Politica interna
Decreto fiscale – Il governo fa marcia indietro sulla norma “salva Berlusconi”: su richiesta di Matteo Renzi, il decreto torna in Consiglio dei ministri. La riforma fiscale sarà modificata per evitare che l’articolo 19 bis del decreto attuativo, in base al quale al di sotto del 3% di evasione rispetto all’imponibile il reato non sarebbe punibile, possa cancellare gli effetti della condanna per frode fiscale del leader di Forza Italia. Il premier si sfoga con i suoi e sgombera il campo dagli equivoci: nessuna legge ad personam, sarei stato un autolesionista a creare un caso del genere adesso. L’ex Cavaliere definisce la mossa come la prova della persecuzione contro di lui e i dirigenti di Fi dichiarano che così potrebbe saltare il patto del Nazareno. Attacchi al premier arrivano da opposizioni e minoranza Pd.
Italicum – Mercoledì al Senato la riforma elettorale riprenderà il proprio cammino. Prima della pausa natalizia, il testo della legge era stato sommerso da 17 mila emendamenti, decaduti quando si è deciso di portare direttamente in Aula il provvedimento. La minoranza Pd annuncia battaglia: in particolare è sui capilista bloccati che si concentrano le critiche, ma c’è anche la questione della “clausola di salvaguardia”. Sui primi, la minoranza dem è decisa a presentare un emendamento per far sì che solo il 25% dei seggi sia bloccato, e il resto affidato alle preferenze. Sulla seconda, insiste per legare l’entrata in vigore del nuovo sistema di voto alla riforma del Senato. Mercoledì Renzi incontrerà i gruppi del suo partito, per discutere e trovare una mediazione.
Politica estera
Iraq – L’ostaggio britannico John Cantlie, rapito in Siria a novembre 2012, è riapparso in un nuovo video-reportage di propaganda a favore dell’Isis. Dopo Kobani, il fotografo di guerra è a Mosul, il più importante centro dello Stato islamico, per mostrare come sia prospera e ordinata. Durante gli otto minuti di video, Cantlie guida una vettura nel traffico, fa la spesa al mercato, nega che ci siano problemi. L’intento è smentire le notizie secondo cui Mosul sarebbe ridotta in povertà, vessata dagli estremisti islamici ed esposta alle violenze.
Israele – Il primo atto di accusa contro lo Stato ebraico per crimini di guerra riguarderà il recente conflitto a Gaza: ad anticiparlo è Shawan Jabarin, capo dell’Istituto palestinese sui Diritti Umani a Ramallah. La reazione del governo di Gerusalemme è arrivata con il premier Benjamin Netanyahu che preannuncia azioni nuove e più dure dopo la scelta di non consegnare ai palestinesi 125 milioni di dollari di ritenute fiscali. Resta da vedere cosa farà l’amministrazione Obama, contraria alla denuncia di Israele al Tribunale penale internazionale: se dovesse anch’essa adottare sanzioni finanziarie, l’Autorità palestinese rischierebbe il collasso.
Economia e finanza
Euro – Dopo 24 ore, il vice portavoce di Angela Merkel, Georg Streiter, smentisce le indiscrezioni di Der Spiegel, quotidiano vicino al governo tedesco, secondo cui ora Berlino ritiene “digeribile” e non drammatica un’eventuale uscita greca dalla moneta unica. La Grecia mantenga i patti, rispetti gli impegni politici e finanziari assunti con i creditori internazionali, con l’Unione Europea. Li rispetti tutti, a chiunque tocchi governarla da fine gennaio in poi. E non pensi che un’uscita dall’Eurozona possa essere tollerata senza problemi. Questo in sostanza il messaggio del governo tedesco. Alle parole di Berlino risponde Alexis Tsipras che dice che, in caso di vittoria del suo partito, non ci saranno strappi perché Syriza è pronta a negoziare.
Riforma del lavoro – Il 2015 appena iniziato ha portato una serie di novità di impatto immediato sui lavoratori che faranno ricorso agli ammortizzatori sociali perché sospesi dal proprio posto di lavoro o in caso di perdita dell’occupazione. Con le disposizioni previste dal decreto attuativo del Jobs act, cambiano mobilità, cassa integrazione in deroga e l’indennità dei contratti di solidarietà. Cambia anche l’Aspi (aumenta di due mesi la durata massima) e debutta, almeno sulla carta, il “Dis-Coll”, il nuovo sostegno economico previsto per i collaboratori iscritti alla gestione separata dell’Inps.