Politica Interna
Roma: La bufera sui rifiuti di Roma non si placa. A finire sotto accusa è ancora Paola Muraro, assessore all’Ambiente, che sarebbe inciampata in un conflitto di interessi per la già nota collaborazione con Ama e per la contemporanea consulenza a Bioman, azienda che si aggiudicò le gare pubbliche bandite da Ama nel 2013 (in partecipazione con altri) e nel 2016 (da sola). Muraro ha collaborato con Bioman nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012. Di particolare interesse gli impianti di Rocca Cencia, su cui ha lavorato nei 12 anni con Ama e che hanno rappresentato la criticità dei rifiuti dell’ultimo periodo a Roma. Virginia Raggi ha incoraggiato l’assessore e ha negato la possibilità di dimissioni, sottolineando la bizzarria di una richiesta simile proveniente dal Pd.
Centrodestra: Si conferma fredda la reazione di Giovanni Toti alla investitura di Parisi da parte di Berlusconi. Il governatore della Liguria ha evidenziato l’incertezza della carica, affermando di non sapere “qual è il mandato che Berlusconi ha affidato a Parisi anche perché si sono parlati solo loro due…”. Le parole arrivano durante una serata sul “buongoverno del centrodestra nelle Regioni”, ospitato dalla Lega di Milano Marittima. E il padrone di casa Salvini approfitta delle parole di Toti per rinnovare il proprio attacco al candidato sindaco di Milano per le sue idee sulla riabilitazione di un partito moderato. Proprio su questo tema Toti si è detto perplesso e preoccupato di rivedere facce vecchie come quelle di Alfano, Cicchito, Tosi. L’idea rimane quella di una coalizione a tre, con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Lo conferma anche Luca Zaia, che ha anticipato gli scenari futuri con la vittoria del No al referendum e la possibilità per il centrodestra di tornare al governo. Intanto fa discutere nella giornata l’attacco violento del Capogruppo leghista del Comune di Musile di Piave, Monica Bars, che ha affermato su Facebok che la Boldrini “va eliminata fisicamente”. In risposta alcuni parlamentari del Pd hanno deciso di rivolgersi al ministero dell’Interno per un’interrogazione.
Politica Estera
Incontro religioni: Sono stati più di 23mila (su 1 milione e 700mila stimati) i musulmani italiani che hanno aderito all’iniziativa avanzata dalla comunità islamica francese recandosi a messa nella giornata di ieri. Bagnasco (presidente Cei) ha parlato di “reazione corale” e si è augurato che questo “sia l’inizio di un percorso nuovo”. Il clima positivo è stato colto anche dagli imam presenti: nella basilica di Santa Maria in Trastevere gli imam hanno parlato dal pulpito di fratellanza, Corano e della necessità di sconfiggere il terrorismo, definito “nemico di tutti”. Anche a Rouen, il luogo dell’assassinio di padre Jacques, le due comunità religiose si sono incontrate e l’affluenza è stata abbondante. Una delle poche voci fuori dal coro è stata quella di Salvini. Il segretario della Lega ha confermato l’impossibilità del dialogo, definendo illuso o ignorante chi crede il contrario perché “oggi l’Islam non è compatibile con le nostre libertà e i nostri diritti” come riporta il Corriere della Sera.
Papa Francesco: Il Corriere della Sera ospita un’intervista a Bergoglio in cui si parla di terrorismo e della distorsione del giudizio sull’Islam, di Turchia e del cardinale George Pell.
Stati Uniti: Dietro la pubblicazione di Wikileaks delle email del Partito Democratico ci sarebbe la Russia. Non sono le affermazioni di un giornale in cerca di scoop ma quelle di Hillary Clinton in persona, intervenuta a Fox News Sunday. L’ex segretario di stato non ha però indicato direttamente Putin come mandante dell’attacco informatico, eseguito da due gruppi chiamati con i nomi in codice Fancy Bear e Cozy Bear. L’amicizia tra Trump e Putin confermerebbe le ipotesi. E ora si teme che nuovi dati possano essere pubblicati, probabilmente a ottobre, a ridosso delle elezioni presidenziali così da screditare nuovamente Hillary Clinton.
Economia e Finanza
Banche: La giornata di oggi si aprirà con la risposta delle borse agli stress test pubblicati venerdì sera dall’Eba. Le sorprese non sono state molte, con risultati largamente anticipati e che hanno visto Mps come unica bocciata tra i cinque istituti italiani sotto esame. I riflettori saranno quindi puntati sulla storica Banca di Siena e su Unicredit. Per Mps sembrerebbe che il consorzio di pre-garanzia sia già cresciuto, con altre 6-8 banche che hanno dato la pre-adesione. Unicredit dovrà invece affrontare i test superati con incertezza (Cet1 in discesa del 7,1% in caso di scenario avverso) che potrebbero portare alla crescita della pressione in borsa per una ricapitalizzazione, stimata attorno ai 5 miliardi. Recentemente la banca si è dichiarata aperta alla collaborazione con la Bce per valutare le azioni utili a risollevare le proprie sorti in caso di scenario avverso.