Politica interna
Forza Italia – L’europarlamentare pugliese Raffaele Fitto rende definitivo lo strappo da Forza Italia avvenuto già sulle Regionali. Il partito guidato da Silvio Berlusconi è ormai per lui “un capitolo chiuso”. La scissione è completata, a livello europeo, dall’abbandono da parte di Fitto del Ppe per i conservatori di Cameron. E mentre nel Parlamento italiano si prepara un gruppo autonomo, che potrebbe crescere dopo le elezioni, Fitto lancerà una nuova formazione domani, in occasione della conferenza stampa indetta per sancire l’addio a Forza Italia. Secca la replica di Berlusconi: “Chi se ne va ci toglie un peso e non finisce mai bene”.
Scuola – La riforma della cosiddetta “Buona scuola” torna oggi a Montecitorio, con temi caldi quali il piano di assunzioni dei precari, il merito dei docenti, che potrebbero essere premiati sulla base di schede di valutazione, e il ruolo dei presidi. E se su quest’ultimo punto il premier Renzi si è detto pronto al confronto, in un’intervista al Messaggero il ministro dell’Istruzione ha invitato il sindacato a rinnovarsi, superando una resistenza politica fatta di vecchi slogan.
Politica estera
Immigrazione – Alla vigilia della riunione dei ministri degli Esteri e della Difesa europei sull’immigrazione, in calendario oggi, cresce il fronte anti-quote. Dalle pagine della Stampa, il responsabile ungherese per le Politiche europee Szabolcs Takacz ribadisce la contrarietà di Budapest al piano varato dalla Commissione Juncker. Lo stesso piano da cui, a sorpresa, si sfila Parigi. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato al Corriere della Sera che la Francia è sempre stata al fianco dell’Italia nel chiedere un intervento europeo sul tema dell’immigrazione e che sarebbe “assurdo” se avesse cambiato posizione proprio adesso.
Isis – L’esercito siriano ha respinto l’assalto a Palmira da parte dei jihadisti dello Stato islamico. L’attacco è costato almeno 300 morti secondo l’Osservatorio nazionale siriano, mentre nessun danno è stato fatto alle rovine della città patrimonio dell’Unesco. È caduta invece Ramadi: così l’Isis ha esteso il controllo sulla provincia irachena di Anbar. Ottomila civili sono in fuga verso Bagdad, adesso si prepara la controffensiva. Intanto il ministro Alfano ha smentito le dichiarazioni della Libia secondo cui alcuni terroristi sarebbero in arrivo in Italia con i barconi.
Economia e Finanza
Conti pubblici – Il premier Matteo Renzi ha annunciato che oggi sarà pronto il decreto che accoglie la bocciatura della Consulta sul blocco delle pensioni. La nuova norma, attingendo al tesoretto per 2 miliardi, “restituirà in tasca a quattro milioni di italiani 500 euro a testa”, mentre saranno esclusi dal rimborso gli assegni sopra i 3mila euro. Ma, ha assicurato Renzi, non si tratta di un bonus per le Regionali: l’una tantum verrà infatti data l’1 agosto. E mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ridotto la sua indennità di un importo pari alla pensione che riceve come docente universitario, secondo un’inchiesta del Corriere della Sera la spending review sui conti statali, su cui hanno lavorato cinque governi, non ha prodotto i risultati sperati. Uno studio di Confartigianato ha calcolato che, dal 2007, la spesa pubblica primaria è salita di 107,2 miliardi (+18,1%) e le entrate di 77,2 miliardi. Segno meno invece per gli investimenti, calati di oltre il 20%. Nel 2015 comunque la spesa pubblica scenderà per effetto della riduzione dei tassi sul debito.
Bce, Fed e Fmi – È atteso per oggi pomeriggio il nuovo verdetto dell’Fmi sull’Italia. Secondo le anticipazioni, non mancheranno né il riconoscimento che la ripresa, seppur debole, è arrivata né l’esortazione ad attuare le riforme avviate. Un’esortazione resa più ferma dalla preoccupazione per il caso pensioni e per un sistema bancario che dovrebbe sostenere di più l’economia reale. Intanto 20 gruppi finanziari globali hanno lanciato un appello a istituzioni, Bce e Fed perché mettano a punto “misure prudenziali” soprattutto su derivati, prestiti e sistema bancario ombra. L’obiettivo insomma è evitare un nuovo caso Lehman Brothers. È quanto emerge da un dossier concordato al World Economic Forum di Davos e svelato ora dal consorzio di giornali europei Lena. Tra i firmatari del documento ci sono, tra gli altri, Blackrock e Hsbc nonché le italiane Generali e Intesa Sanpaolo.