Politica interna
Roma – Il primo giorno da sindaco di Roma è coinciso per Virginia Raggi con la prima grana. Ieri la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sulla vicenda delle consulenze prestate dal neo sindaco alla Asl di Civitavecchia. Al momento Raggi non è indagata: il fascicolo, aperto in seguito all’esposto dell’associazione Anlep, è iscritto come modello 45, cioè senza indagati e senza ipotesi di reato. Riguardo ai nomi che andranno a formare la giunta il Movimento 5 Stelle sta incontrando delle difficoltà: “La squadra verrà data al primo consiglio comunale”. Da oggi, in base ai regolamenti ci sono al massimo 20 giorni di tempo, quindi entro il 12 luglio.
Renzi – Dopo il voto delle amministrative la strategia comunicativa del premier è cambiata. Ieri Renzi ha aperto il dialogo con la minoranza del Pd, consapevole che deve “ascoltare con attenzione il messaggio” consegnato dagli italiani. E ha parlato in modo diverso anche del referendum sulla riforma costituzionale: il suo auspicio è che “si discuta del merito”. “Penso sia utile che il Pd e il governo cerchino di capire come e dove possiamo fare meglio”, dichiara Renzi, che però chiude nettamente alle discussioni su un cambio di passo al vertice del partito. “Il Pd deve caratterizzarsi per le cose che propone, non per le proprie divisioni interne”, ha spiegato Renzi, perché gli italiani non sono interessati ai “nostri equilibri congressuali”.
Politica estera
Brexit – Oggi i britannici voteranno per decidere se rimanere o meno nell’Ue. E dall’Europa arriva l’ultimatum del presidente lussemburghese della Commissione europea, Jean-Claude Juncker: “Fuori è fuori”. “Non ci sarà nessun altro tipo di negoziato” dopo quello concluso nel febbraio scorso, quando il premier inglese David Cameron “ha ottenuto il massimo che poteva avere e noi abbiamo concesso il massimo che potevamo dare”. Toni duri anche dal presidente francese, François Hollande, che parla di uscita “irreversibile”. Domani il presidente stabile e quello di turno del Consiglio dei 28 governi hanno programmato una riunione sull’esito del referendum con Juncker e il presidente tedesco dell’Europarlamento Martin Schulz.
Usa – Il candidato repubblicano Donald Trump spara a zero sulla rivale democratica Hillary Clinton, definendola bugiarda, disonesta e corrotta. È cominciata così la campagna più negativa della storia. Ieri Trump ha tenuto un discorso volto a demolire l’avversaria, che a onor del vero ha fatto altrettanto il giorno precedente. Gli analisti ritengono che questa strategia comunicativa, che accomuna i due candidati più odiati della storia, serva a convincere la maggioranza degli americani che “l’altro è peggio”. Il miliardario newyorkese focalizza l’attenzione principalmente sui rapporti della Clinton con i grossi finanziatori, allineandosi così alla linea d’attacco del radicale di sinistra Sanders. L’ex segretario di Stato è infatti una formidabile macchina raccogli denaro, sia pure a scopi filantropici, che però si espone a sospetti di collusione coi ricchi finanziatori: un punto che crea non pochi disagi e insofferenze anche nella base di sinistra.
Economia e finanza
Bce – Dopo una sospensione di quasi un anno e mezzo, la Banca centrale europea ha ammesso di nuovo le banche greche all’uso dei normali rifinanziamenti presso la stessa Bce. Si tratta di un primo passo verso la normalizzazione dell’attività creditizia. Il prossimo passo potrebbe essere l’ammissione del debito greco agli acquisti della Bce nell’ambito del piano di Quantitative easing. La decisione del consiglio della Bce segue l’approvazione, da parte del fondo salva-Stati Esm, delle misure adottate da Atene e lo sblocco della tranche da 7,5 miliardi di euro del terzo salvataggio.
Stabilità – La Camera ha dato il via libera al Ddl di riforma della legge di Bilancio che manda in pensione la legge di Stabilità e completa il nuovo quadro regolatorio previsto in attuazione del principio costituzionale dell’equilibrio di bilancio. Con le nuove regole la manovra annuale sarà definita con un unico provvedimento composto da una prima parte di disposizioni che integrano o modificano la legislazione di entrata o di spesa e una seconda parte di natura tabellare che assorbe la vecchia legge di bilancio.