Politica interna
Riforma della scuola – Il garante sugli scioperi definisce «illegittimo» il blocco degli scrutini minacciato dagli insegnanti per protestare contro la “Buona Scuola”. Per questo, Roberto Alesse non esclude la precettazione contro i promotori del clamoroso gesto. Ma i sindacati non mollano e si appellano al Parlamento per bloccare la riforma, giunta alla Camera. Il premier Renzi, con le elezioni alle porte, cerca ancora il dialogo e dice di voler trattare anche con la Cgil.
Ddl anticorruzione – Governo e maggioranza blindano il decreto, che diventerà legge entro venerdì prossimo senza cambiamenti. Modificato invece il decreto sulla prescrizione, che viene ridotta per i reati più gravi, per evitare l’effetto sommatoria tra quanto dispongono i due provvedimenti. Dem e area popolare hanno trovato un accordo per rivedere l’allungamento eccessivo dei termini per i reati contro la pubblica amministrazione che rischiava di avere impatti sulla ragionevole durata dei processi. Ora il testo verrà messo sotto osservazione e un tavolo di tecnici si occuperà della rielaborazione dei meccanismi.
Pensioni – Si fa strada l’ipotesi di rinvio per risolvere la delicata questione, dopo che la Consulta ha dichiarato anticostituzionale la legge Fornero. Palazzo Chigi e parte della maggioranza vorrebbero rimandare le scelte sui rimborsi a dopo le Regionali del 31 maggio. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan preferirebbe invece definire subito in un decreto modalità e importi degli indennizzi. Del resto, la proposta dei tecnici del Tesoro è pronta: rimborso pieno fino alla quota di 1.500 euro mensili lordi e poi percentuali a scalare che si azzerano per gli assegni più alti. L’effetto finale sarebbe molto ridotto rispetto a un rimborso totale che, secondo l’Ufficio parlamentare di Bilancio, potrebbe portare nelle tasche di ogni pensionato dai 3 ai 7 mila euro di arretrati.
Politica estera
Emergenza immigrazione – Il testo della risoluzione Onu sulla Libia, ancora in via di elaborazione, affronta due temi cruciali: l’uso della forza per contrastare i trafficanti di uomini e il trattamento dei migranti che verranno fermati. Per quanto riguarda la prima questione, la bozza invoca il Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite per consentire tre tipi di operazioni militari: in acque internazionali, nelle acque territoriali di Tripoli e nei porti, con la possibilità, se fosse necessario, di scendere a terra. A proposito della discussione in corso al Palazzo di vetro, il ministro dell’Interno Alfano ha dichiarato: «Se l’Onu darà l’ok, noi siamo pronti ad assumere la leadership di un piano militare energico contro gli scafisti».
Afghanistan – Nella notte tra mercoledì e giovedì un commando – secondo i talebani, che hanno rivendicato l’azione, si trattava però di un solo terrorista – ha attaccato un residence nel centro di Kabul uccidendo almeno 14 persone: 9 gli stranieri, tra cui il cooperante italiano Sandro Abati e la fidanzata kazaka, Aigerim Abdulayeva. Se la versione fornita dai talebani fosse confermata, l’inefficienza delle forze di sicurezza locali sarebbe ancora più grave: la polizia ha impiegato diverse ore a raggiungere il posto e a mettere poi in piedi un’operazione antiterrorismo. È dalla fine del 2014, con il ritiro del grosso del contingente Nato, che i talebani si dicono decisi a “ripulire” il Paese dagli stranieri.
Economia e Finanza
Bce – Il Quantitative easing si sta dimostrando più efficace di quello che molti avevano previsto. L’intervento lanciato dalla Banca centrale europea per sostenere l’economia con l’acquisto di titoli continuerà fino a quando sarà necessario. L’importante ora è che il Qe cominci ad avere effetti su investimenti, consumi e inflazione, mentre devono andare avanti le riforme strutturali che rendono più forte la nostra politica e incoraggiano gli imprenditori a investire. Questa la ricetta illustrata dal presidente della Bce Mario Draghi durante il suo intervento al Fmi di Washington. Fra le misure da realizzare, secondo il numero uno dell’Eurotower, una armonizzazione delle regole sulle banche, che ora prevedono 150 eccezioni nazionali.
Grecia – La Bers, la banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, ha concesso ad Atene un finanziamento di 500 milioni di euro all’anno fino al 2020. L’intesa è stata firmata ieri durante la riunione annuale dell’istituto a Tbilisi, in Georgia. Intanto, il ministro delle Finanze greco ha chiesto il rinvio dei rimborsi alla Bce. La Grecia non punta a una ristrutturazione per il taglio del debito, ma a una sua ridefinizione, ha sottolineato Yanis Varoufakis.