Politica interna
Ballottaggi: Commentando la seconda proiezione della notte, il Corriere della Sera delinea le tendenze dei ballottaggi quando mancano ancora i dati ufficiali. Il M5S piazza una sorprendente doppietta con Raggi che conferma le previsioni e addirittura doppia il proprio avversario Giachetti (Pd). Sarà il primo sindaco donna di Roma e il più giovane nella storia della capitale. La seconda sorpresa arriva da Chiara Appendino, che rimonta l’avversario Fassino (Pd) in testa al primo turno, raccogliendo una percentuale di voti vicina al 56%. Il Pd si salva a Milano, dove Sala vince il testa a testa con Parisi, grazie all’appoggio di Radicali e Sinistra di Rizzo, con un vantaggio stimato in quattro punti. L’altro rappresentante Pd tra le maggiori città è Virginio Merola, che stacca la rappresentante del centrodestra Borgonzoni e si riconferma alla guida di Bologna. A Napoli trionfa ancora De Magistris (Lista civica), che si attesta vicino al 65% lasciando a Lettieri (Cdx) una percentuale che si aggira attorno al 34%. Come da previsione l’affluenza su base nazionale cala rispetto al primo turno, passando dal 59,9% al 50,51%.
Pd/Renzi: Le dichiarazioni di Renzi dopo i primi risultati sono un’ammissione di sconfitta, anche se il premier esclude dimissioni o cambi al governo. Renzi ha confermato infatti che a Roma non si poteva vincere, mentre è rimasto sorpreso dalla rimonta di Torino. La strategia del premier rimane comunque quella dei giorni successivi al primo turno: negare che il voto delle amministrative è un voto nazionale. E rilanciare sul referendum, partita decisiva. Sul congresso del Pd Renzi rimane convinto che si terrà dopo il 2 ottobre, data fissata per il referendum: troppe le pratiche necessarie per l’organizzazione, i tempi sono stretti. E dopo quella data i giochi potrebbero essere già fatti. In caso di vittoria Renzi uscirebbe rinforzato e potrebbe difendersi da qualsiasi attacco, mentre in caso di sconfitta potrebbe saltare completamente, rendendo quindi il congresso poco significativo.
Politica estera
Brexit/Sondaggi: Dopo il silenzio imposto alla campagna elettorale in seguito all’omicidio di Joe Cox, riprende la pubblicazione di sondaggi. Sembra invertita la tendenza dell’ultima settimana con il “remain” che sorpassa il “leave”. Secondo Yougov la percentuale di votanti che vogliono restare nell’Ue è del 44% contro il 43% dell’uscita, 45% a 42% per l’istituto Survation, 44 pari per Opinium. Le nuove rilevazioni potrebbe essere effetto della tragedia Cox o dell’alta percentuale di indecisi, che tendono a votare per lo status quo. Il premier David Cameron, a favore del remain, invita a considerare l’uscita una catastrofe dal punto di vista economico, con il rischio di una recessione per la nazione e l’impossibilità di tornare indietro sui propri passi. Cameron attacca la visione di Farage (Ukip) sostenendo che “divide invece di unire” come riporta Repubblica. Il leader dell’Ukip conferma il pessimismo per la vittoria del leave, sostenendo che l’assassinio di Cox ha cambiato le carte in tavola. Nel frattempo altri due giornali, Observer e Mail on Sunday, si schierano a favore del remain. Il 23 giugno i cittadini si esprimeranno sul referendum.
Turchia: Secondo le parole dell’Osservatorio Siriano per i diritti umani, organizzazione umanitaria con base in Gran Bretagna, nella giornata di ieri sarebbero state uccise almeno otto persone sul confine Turchia-Siria, tra Khibert al Jouz e la provincia turca di Hatay. Tra i morti si riportano anche quattro bambini e tre donne. Arrivano conferme anche dalla Coalizione Nazionale Siriana, gruppo di opposizione con sede a Istanbul, che parla di undici morti. Le forze militari turche negano di aver sparato alle persone, ma di aver esploso solo colpi di avvertimento con conseguente fuga nella foresta da parte delle persone avvistate. L’Unicef condanna il gesto, mentre la presidente della Camera Boldrini pone dubbi sull’efficienza dell’accordo Europa-Turchia.
Spagna: Si avvicina il voto in Spagna e l’incertezza regna sovrana, in un contesto dove le forze politiche sono consapevoli dell’impossibilità di raggiungere la maggioranza assoluta. Si dovranno valutare quindi le possibili alleanze per formare il governo, che dovrà subito affrontare la richiesta della Ue di tagli per otto miliardi di euro. Si spiega quindi l’omissione della Ue nei discorsi di campagna elettorale, con le forze politiche interessate a non affrontare il tema caldo dei tagli.
Bruxelles: Dopo l’onda di arresti preventivi, la capitale belga ancora in allarme. Attorno alle 12 è stata evacuata la stazione principale a causa di due valigie sospette, oltre a un albergo nelle vicinanze. Dopo gli accertamenti la stazione è stata riaperta attorno alle 13. Intanto si è svuotata una delle fan zone dedicata a Euro 2016, in place Rogier, con la gente preoccupata per la situazione. Dopo gli arresti di tre sospettati durante i blitz di venerdì, due dei quali imparentati con i fratelli El Bakraoui della strage del 22 marzo, non sono state trovate armi o esplosivi. Rimangono quindi i sospetti su una cellula pronta a colpire e l’allarme resta ancora alto a Bruxelles.