Politica interna
5 Stelle – Dal palco del terzo V-Day svoltosi a Genova, il leader del Movimento 5 Stelle è incontenibile. Beppe Grillo lancia la sua proposta in sette punti per ridefinire l’Europa: referendum sull’euro, alleanza per la creazione di un’area del Mediterraneo, sì agli eurobond, no al fiscal compact e al pareggio di bilancio. Poi passa alla politica italiana e attacca Letta sulla mancata riforma della legge elettorale, per finire con un commento (che non ha mancato di suscitare polemiche) su Napolitano: “Rimarrai da solo, la tradirai da solo l’Italia”. Queste ultime parole sono state bollate come “il delirio di un pazzo” da Fabrizio Cicchitto (Ncd), e come “un chiaro segno di debolezza” da Luigi Zanda (Pd).
Pd – Botta e risposta a distanza tra Matteo Renzi e Angelino Alfano, con il primo che rivendica il diritto del Pd a dettare l’agenda politica, un diritto che non spetterebbe ai “nostri alleati alfaniani”. Ragiona Renzi: “Noi siamo trecento, loro trenta… Non va bene? Allora si voti”. Si tratta quasi di un ultimatum, tanto che Alfano non tarda a replicare: se Renzi “vuole la poltrona di Letta, lo dica chiaramente”. Ma Renzi ribatte dicendo di pensare “al bene dell’Italia, non alle poltrone”. Infine il sindaco di Firenze abbassa il tiro dichiarando che non vuole che il governo “vada a casa”, ma chiedendo al Pd di “tirare fuori il coraggio, l’orgoglio, la responsabilità”. Il senso delle parole di Renzi è chiaro: venuto meno l’appoggio di Forza Italia all’esecutivo, il Pd “renziano” si comporterà da vero e proprio “azionista di maggioranza” del governo.
Governo – Oggi il presidente Napolitano s’incontrerà col premier Letta. Un faccia a faccia per concordare “forme e tempi” del passaggio parlamentare attraverso il quale il governo cercherà di costruire una salda ripartenza dopo l’uscita di Forza Italia dalla maggioranza. Napolitano è tranquillo perché, da certi contatti preliminari, sa che non esistono divergenze di vedute tra lui ed Enrico Letta su una “definizione del percorso” che sia in grado di corrispondere alle richieste del partito berlusconiano. Il Quirinale non anticipa le linee di questa sfida, ma dato che è stata esplicitamente evocata “una nuova investitura” per l’esecutivo, sembra ragionevole pensare a una formula concentrata su due momenti chiave. In primo luogo un discorso davanti alle assemblee in cui Letta fissi un’agenda di pochi e precisi impegni. Poi, su questa base, potrebbe scattare la proposta di un “patto ridefinito” da rivolgere ai partiti che già hanno mostrato di volerlo sostenere sulla legge di Stabilità e che potrebbero a loro volta, dopo il dibattito, approvare con un voto questa sorta di “contratto programmatico”, reinvestendo il premier a pieno titolo.
Politica estera
Ucraina – Solo ieri sera è tornata la calma per le vie di Kiev, dove più di centomila dimostranti protestavano contro la decisione del presidente Yanukovich di congelare l’avvicinamento del Paese all’Europa. Una folla enorme aveva invaso la Maidan, la piazza dell’Indipendenza. Poi i giovani organizzati hanno tentato di forzare i cordoni di polizia. Il risultato è stato di decine di feriti sia tra i poliziotti che tra i dimostranti. Un gruppo è addirittura riuscito a invadere l’ufficio del sindaco di Kiev, mentre gli edifici governativi non sono stati raggiunti. Gli eventi di ieri hanno portato il governo sul punto di dichiarare lo stato d’emergenza a Kiev. L’opposizione ha subito denunciato come “provocatori” i giovani mascherati che hanno attaccato la polizia, dissociandosi da quanto accaduto.
Thailandia – Sale il bilancio degli scontri che negli ultimi due giorni hanno interessato Bangkok: almeno 5 morti e oltre 50 feriti nella battaglia tra forze di opposizione e “camicie rosse” pro governative. I manifestanti hanno sferrato una nuova offensiva per il “golpe del popolo”, assaltando uffici governativi e mettendo sotto assedio tre emittenti tv. La premier Yingluck Shinawatra è stata trasferita dalla polizia in un luogo segreto dopo che i rivoltosi hanno assaltato il circolo sportivo in cui era giunta per rilasciare alcune interviste. La rivolta è promossa da gruppi nazionalistici e monarchici, appoggiati dalla classe medio-alta di Bangkok. Nel mirino c’è il governo Shinawatra, appoggiato dalle classi medio-basse soprattutto nel Nordest rurale, ma che per i suoi detrattori continua a essere guidato dal fratello Thaksin, il magnate ed ex premier deposto dai militari nel 2006, auto esiliatosi all’estero poco prima di una condanna per corruzione.
Economia e Finanza
Imu – Il governo ha appena varato un decreto che cancella la seconda rata dell’Imu, ma chiede comunque a una parte dei cittadini di pagarne una parte (la cosiddetta mini-Imu). Il testo è appena approdato alla Gazzetta Ufficiale, ma l’esecutivo sta già pensando a come modificarlo, per garantire il rimborso di quel parziale pagamento, o meglio ancora per far sì che il versamento in questione non si debba proprio effettuare. L’ultimo dei tre decreti presentati sulla tassa immobiliare prevede, infatti, l’abolizione della seconda rata, ma stabilisce anche che, nei Comuni dove è stata applicata un’aliquota più alta di quella standard fissata al 4 per mille, alle famiglie si chieda di versare entro il 16 gennaio il 40 per cento della differenza. Una soluzione che ha scatenato le ire dei sindaci, e messo in seria difficoltà il governo stesso, che pur si era impegnato su un “niente Imu per la prima casa”.