Politica interna
Quirinale – Questa sera, in diretta tv e sulla Rete, Giorgio Napolitano terrà il suo nono discorso agli italiani. Sarà il suo secondo e definitivo congedo. Il Presidente spiegherà i termini della “conclusione imminente” del suo incarico e poi affronterà anche il tema dei mali nazionali e dei possibili rimedi. Napolitano non nasconderà i problemi ancora aperti – crisi economica, lavoro, questione morale, Europa – ma non mancherà di ribadire, come ha sempre fatto, che la deriva potrà essere fronteggiata con successo con un impegno congiunto di politica e cittadini. Di Quirinale, e in particolare del prossimo inquilino del palazzo, parla il ministro degli Interni Angelino Alfano al Corriere. Il segretario di Ncd conferma che il suo partito non ha nomi da fare né veti da porre, ma che il candidato presidente non è un affare da decidere durante un’assemblea del Pd.
Riforme – Dal Jobs act alle Regioni all’Italicum, sulle pagine di RepubblicaGraziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e uno dei più stretti collaboratori di Matteo Renzi, fa un bilancio dell’anno che sta per finire e spiega le scommesse del governo per quello che sta per iniziare. Prima fra tutte creare lavoro, seguita a ruota dall’approvazione delle riforme. A proposito del Jobs act per la PA, Delrio dice che anche il settore pubblico dovrà adeguarsi ai principi di efficienza, come quello privato: non solo dal punto di vista del rendimento degli impiegati ma anche in termini di digitalizzazione e standard. Coi sindacati il sottosegretario conferma la continuità del dialogo e apprezza lo stimolo proveniente dalle parti sociali. Delrio ribadisce anche l’intenzione del governo di restare in carica fino a fine mandato: l’Italicum garantisce la governabilità del Paese ma l’interesse dell’esecutivo non è quello di andare a votare.
Politica estera
Russia – Finisce in carcere il nemico numero uno di Putin, Aleksej Navalny avvocato e blogger russo che ha svelato casi di corruzione nelle alte sfere del potere. Dopo la condanna per truffa del fratello Oleg, il blogger, agli arresti domiciliari per la stessa accusa, ha chiamato alla protesta su Twitter ed è sceso in piazza insieme ai manifestanti. La polizia lo ha fermato per violazione dei domiciliari e lo ha riportato a casa. Per una presunta truffa a un produttore di cosmetici francese, Aleksej e Oleg sono stati condannati a tre anni e mezzo di carcere con sentenza sospesa per il blogger ma applicata immediatamente per il fratello. Da qui, l’accusa di Navalny nei confronti del regime di usare i parenti degli oppositori come ostaggi. Della difficile situazione russa parla il ministro degli Esteri Gentiloni in un’intervista a La Stampa. Per il numero uno della Farnesina, con la Russia è necessario riprendere una situazione di dialogo e rendere reversibili le misure prese dall’Europa.
Caso marò
– Il piano di palazzo Chigi per risolvere la vicenda dei due fucilieri di Marina punta a mettere da parte l’arbitrato e a raggiungere un accordo politico con l’India. Del resto, il governo indiano in carica, guidato da Narendra Modi, è più disponibile a trovare una soluzione condivisa di quello al potere nel 2012. Il premier Renzi ha detto che, nelle ultime ore, l’esecutivo di New Delhi ha aperto un canale di confronto diretto ma il nodo da risolvere resta la confusione tra aspetto diplomatico e giudiziario del caso. Ora si spera che Narendra Modi accetti un accordo.
Economia e Finanza
Istat – L’Istituto di statistica chiude l’anno con una previsione di speranza: “Addio recessione nel 2015”. Cresce, secondo l’Istat, la fiducia delle imprese manifatturiere e del commercio, ma esiste il contrappeso nella situazione del mercato del lavoro, le cui condizioni restano difficili, con livelli stagnanti di occupazione e un tasso di disoccupazione che continua a crescere. Gli economisti spiegano che la ripresa in Italia è possibile con l’industria e il settore delle costruzioni che ultimamente hanno dato segni di ripresa. La speranza, dice l’Istat, è che il nostro Paese riesca ad agguantare in corsa il treno dell’economia americana e che effetti positivi arrivino anche dall’assestamento del prezzo del petrolio a livelli bassi come quelli attuali.
Mercati – È un anno all’insegna del disallineamento quello che ci stiamo lasciando alle spalle e che, probabilmente, verrà ricordato per la reattività dell’economia americana, balzata del 5% nel terzo trimestre dell’anno. A festeggiare sono anche i listini asiatici, con la Borsa di Pechino migliore al mondo con un rialzo, in euro, del 65%. Di tutt’altro tono l’andamento della Borsa di Mosca: l’Rts Index è crollato del 45% spinto dal collasso del prezzo del petrolio. Non si stapperanno bottiglie di champagne nemmeno a Piazza Affari: Milano annulla tutti i guadagni e chiude con un modestissimo rialzo a dodici mesi dello 0,23%. E per il 2015 molto dipenderà da come si comporterà l’economia e la moneta Usa e, di conseguenza, da quali saranno le mosse della Fed.