Politica Interna
Scontro Berlusconi-Salvini su ipotesi condono edilizio. Dopo i condoni edilizi varad dai governi di centrodestra nel ’94 e nel 2003, quello che viene proposto ora agli elettori sarebbe il terzo targato Silvio Berlusconi. «C’è la possibilità di una sanatoria edilizia per i casi di abusivismo di necessità, solo se si restringe con il massimo rigore il concetto di necessità. Serve per raggiungere quella pace sociale che oggi non c’è tra cittadini e Fisco», ha detto il leader di Forza Italia, provocando l’immediata reazione del segretario del Pd, Matteo Renzi. E il «colpo di spugna» sui fabbricati abusivi, però, non piace agli altri alleati del centrodestra. Matteo Salvini schiera la Lega contro questa ipotesi: «Rilanciare l’edilizia è fondamentale ma dico no, fortemente no, a ogni ipotesi di condono per abusi edilizi perché il nostro territorio è già troppo cementificato. Occorre abbattere tutte le costruzioni abusive». E anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, segue solo in parte il Cavaliere: «Vogliamo aiutare chi si trova in uno stato di necessità, sicuramente non vogliamo aiutare gli abusivi seriali».
Cresce il numero dei Comuni che accolgono gli immigrati. Cresce il numero dei Comuni che accolgono i profughi: nel 2017 sono stati costituiti oltre 1300 centri in più rispetto all’anno precedente. Ma la distribuzione dei rifugiati è disomogenea perché oltre il 60% dei Municipi continua a non averne. Cosa è cambiato tra il 15 luglio 2016 e il 21 dicembre scorso? I Comuni che accolgono richiedenti asilo sono aumentati del 59,8% (si sono aggiunte 1321 amministrazioni); le strutture sono aumentate del 92,9% (da 5.186 a 10.006); la capienza è cresciuta del 109% (da 94.533 posti a 197.607); e anche il numero di ospiti è salito, dell’88,4% (da 98.769 a 186.112). Ora l’accoglienza è meno concentrata. Nel 2016 solo il 58% dei Comuni che accoglievano erano sotto la quota dei 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti. Nel 2017 siamo saliti al 68,8% dei Comuni. Il rispetto di questa quota, ovviamente, non è omogenea su tutta l’Italia. Nel Veneto, per esempio, la maggioranza dei Comuni è al di sotto (solo il 49% la supera). Ma è l’unico caso. Ci sono invece regioni dove nella stragrande maggioranza dei casi questo tetto viene superato: nel Molise è il 98,1% dei Comuni con strutture di accoglienza, in Basilicata 1’89% e in Abruzzo l’83,3%.
Politica Estera
Germania, ok alla grande coalizione. Ci sono voluti quasi tredici giorni, comprese ventiquattrore di maratona finale, ma alla fine gli ex duellanti si sono messi d’accordo. Cinque mesi dopo aver votato, la Germania avrà nuovamente un governo di Grande coalizione tra Cdu-Csu e Spd, sotto la guida di Angela Merkel. L’ultimo dubbio prima del varo ufficiale del nuovo esecutivo è appeso a un incredibile referendum interno alla Spd, dove 464 mila militanti (poco più dell’1 per cento dei tedeschi che sono andati alle urne in settembre) potranno esprimersi per posta sull’intesa. E ora un asse Parigi-Berlino che potrebbe escludere dai grandi giochi un’Italia che si ritrovasse senza un governo in grado di governare dopo le elezioni di marzo: la Germania pronta ad allentare la presa sull’austerità non farà concessioni al rapporto debito/Pil italiano con tassi in risalita.
Olimpiadi in Corea. La prossima mossa sarà venire di persona. Kim Jong-un ne ha combinata un’altra delle sue. L’inedita apertura a una parvenza di democrazia ha subito un’escalation impensabile fino a un paio di mesi fa perché Kim nell’ordine ha: dato il via libera alla partecipazione di 22 atleti ai Giochi di PyeongChang lasciando che le hockeiste del Nord si mischiassero alle cuginette del Sud in una squadra che perderà sempre ma che ha già fatto il giro del mondo prima ancora di cominciare agiocare; spedito oltreconfine cheerleaders e banda musicale e poi una delegazione ufficiale capitanata da un arzillo novantenne, Kim Yong-nam, uno dei pochi privilegiati a non essere sulla lista nera. Infine il colpo di scena: la vera guida della gloriosa nazione nordcoreana sarà la sorellina di Kim, Yo-jong. Boom.
Economia e Finanza
La Ue richiama l’Italia su crescita. E’ una crescita «moderata» quella che prosegue in Italia, trattenuta dal «limitato potenziale» dell’economia: il Pil, seppure rivisto al rialzo a 1,5% per il 2018, resta il più basso d’Europa se si esclude il Regno Unito. Le nuove previsioni economiche di Bruxelles vedono invece nell’Eurozona non più solo una ripresa ma una vera e propria «espansione robusta e duratura», con il Pil dei 19 membri dell’area euro a 1,4%, livello mai raggiunto da un decennio. «Dall’Italia ci aspettiamo che torni a crescere di più» ha detto il commissario Moscovici, che rimanda alla primavera per il giudizio complessivo sui conti pubblici, quando si conosceranno anche i dati definitivi su deficit e debito del 2017. Soprattutto, al Paese in campagna elettorale Bruxelles ha esortato di continuare il consolidamento di bilancio. Intanto l’Istat avverte: in Italia «uno scenario di minore intensità della crescita economica».
Caso sede Ema. II Consiglio Ue ha tempo sino al 20 febbraio per presentare le proprie osservazioni al Tribunale di grado della Ue sulla richiesta di sospensiva della decisione che assegna ad Amsterdam la sede dell’Agenzia europea per il farmaco (Ema). II termine è stato fissato dallo stesso Tribunale, cui ha fatto ricorso il Comune di Milano, presentando anche richiesta di misure cautelare. Sulla richiesta di sospensiva che è stata confermata ieri dalla Corte di Lussemburgo a decidere sarà un giudice monocratico che, per regolamento deve essere il presidente o il vicepresidente del Tribunale.