Politica interna
Vigila di voto: la campagna elettorale per le comunali si chiude con le ultime scintille e soprattutto con gli ultimi tentativi di convincere gli indecisi. Matteo Renzi, ieri in Emilia Romagna e a Napoli, dove spera di evitare la riconferma di De Magistris, ribadisce che “questa campagna non è importante per il governo ma per i sindaci, il Pd ha messo in campo candidati autorevoli”, mentre è evidente che le opposizioni giudicano le Amministrative come un test sull’inquilino di Palazzo Chigi. La città dove più questa dinamica è percettibile è Roma, con la sfida dei Cinque Stelle al Pd, che prova a risalire la china dopo il caso Marino e Mafia Capitale. I pentastellati chiudono la campagna senza la presenza di Grillo, che ha inviato un video e un messaggio, e con la Raggi che, dopo aver attaccato direttamente il premier ricordandogli la promessa fatta di andare via se il M5S dovesse vincere al primo turno, ha pronosticato “Questa volta li asfaltiamo”. Berlusconi, che per la prima volta voterà a Roma dopo la condanna subita, era invece a Ostia per lanciare Alfio Marchini, che secondo lui al ballottaggio potrebbe raccogliere anche i voti del Pd. La scelta del leader azzurro ha fatto imbufalire però gli alleati di Milano, ai quali ha dedicato solo una telefonata; la cosa non è per niente piaciuta a Salvini che ha commentato “Berlusconi ha scelto di andare a perdere a Roma? Amen”.
Politica estera
Turchia-Germania: a quarantottore dalla votazione del Bundestag, che ha riconosciuto come genocidio lo sterminio di 2 milioni di armeni avvenuta all’inizio del secolo scorso, la reazione inferocita della Turchia, soprattutto attraverso i media, è ben lungi dall’attenuarsi. L’impressione è però che al di là dei titoli ad effetto (il più cattivo definiva i parlamentari tedeschi “nipoti di Hitler”) Ankara non abbia intenzione, pur mantenendo un’irritazione esteriore, di compromettere la situazione in modo irreparabile. Il primo ministro ha detto che la Mezzaluna reagirà in modo forte alla scelta dei parlamento tedesco, ma l’accordo sottoscritto dalla Turchia con l’Unione non verrà intaccato da questa crisi bilaterale fra i due Paesi; “non facciamo ricatti, manteniamo fede ai nostri accordi e ci aspettiamo che l’Europa faccia altrettanto” ha detto il primo ministro Binali Yildirim. Il primo obiettivo di Ankara resta dunque quello di portare a casa l’accordo che garantirebbe anche aiuti da 6 miliardi di euro da utilizzare nella gestione dell’emergenza migranti.
Mattarella: non ha nascosto la sua commozione il presidente della Repubblica, parlando e rivolgendo il suo ringraziamento alla gente di Lampedusa, dopo aver inaugurato il museo del dialogo e della fiducia. In particolare ha citato il caso della bimba di nove mesi arrivata in Italia senza genitori e che sarà ”ormai necessariamente italiana”; occorrerà naturalmente trovare il modo legale per attuare il proposito espresso da Mattarella, ma è evidente che la piccola migrante dovrà essere accolta. Ma il pensiero del presidente è andato soprattutto agli abitanti dell’isola, che insieme ai servitori dello Stato hanno salvato con la loro abnegazione la stragrande maggioranza dei migranti giunti sulle coste di Lampedusa, evitando così che il Mediterraneo si trasformasse in un unico grande cimitero, come purtroppo è talora avvenuto; l’intero Paese e l’Europa sono debitori di riconoscenza per le vite salvate, per l’accoglienza e l’assistenza, per l’ospitalità.
Economia e Finanza
Usa: i dati che giungono dal mercato del lavoro americano rappresentano una delusione per i mercati e per la Federal Reserve. L’occupazione nel mese di maggio ha tirato bruscamente il freno creando solo 38.000 nuovi posti di lavoro, un quarto dei 158.000 attesi, dato più debole dal settembre del 2010. Il tasso di disoccupazione è sceso al 4,7% dal 5%, ma anche questo si è rivelato un segnale preoccupante, il declino è stato conseguenza di un’impennata del numero degli americani “scoraggiati” che hanno smesso di cercare impieghi. Evaporato l’ottimismo innescato dai recenti dati positivi su consumi, produzione industriale e settore immobiliare, tramonta anche l’ipotesi che la Fed possa permettersi di alzare i tassi di interesse, procedendo sulla strada di una normalizzazione di politica monetaria, già dal prossimo vertice del 14 e 15 giugno. Anche i mercati hanno risentito del colpo, i prezzi delle obbligazioni si sono rapidamente spinti al rialzo mentre Wall Street è scivolata perdendo circa l’1%.
Incentivi: il ministro dello Sviluppo economico traccia da Trento, dove è in corso di svolgimento il Festival dell’economia, la rotta di lavoro dei prossimi mesi, che ruoterà attorno ad un riordino degli incentivi alle imprese che saranno pochi, mirati e di dimensioni adeguate agli obiettivi da raggiungere. La revisione, inquadrata nel nuovo piano industriale del ministero, sarà varata entro settembre insieme al riassetto organizzativo del dicastero. “Nessuno ha guardato agli incentivi sedimentati nel passato”, ha detto Calenda, “ora lo faremo per comprenderne l’efficacia. In un’azienda si parte dall’analisi dei processi e il target è quello di capire cosa deve stare e cosa non deve stare dentro il ministero, in assoluta trasparenza”. L’analisi riguarda un ammontare di fondi dell’ordine di 3 miliardi di euro, valore assoluto che non è detto debba restare tale, “non dobbiamo darlo per scontato, magari da lì si riescono a liberare risorse per fare altre cose, anche in altri dicasteri” ha aggiunto il ministro.