Politica interna
 
Pd – Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, pur difendendo il Pd, critica il doppio ruolo di premier e segretario svolto da Matteo Renzi. E spiega: “Chi fa il presidente del Consiglio non ha la possibilità di seguire i territori”. Quanto alla partita che si sta giocando a Milano Pisapia, che finora sembrava deciso a non schierarsi con nessun candidato delle primarie, prenderà una posizione, ma solo “quando avrò con certezza l’elenco dei candidati”. Pisapia è da sempre fautore di una coalizione larga, come quella che nel 2011 ha strappato Milano a un ventennio di centrodestra. Ed è proprio in nome dell’unità e della continuità che il sindaco appare determinato a fare le sue scelte.
 
M5s – Il Movimento 5 Stelle sta vivendo un autunno caldo, con i sondaggi che lo danno in ascesa e con le tensioni interne (si vedano le discussioni in Emilia-Romagna e il caos livornese che ha travolto la giunta di Filippo Nogarin). Fatto sta che la formazione politica di Grillo è diventata adulta, e al suo interno si stanno ridisegnando i rapporti di forza. Oltre alle posizioni di vertice occupate da Grillo e Casaleggio, il ruolo della guida carismatica è nelle mani di Di Maio, diventato il candidato naturale alle prossime Politiche.
 
Forza Italia – Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi torna in televisione con un’intervista rilasciata al Tg5. Archiviato l’intervento di sostituzione del pacemaker Berlusconi riprenderà l’attività politica da settimana prossima. Il leader forzista non parla delle polemiche interne al partito (come la fronda anti-Brunetta), ma concentra l’attenzione sulla politica estera (occorre “un fronte comune sotto l’egida dell’Onu” per fermare l’Isis), sulla democrazia in Italia (che “dopo 4 golpe e presidenti non eletti non c’è”) e sul decreto salva-banche (che vede con occhio critico: “Si deve fare di più, o il danno sarà incalcolabile”).
 
Politica estera
 
Francia – Il Front National arriva in testa in sei regioni su 13 al primo turno delle elezioni regionali in Francia. A livello nazionale il partito di Marine Le Pen è la prima formazione politica superando il 30 per cento, davanti ai Républicains di Nicolas Sarkozy. Ora l’attenzione si sposta sul secondo turno di domenica prossima. Il Fn potrebbe ragionevolmente conservare alla fine tre regioni: il Nord-Pas de Calais-Picardie, la Provence-Alpes-Côte d’Azur e l’Alsace-Champagne-Ardenne-Lorraine. Il grande sconfitto Nicolas Sarkozy ha annunciato che i suoi candidati non si presteranno a fusioni o desistenze a favore degli avversari socialisti.
 
Libia – In Libia il caos politico resta sovrano, aprendo la strada all’infiltrazione dell’Isis da Siria  e Iraq. L’accordo firmato ieri a Tunisi da parte di esponenti delle fazioni che fanno capo al governo di Tripoli e a quello di Tobruk appare debole. Nonostante l’intenzione sia quella di creare un governo di unità nazionale, i sostenitori dell’iniziativa sono refrattari ad accettare la mediazione dell’Onu: “Noi vorremmo creare il nostro governo in modo autonomo, senza interferenze esterne”. Il problema, però, è che la Libia sta vivendo una situazione di anarchia, e qualsiasi tentativo di creare un’istituzione centrale è messo in dubbio dalla miriade di tribù, milizie e centri di potere locale sempre in lotta tra loro.
 
Economia e finanza
 
Banche – Il governo è pronto a valutare le proposte di maggioranza e opposizione, e introdurre nella legge di Stabilità un Fondo di solidarietà o un credito d’imposta sull’Irpef in favore dei risparmiatori più deboli tra quelli che hanno perso i loro investimenti in Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Cassa di Ferrara. Oggetto dell’intervento dovrebbero essere, però, solo i risparmiatori che hanno sottoscritto obbligazioni subordinate dei quattro istituti, e parzialmente. Il Pd ha proposto un fondo di 120 milioni, due terzi dei quali a carico delle banche, ma la cifra potrebbe limitarsi a soli 100 milioni (garantendo così un terzo dell’esposizione dei piccoli obbligazionisti). Molto più difficile, anche per i limiti imposti dalla Ue, dare un sollievo anche a chi ha sottoscritto le azioni delle banche.
 
Mercati – Secondo la Banca dei regolamenti internazionali (Bri) i mercati stanno vivendo un momento di “calma inquieta” in attesa della decisione della Fed, prevista per il 16 dicembre, di aumentare i tassi d’interesse. Un aumento dei tassi, infatti, potrebbe incidere negativamente sulle economie dei Paesi emergenti e “accentuare i rischi crescenti d’instabilità finanziaria”. Nel Bollettino emanato dalla “banca dei banchieri centrali” si sottolinea inoltre che nell’Eurozona ci sono di gran lunga troppi debiti incagliati: quindi i bilanci vanno ripuliti con decisione.