Politica interna
Roma: L’arresto di Raffaele Marra ha messo in moto il dissolvimento del “raggio magico”, la cerchia di stretti collaboratori per cui Virginia Raggi aveva lottato contro i vertici del M5S. Nella giornata di ieri un post, pubblicato contemporaneamente su Blog di Grillo e Facebook di Raggi, ha sancito i primi allontanamenti: “Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di vicesindaco mantenendo le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. Contestualmente Salvatore Romeo ha deciso di dimettersi dall’incarico di capo della Segreteria politica”. Il braccio di ferro tra Raggi e Grillo è stato vinto quindi da quest’ultimo, ma il leader dei Cinque Stelle ha comunque deciso di puntare ancora sulla sindaca. “Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle” si legge sul Blog, dove viene specificato che “sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo”. Possibile che gli aggiustamenti della giunta non siano terminati, ma la sostanza è che “da oggi si cambia marcia”.
Milano: Domani potrebbe essere una giornata importante per la decisione di Beppe Sala se tornare o allontanarsi definitivamente dalla carica di sindaco. I suoi legali si metteranno infatti in contatto con la Procura per capire il quadro delle accuse. Nel frattempo però Sala è stato accolto da un appello firmato da 140 sindaci in cui viene invitato a riprendere le sue funzioni perché “Milano, come qualunque città, ha bisogno del suo sindaco”. Nel testo si legge anche che “se passa il messaggio che, di fronte al semplice avvio di una indagine, all’iscrizione nel registro degli indagati, un amministratore è gravemente indebolito nell’esercizio delle sue funzioni, si determinano gravi conseguenze”. Alle richieste di tornare si è unito l’ex pm di Mani Pulite, Gherardo Colombo. Tra gli ambienti di centrosinistra si augurano che l’ex manager prenda una decisione entro Natale, desiderio che probabilmente verrà esaudito appena Sala capirà quali sono le accuse a lui rivolte. Tra le ipotesi si parla di falso materiale e ideologico per il verbale di nomina della commissione della “Piastra” che sarebbe stato retrodatato. Nel frattempo la vice sindaca Anna Scavuzzo ha svolto le mansioni amministrative che sarebbero spettate a Sala.
Pd: Roberto Speranza ha fatto la sua mossa, annunciando che “arriverà presto il congresso e io ci sarò, con umiltà e coraggio”. La candidatura a segretario del delfino di Bersani potrebbe però dover attendere prima di diventare ufficiale, perché Renzi sembrerebbe aver cambiato strategia in vista dell’assemblea nazionale di oggi: niente dimissioni anticipate e idee di congresso per novembre 2017. Nel frattempo l’ex premier giocherebbe tutte le sue carte per votare il prima possibile, idea che sollecita anche Berlusconi che vorrebbe creare un ponte delle larghe intese per reintrodurre una legge proporzionale. Nonostante questo Speranza lavora sottotraccia con Michele Emiliano, in un possibile scenario di ticket dove il governatore della Puglia si presenterebbe come candidato premier. Ma Emiliano in giornata ha specificato che la necessità del Pd è di “andare con un candidato unico”. Sullo sfondo si continua a muovere anche Enrico Rossi, a sua volta deciso a correre per la carica di segretario.
Politica estera
Federica Mogherini: Non si risparmia sulla Russia Federica Mogherini, Alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue, tracciando una distanza netta con l’Europa nella gestione della crisi siriana. “Per una scelta politica presa molti anni fa, l’Unione europea non è un attore militare sul palcoscenico siriano” sottolinea Mogherini in un’intervista su La Stampa, chiarendo che l’Ue è “il principale donatore dal punto di vista umanitario”. Gli accordi per avviare gli aiuti avvengono con “incontri bilaterali in accordo con l’Onu”, con lo scopo di rispondere a quattro domande che secondo Mogherini è necessario porsi: “quale unità per la Siria? Quale forma di governo? Come gestire la riconciliazione? Come ricostruire il Paese dal punto di vista economico?”. L’ultimo punto è considerato cruciale e l’Ue contribuirà alla ricostruzione solo in concomitanza di “una reale transizione politica in Siria che possa condurre davvero il Paese verso la pace”. Ma mentre secondo l’ex ministro degli Esteri l’Ue sembra unita nel giudicare il comportamento russo “di una brutalità inaccettabile”, i Paesi del vecchio continente si sono mostrati divisi sulla gestione dei migranti. Mogherini ne è consapevole, parlando di un “problema molto serio sul fronte interno delle politiche migratorie”, osservando che se “il peso viene lasciato su alcuni Stati, il sistema non regge”. Una soluzione può essere l’ampliamento dei programmi di Compact, di cui Mogherini sottolinea i buoni risultati in Libia (da 70mila passaggi a 1500). In chiusura un commento sulle differenze tra Renzi e Gentiloni nei confronti dell’Ue: “certamente Renzi e Gentiloni hanno due caratteri diametralmente opposti e stili diversi. Ma gli obiettivi e le scelte politiche sono le stesse”.
Cina-Usa: In un clima già difficile, il ritrovamento da parte di Pechino di un drone nelle acque del Mare della Cina del Sud ha compromesso ulteriormente i rapporti tra Cina e Usa. Nonostante da parte del Pentagono sia stato specificato che il drone aveva compiti di ricerca scientifica, diversi esperti militari (anche americani) hanno ammesso che la sonda era in realtà un drone-spia. Pechino, dopo aver sequestrato il drone, ha comunque comunicato che lo restituirà dopo le pressioni di Washington (tra cui un tweet di Trump dove era presente un curioso errore ortografico) e ha parlato di “una reazione esagerata”. La deficitaria normativa in materia di droni in effetti non specifica né che questi non possano essere inviati in acque internazionali né che non possano essere requisiti.
Economia e Finanza
Vivendi-Mediaset: Marcia indietro per l’apparente tregua che sembrava essersi concretizzata dopo l’incontro tra Arnaud de Puyfontaine e Pier Silvio Berlusconi. Mediaset è rimasta infatti irritata dall’intervista pubblicata ieri sul Corriere della Sera all’ad di Vivendi, interpretata come un affronto nei confronti della società di Cologno Monzese. Ecco perché è stato diffuso un comunicato in cui si specifica che non c’è “nessuna trattativa con Vivendi” e si ribadisce che quella dei francesi è “una scalata ostile”. L’umore negativo verso ogni tipo di trattativa è stato ribadito dal presidente Confalonieri, che ha lodato l’azione di Calenda (“ci sentiamo supportati perché il governo sta agendo in modo corretto”), ha invitato l’Italia a reagire a Vivendi perché “su Mediaset è in gioco l’interesse nazionale” e ha ricordato nuovamente la trattativa saltata per la vendita di Premium. Questa potrebbe essere lo snodo per riavvicinare le parti: se Vivendi risarcisse per 1,5 miliardi il Biscione allora dalla sponda italiana sarebbero pronti a sedersi nuovamente a un tavolo.
Decreto Salva Banche: Il decreto per mettere in sicurezza le banche tramite interventi pubblici è pronto e potrebbe essere varato anche in caso di successo della soluzione di mercato di Mps. Altri istituti sono infatti in situazione d’emergenza, come le banche venete gestite da Atlante e Carige. Al momento sarebbero sei i tipi di interventi previsti nel decreto, di cui il più ampio è quello che comprende 15 mld per ricapitalizzazioni precauzionali e che potrebbe alleggerirsi in caso di successo dell’operazione Mps. I fondi verrebbero recuperati tramite indebitamento pubblico e quindi sarebbe necessaria l’approvazione parlamentare. Tra gli altri interventi il decreto dovrebbe risolvere la crisi sulla riforma delle Popolari, l’attivazione di una quota delle garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità, i nuovi apporti al fondo di risoluzione, l’emendamento sulle imposte differite (Dta) e infine determinare alcune modifiche alle garanzie pubbliche Gacs.