Politica interna

 

M5S – Il sindaco di Quarto, Rosa Capuozzo, aveva denunciato più volte le pressioni dell’ex consigliere Giovanni De Robbio. Aveva parlato di quanto stava accadendo in Comune a Roberto Fico, chiedendo l’espulsione di De Robbio dal Movimento. Espulsione ottenuta solo dopo una relazione scritta. Questo il contenuto delle ultime due deposizioni davanti al procuratore aggiunto della Dda di Napoli Giuseppe Borrelli e al sostituto Henry John Woodcock. Una ricostruzione che stride in parte con quella di Fico, che probabilmente sarà riconvocato dagli inquirenti. A Quarto la tempesta politica impazza, portando alle dimissioni di altri due consiglieri, e rendendo instabile la maggioranza 5 Stelle. Capuozzo attacca i vertici del suo ex partito via Facebook, colpevoli di averla abbandonata insieme ai cittadini che hanno creduto nel Movimento. Di Maio ribatte parlando di “patto di onestà con i cittadini”.

 

Unioni Civili – Il 28 gennaio il disegno di legge sulle unioni civili arriverà in aula al Senato, e il voto segreto è ormai cosa certa, rendendo l’esito della votazione non più così scontato, soprattutto sulla step child adoption, che sta mettendo in crisi l’intero Pd. Almeno trenta senatori si stanno infatti apprestando a presentare un emendamento che trasforma l’adozione in affido rafforzato, e altrettanti stanno lavorando a una mediazione “per migliorare il testo del ddl Cirinnà”, come dichiara la senatrice renziana Rosa Maria Di Giorgi. Sulla questione i problemi non si fermano al Pd, perché anche l’alleato di governo, il Ncd di Alfano, dice no sia all’adozione che all’affidamento.

 

Verdini – L’ex braccio destro di Berlusconi, Denis Verdini, si considera una stampella politica del governo. Il movimento Ala da lui fondato sarà alle prossime elezioni un “qualcosa che si affilia” al Pd. Verdini ha dichiarato ieri: “Noi siamo pronti a sostenere il governo anche su altre riforme liberali che dovesse presentare”. Un supporto che non si ferma quindi alle riforme costituzionali, ma che “continua anche sul resto. Ad esempio sul referendum, che Renzi fa bene a trasformare in un voto su se stesso”.

 

Politica estera

 

Stati Uniti – Nell’ultimo duello televisivo per la nomination democratica Bernie Sanders attacca la rivale Hillary Clinton, accusandola di aver ricevuto 600mila dollari per delle consulenze prestate a Goldman Sachs. Un’accusa che l’autoproclamato “socialista” Sanders rivolge non solo alla Clinton, ma a tutto il sistema politico che sarebbe condizionato dal denaro. Il senatore del Vermont attacca il “sistema di finanziamento delle campagne elettorali”, che sarebbe “profondamente corrotto”. E sottolinea di non aver “mai preso soldi da Wall Street”, promettendo che “sotto un’Amministrazione Sanders non vedrete mai un ministro del Tesoro che viene dalla Goldman Sachs”.

 

Libia – Lo scoglio che blocca la formazione del nuovo governo libico è rappresentato dal ruolo che ricoprirà il generale Khalifa Haftar. Una questione delicata al punto da spingere il premier Matteo Renzi a chiamare il presidente egiziano Al Sisi per convincerlo a esercitare pressioni perché i delegati libici trovino una soluzione che non faccia saltare l’accordo Onu di Skhirat del 17 dicembre. Il suggerimento è di andare avanti con la nascita del governo, definendo il ruolo di Haftar in un secondo tempo. Il generale vorrebbe il ministero della Difesa, mentre la fazione di Tripoli lo vorrebbe vedere in galera, condannato per crimini di guerra. Nel frattempo l’Is continua a colpire: un gruppo di giovani della milizia cittadina di Surman, a ovest di Tripoli, ha combattuto per ore per respingere un assalto di miliziani del Califfo. Una minaccia costante, che porta il ministro Paolo Gentiloni a ribadire che “l’Italia è pronta a un intervento militare in Libia, se ci verrà richiesto”.

 

Economia e finanza

 

Europa – Il governo italiano mantiene la contrapposizione con la linea filotedesca sulla flessibilità e le misure d’austerity. Una linea del rigore sposata appieno dalla Commissione europea del lussemburghese Jean-Claude Juncker, che ha fatto trapelare in via informale un pensiero velenoso sull’Italia, ovvero l’assenza di adeguati “interlocutori”. Un’assenza che spiegherebbe i clamorosi contrasti esplosi negli ultimi tempi con Roma su vari dossier. La replica di Paolo Gentiloni è stata contenuta ma ferma: “Abbiamo un ministro degli Esteri, degli Interni, dell’Economia. L’Italia ha un governo nel pieno dei suoi poteri”. Il sottosegretario Sandro Gozi ha definito “inusuali” le ripetute critiche anonime riconducibili a collaboratori del presidente della Commissione.

 

Banche – La giornata nera di Piazza Affari, che ha visto l’indice Ftse Mib arretrare del 2,65%, è stata caratterizzata dalle massicce vendite nel comparto bancario. La più colpita è stata Banca Mps, che ha perso quasi 15 punti percentuali. La Consob nel pomeriggio è intervenuta bloccando le vendite allo scoperto, onde evitare manovre speculative. L’authority ha inoltre chiesto alle banche di chiarire se ci siano, e in quali termini, eventuali richieste della Bce sulle sofferenze. Antonio Mauceri, a.d. di Augustum Opus Sim, parla di “speculazione molto intensa sulle banche italiane”, scatenata probabilmente dalle “modalità ancora incerte per la creazione della ‘bad bank’ italiana”.