Parisi: per sparigliare le carte occorre anche cambiare linguaggio, e l’ex candidato sindaco a Milano, parlando a Taormina nella cornice della Summer School organizzata dalla fondazione dell’onorevole Lupi, chiede “smettiamo di parlare di centrodestra, parliamo piuttosto di liberal-popolari, perché dobbiamo rappresentare più sensibilità possibili”. Secondo Parisi gli schemi della politica vanno ribaltati, “la cosa di cui abbiamo bisogno ora è una piattaforma alternativa a quella del centro sinistra”. Il rapporto fra Parisi e Lupi è solido e si è rinsaldato nel corso delle elezioni amministrative milanesi, Lupi lo introduce presentandolo alla platea come “uno dei protagonisti di questa nuova fase politica”. L’ex ad di Fastweb affronta, nel suo intervento, il tema del referendum, al quale riconferma il suo No, pur non demonizzando chi voterà invece a favore, e passa poi all’analisi politica, sottolineando la necessità per il centrodestra, come per tutta la politica, di recuperare la credibilità perduta che ha permesso la nascita del Movimento 5 stelle.
Politica estera
Stati Uniti: Hillary Clinton ha presentato il suo candidato vicepresidente, il 58enne Timothy Kaine, senatore della Virginia, descrivendolo come una persona che “pensa che non esistano problemi irrisolvibili”. Kaine è un idealista-pragmatico, la sua carriera politica si è sviluppata in Virginia partendo dal ruolo di sindaco di Richmond nel 1998 fino ad arrivare al Senato americano nel 2013. Kaine si è rivelato sin dall’inizio della campagna elettorale un supporter entusiasta di Hillary, è un progressista a vocazione sociale cui si chiede di recuperare soprattutto gli operai bianchi di media età, delusi ed arrabbiati, che stanno puntando su Trump. Il candidato vicepresidente garantisce anche una certa esperienza internazionale, avendo fatto parte della Commissione esteri del Senato, dove ha sostenuto posizioni vicine a quelle della Clinton, dall’Iran alla Siria.
Afghanistan: la guerra per la supremazia condotta dagli jihadisti dello Stato Islamico a spese della minoranza sciita ha fatto segnare ieri un momento di straordinaria violenza, quando due terroristi votati al suicidio si sono fatti esplodere nel mezzo di una manifestazione indetta da membri di etnia Hazara in un quartiere di Kabul. Sono morte oltre 80 persone, più di 200 i feriti. Un attentato di queste dimensioni in una situazione estremamente volatile come quella afghana, dove i principali nemici della stabilità erano considerati gli studenti coranici integralisti noti come Taliban, potrebbe facilmente innescare una nuova guerra civile. I Taliban si sono affrettati a smentire ogni loro coinvolgimento, lasciando la responsabilità della rivendicazione agli uomini del Califfato.
Economia e Finanza
G-20: è stata la Brexit a tenere banco nel primo giorno del vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle Banche centrali a Chengdu, in Cina. “Molto è stato fatto, molto ancora è da fare per raggiungere l’obiettivo di una crescita equilibrata” hanno sintetizzato in una nota i partecipanti all’incontro, consapevoli che il quadro generale è ulteriormente complicato dall’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, una Brexit che dovrà avvenire in tempi certi e ragionevoli. Novità emersa nel corso del vertice è la nuova posizione della Cina sul metodo da utilizzare per realizzare le premesse per la crescita, il ministro Lou Jiwei ha chiesto un coordinamento strutturale del sistema di governance globale sulla tassazione, trovando sostegno nel collega americano Jacob Lew, che ha sottolineato gli elementi di incertezza intrinsechi nel sistema fiscale.
Conti pubblici: l’Italia è in stallo e il deficit cresce; a pochi giorni dalla pausa estiva l’economia torna a destare preoccupazione, anche in conseguenza della turbolenza internazionale che rallenta la ripresa. Meno Pil significa meno entrate e più disavanzo, di conseguenza i margini del governo Renzi per anticipare il calo della pressione fiscale e per le altre misure in cantiere si fanno strettissimi. A settembre il ministro Padoan dovrà affrontare un conto salato e procurare almeno 8 miliardi per disinnescare il temuto aumento dell’Iva, altri 4 o 5 in seguito al calo del Pil e, per mantenere fede ai vari annunci, dovrà arrivare fino a 20 miliardi. Il governo si rende conto che la partita che si giocherà nei prossimi 60 giorni può modificare le sorti della nostra economia, la legge di stabilità sarà presentata il 12 ottobre ed a novembre Bruxelles farà una ulteriore verifica sul nostro debito e vorrà sapere quali tagli alla spesa intendiamo fare, per concederci ulteriore flessibilità di bilancio nel 2017.