Politica interna
Decreto fiscale – Palazzo Chigi cancellerà la norma “salva-Berlusconi”, ma soltanto dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Dopo le polemiche sul provvedimento, interviene di nuovo Matteo Renzi: tutti i decreti delegati sul fisco, compreso quello al centro del contendere, saranno portati in Consiglio dei ministri il 20 febbraio. Intanto, il ministro Padoan è al lavoro per studiare le modifiche e in campo c’è anche la commissione Gallo. Resterà la soglia di rilevanza penale al 3% del reddito evaso, ma sarà applicabile solo alle dichiarazioni infedeli per errori materiali, non a quelle fraudolente che comportano l’uso di artifici come documenti falsi. Sarà rivista l’applicazione del nuovo regime ai procedimenti in corso, che rischiavano di cadere. Insorge la minoranza Pd che critica il rinvio. Preoccupazione anche da parte di Confindustria per un possibile allungamento dei tempi sulla delega fiscale.
Italicum – Riparte oggi in Senato l’esame della nuove legge elettorale. La priorità è blindare con il voto dell’Aula le modifiche da apportare al testo già approvato nel marzo scorso alla Camera: premio di maggioranza alla lista, ballottaggio tra le prime due liste che scatta al di sotto del 40%, abbassamento delle soglie al 3% per tutti i partiti e introduzione dei capilista bloccati con doppia preferenza di genere. Senza dimenticare la cosiddetta “clausola di garanzia”, che sta a cuore soprattutto a Forza Italia, cioè lo slittamento dell’entrata in vigore del nuovo sistema di voto al 2016. E proprio dal partito di Berlusconi arrivano le maggiori incognite sul destino dell’Italicum. Intanto, contemporaneamente alla discussione in Senato, Renzi riunisce a Montecitorio i deputati dem per fare il punto sulle riforme.
Politica estera
Germania – Cinquanta esponenti della vita culturale e politica tedesca hanno firmato la petizione lanciata ieri dal quotidiano popolareBild per dire no all’idea di purezza nazionale promossa da Pegida, il movimento dei “Patrioti europei contro l’islamizzazione dell’Occidente” che questa settimana, nell’abituale marcia del lunedì a Dresda, ha radunato 18 mila persone. Sull’esempio di Dresda, marce anti-islamiche si sono tenute anche in altre centri ma la risposta è stata immediata: cortei di cittadini si sono mobilitati contro le manifestazioni ispirate dal gruppo xenofobo e i monumenti di molte città sono stati spenti in segno di protesta. Le marce di Pegida arrivano dopo mesi e mesi di incidenti a sfondo razziale: un fenomeno preoccupante condannato duramente da Angela Merkel nel discorso di fine anno.
Turchia – Attentato kamikaze nel cuore di Istanbul: una donna, di nazionalità sconosciuta, si è fatta esplodere all’interno di una stazione di polizia a Sultanahmet, quartiere turistico per eccellenza. Per ora il gesto non è stato rivendicato, ma i sospetti si concentrano sul Dhkp-C, il Partito rivoluzionario di liberazione popolare. L’attacco di ieri arriva dopo appena tre giorni da quello contro il Palazzo di Dolmabahce, sede dell’ufficio del primo ministro Ahmet Davutoglu, rivendicato dall’organizzazione comunista.
Economia e finanza
Mercati – Il giorno dopo il grande crollo, i mercati tentano di rialzare la testa, ma la partenza lenta di Wall Street, che chiude in calo dell’ 1,12%, tarpa le ali alle Piazze europee. Segno che la paura, tra gli investitori, non è ancora passata. A pesare, ancora una volta, sono il prezzo del petrolio, a picco sotto quota 48 dollari al barile, e le tensioni sul destino di Atene. Attese per oggi le stime Eurostat di dicembre sulla deflazione: secondo alcune previsioni potrebbe attestarsi a -0,1%. Ma l’Eurozona in deflazione non sarebbe l’unico segnale poco rassicurante per i mercati: sempre oggi, il vertice della Banca centrale europea affronta il nodo della liquidità finanziaria della Grecia, dopo la fuga di capitali registrata a dicembre.
Pmi – Pronto il decreto a sostegno delle piccole imprese: il testo conterrà la riforma del Fondo centrale di garanzia, norme specifiche per le fonti di finanziamento alternative al canale bancario, un mix di semplificazioni e aiuti per le piccole imprese a maggiore potenziale competitivo e una revisione della regolamentazione per l’attrazione di capitali esteri. Si concretizza l’ipotesi di riconoscere una garanzia pubblica sulle emissioni di Abs mezzanine, strumenti finanziari simili alle normali obbligazioni, in modo che possano essere acquistate dalla Bce nell’ambito del programma Draghi. Il varo del provvedimento potrebbe arrivare nella seconda metà di gennaio.