Politica interna
Ballottaggi 1 – Dopo le sconfitte a Venezia e ad Arezzo, il Pd ieri ha perso altri importanti Comuni, a cominciare da quelli siciliani: Gela e Augusta vanno al Movimento 5 Stelle mentre Enna è del centrodestra. In questa tornata elettorale, il partito di Matteo Renzi perde sei capoluoghi e ne conquista due. Il premier ammette la batosta ma senza scoraggiarsi. In un colloquio con La Stampa dice: «Basta mediare, ora Renzi deve ritornare a fare Renzi». E a proposito della scelta (spesso discussa) dei candidati sottolinea: «Una cosa è certa: le primarie sono in crisi. Dipendesse da me la loro stagione sarebbe già finita». Ottimo risultato del M5S che vince in tutti e cinque i ballottaggi in cui era presente tra cui quello di Gela, dove batte Angelo Fasulo sindaco uscente sostenuto dal governatore Crocetta.
Ballottaggi 2 – Silvio Berlusconi incassa e si gode la vittoria, anche se sa che il lavoro per ridare smalto al suo partito sarà lungo e difficile. Quasi ovunque la Lega di Matteo Salvini ha superato l’alleato. Inoltre, le intese a livello locale non sono affatto sintomo di un accordo nazionale. Per questo l’ex Cavaliere prepara una strategia su due fronti: i primi di luglio, partirà per un tour lungo lo Stivale che spera lo faccia risalire nei sondaggi; contemporaneamente si appresta a ricevere il leader del Carroccio, che insiste su programmi condivisi e primarie. Inoltre, se nell’ipotetica coalizione i rapporti resteranno tesi (in particolare tra Ncd e Lega), si dovrà decidere la strategia da tenere d’ora in poi in Parlamento.
Politica estera
Emergenza immigrazione – Oggi si terrà in Lussemburgo un vertice europeo sull’accordo di Schengen e sulla questione frontiere: Bruxelles dichiara che verificherà se ci siano state eventuali violazioni. Intanto, Italia e Francia sono ai ferri corti dopo le dichiarazioni del ministro Cazeneuve che ha ribadito che il problema dei clandestini riguarda solo il nostro Paese. Il premier Renzi preme sull’Unione perché ci aiuti a risolvere il problema dei migranti altrimenti, dice, faremo da soli, ma questa sarà una grande sconfitta per l’Europa.
Usa – Con un discorso in inglese e spagnolo, Jeb Bush, figlio e fratello di presidenti Usa, ieri ha iniziato la sua corsa alla Casa Bianca. «Sono pronto a guidare l’America», ha detto. L’ex governatore della Florida ha annunciato la sua candidatura togliendo il cognome dal logo per liberarsi dei fantasmi di famiglia. Ora, con in tasca un tesoro da 100 milioni di dollari, si prepara ad andare all’attacco di Hillary Clinton.
Economia e Finanza
Grecia – Dopo il fallimento degli ultimi negoziati tra Atene e creditori internazionali, il rischio Grexit si fa sempre più concreto. Le Borse hanno registrato ieri forti perdite (Milano a -2,4%) e bruciato 172 miliardi di euro, spaventate dalla possibile uscita della Grecia dalla moneta unica. Secondo Mario Draghi, la decisione di concedere nuovi aiuti al governo ellenico è politica ed è necessario un accordo all’Eurogruppo. Il presidente della Banca centrale ha sottolineato come l’Eurotower sarebbe in grado di sostenere questa eventualità, ma ciò significherebbe inoltrarsi in «acque inesplorate».
Cdp – Oggi il cda della Cassa depositi e prestiti si riunirà per deliberare l’adesione della spa al Fondo salva-imprese. Ma per vedere l’avvicendamento ai vertici, con l’uscita di Bassanini e Costamagna, bisognerà aspettare ancora un po’ di tempo: le trattative vanno avanti sino a stamattina, a ridosso della convocazione del Consiglio. La partita sulle nomine della dirigenza si incrocia con quella, ben più importante, sul futuro della Cassa, su cui ieri è intervenuto anche il ministro dell’Economia. La Cdp, secondo Padoan, è un importantissimo strumento che si sta pensando a come rafforzare; l’idea resta quella della stretta collaborazione tra settore pubblico e settore privato.