo su come affrontare il problema del debito. Intanto il Paese sta cercando di tornare alla normalità: così, se la settimana prossima la Borsa potrebbe riaprire dopo oltre un mese di stop, ieri sono state allentate le restrizioni sui trasferimenti di capitale all’estero, permettendo di sbloccare le importazioni.