Politica interna
M5S: Il silenzio portato avanti sulle indagini di Muraro travolge il Movimento. Dopo un’accesa riunione i vertici dei Cinque Stelle hanno sancito un ultimatum nei confronti di Virginia Raggi: o arretrerà su certe nomine o sarà cacciata. Sarebbe stato lo stesso Grillo a chiedere alla sindaca l’allontanamento di Marra e Romeo. Il primo, nonostante le resistenze di Raggi, dovrebbe vedere la sua carica ritirata mentre per Romeo si prevede un ridimensionamento e un taglio dello stipendio. Dovrebbero invece reggere Muraro e De Dominicis, nonostante le richieste di estradizione del comico genovese. Ma la giornata ha visto anche un’escalation nei confronti di Di Maio, accusato assieme a Raggi di aver tenuto nascosta l’apertura delle indagini su Muraro. La Stampa racconta che l’enfant prodige pentastellato sarebbe stato attaccato duramente da Paola Taverna e Carla Ruocco. Nonostante Raggi abbia specificato di aver avvisato solo il mini-direttorio romano, Taverna ha rivelato infatti di aver mandato una mail al vicepresidente della Camera il 5 agosto in cui veniva comunicata la notizia sulle indagini. Di Maio è apparso in difficoltà in giornata, annullando la sua partecipazione a Politics su Rai 3 e cercando di contrattaccare con l’affermazione “non pensate che senza di me troverete un altro nome. E’ tutto il M5S a perdere”.
Renzi: Ospite di Porta a Porta, il premier italiano ha anticipato che il referendum verrà votato tra il 15 novembre e il 5 dicembre. E sul suo destino politico ha confermato che si dimetterà se il No vincerà, specificando che “questo referendum non riguarda il futuro di una persona” ma quello di tutto il sistema politico italiano. Referendum che Renzi è convinto verrà votato anche dagli elettori di M5S, Lega e FI, nonostante le avversioni verso di lui. Durante la trasmissione il segretario del Pd è apparso conciliante, confessando di essere aperto a modifiche sull’Italicum “se ci sono i numeri in parlamento” e indipendentemente dalla decisione della Consulta sulla legge elettorale.
Politica estera
Stati Uniti: Le elezioni presidenziali continuano a vivere un momento di forte incertezza, con continui saliscendi dei due candidati nei sondaggi. Gli sfidanti si concentreranno ora sugli stati chiave come l’Ohio, mentre sullo sfondo si commenta ancora l’invito del presidente messicano Pena Nieto inviato prima a Trump invece che a Clinton. La candidata lo ha giudicato un “incidente diplomatico” ma parrebbe aver ridato ossigeno alla campagna del tycoon, portandolo in testa al 45% contro il 43% di Clinton secondo Cnn. Le rilevazioni sono però ancora incerte e così Real Politics dà in vantaggio la candidata democratica al 41,4% contro il 39% dell’avversario, così come il Washington Post che anticipa che Clinton avrebbe sinora 244 voti dei rappresentanti. Trump intanto ha commentato la mancanza del tappetino rosso sotto i piedi del presidente Obama durante il G20, affermando che al suo posto se ne sarebbe andato.
Migranti: Un investimento di 3,1 miliardi per aiutare i Paesi in cui il fenomeno dell’ emigrazione è più pressante. Dovrebbe essere questo il primo passo della Commissione Ue per la questione migranti, mentre resta aperto il discorso sulle cifre. L’investimento iniziale infatti potrebbe anche salire, considerando un effetto-moltiplicatore che porterebbe il guadagno finale a 50 miliardi. Il via libera dovrebbe arrivare il 13 settembre durante la riunione dei commissari a Strasburgo. Nello specifico si parla di un fondo di garanzia che avrà il compito di attrarre gli investimenti privati, offrendo un rischio limitato e in cui la Banca Europea per gli Investimenti avrà un ruolo. Intanto è cominciata una riflessione sul progetto di relocation lanciato l’anno scorso, finora deludente con 160 mila trasferimenti previsti entro settembre 2017 ma fermo attualmente a circa 4500.
Economia e Finanza
Legge di Bilancio/Welfare: Nel suo incontro in televisione con Bruno Vespa, Renzi ha garantito che ci sarà un aumento per le pensioni minime e che dovrebbe essere pagato in un’unica soluzione, come una quattordicesima. Confermato inoltre l’Ape, che permetterà l’anticipo dell’uscita di lavoro al costo di un ridimensionamento dell’assegno percepito. Previste novità anche per i contratti della Pa, con il governo al lavoro “perché sia sbloccato l’adeguamento salariale”, basandosi però sempre sul criterio del merito e non su interventi a pioggia. Infine dovrebbero arrivare vantaggi anche per i possessori di partita Iva non iscritti agli ordini professionali: per loro si prospetta un risparmio di mille euro l’anno, con una riduzione dell’aliquota contributiva dal 27% al 25%. Renzi infine ha garantito che l’Italia non toccherà il 3% di rapporto tra deficit e Pil, ma che “resteremo sul 2,3%-2,4%”.
Legge di Bilancio/Tasse: Non ci saranno differenze nelle aziende che beneficeranno del taglio delle tasse. La “flat tax” che presenterà il governo porterà al 24% i soldi dovuti dalle imprese, grazie al taglio già annunciato dell’Ires (riservato alle società di capitali) e all’introduzione della nuova Iri. Questa coinvolgerà imprese individuali e società di persone (2,8 milioni di imprese) e porterà una tassazione fissa al 24% per gli utili lasciati in azienda, mentre gli utili dell’imprenditore verranno tassati secondo Irpef e rispettando le aliquote dal 23% al 43%. La misura dovrebbe creare benefici alle microimprese e costerà allo Stato 700-800 milioni. Saltato quasi ufficialmente il taglio dell’Irpef, a causa dell’andamento negativo del Pil e dato che si dovrà far fronte alla ingente spesa di 15,1 miliardi per bloccare l’aumento di 2 punti dell’Iva. Previsti inoltre sconti fiscali per 400-500 milioni per favorire la contrattazione di secondo livello, con l’idea di estendere lo sgravio anche alla Pa. Si parla infine di dare continuità al blocco delle tasse locali (Tasi su prima casa e aliquote addizionali Irpef regionali e comunali).