La stazione di ColoniaLa stazione di Colonia
Politica interna
 
Governo – Oggi pomeriggio si voterà alla Camera il testo di riforma della Costituzione, e il premier Matteo Renzi è pronto ad accettare le conseguenze di un eventuale disaccordo degli italiani, che saranno chiamati a esprimere un parere a riguardo con il referendum confermativo di ottobre. Intervistato dal Tg1 Renzi torna a parlare delle Amministrative, e ribadisce che non saranno un test per il governo: “Saranno semmai un test per scegliere chi è il sindaco di Roma, di Milano, di Torino, di Napoli, di Bologna”. Sul rapporto con Bruxelles, sulle incomprensioni degli ultimi mesi e sulle procedure d’infrazione contro l’Italia, Renzi è netto: “È finito il tempo in cui l’Europa ci dava lezioni o compiti da fare” … “ora abbiamo le carte in regola per dire che l’Europa deve cambiare su alcune cose, l’austerità ha fatto perdere posti di lavoro”.
 
M5S – Il caso del Comune di Quarto (Napoli) continua a dividere il Movimento 5 Stelle. Da una parte il direttorio, che ha chiesto un passo indietro al sindaco Rosa Capuozzo, e dall’altra proprio lei, che ha deciso di non arretrare. Anzi. Capuozzo, forte del sostegno di Federico Pizzarotti e Ferdinando Imposimato, rilancia su Facebook: “Non c’è nessuna intenzione di dimettermi” … “i voti della camorra ci fanno schifo”. Una presa di posizione, quest’ultima, alla quale i vertici del Movimento rispondono prontamente sottolineando che Rosa Capuozzo non si è piegata al malaffare, ma che occorrono “decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S”. Per questo motivo “chiediamo a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”. Lei replica con un laconico “valuterò”.
 
Clandestinità – Matteo Renzi parla del reato di clandestinità, e dichiara che “il cambiamento delle regole lo faremo con calma, tutti insieme, senza fretta”. La depenalizzazione del reato non sarà all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri del 15 gennaio. Nella valutazione occorre non essere né demagogici né “buonisti”: “Secondo gli esperti il reato non serve e intasa i tribunali, ma è vero che c’è una percezione di insicurezza da parte dei cittadini, perciò il percorso di cambiamento sarà fatto senza fretta…”. Secondo il capo della polizia, Alessandro Pansa, la norma “va bene, ma può essere migliorata”, anche perché così com’è “intasa l’attività delle procure”.
 
Politica estera
 
Germania – Il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas è convinto che le aggressioni alla stazione di Colonia fossero organizzate. Maas non esclude che ci siano collegamenti tra gli attacchi di Colonia e i fatti verificatisi in altre città tedesche. Pare che i migranti provenienti da Siria, Algeria e Marocco si fossero dati appuntamento tramite i social network per passare il Capodanno nella piazza tra la stazione centrale e il duomo. Mille persone tra cui gli aggressori accusati di furti e molestie: 516 i reati denunciati finora, 20 le persone identificate.
 
Francia – Ieri mattina il presidente francese François Hollande e il sindaco di Parigi Anne Hidalgo hanno piantato la “Quercia della Memoria”, per ricordare gli attacchi terroristici di un anno fa e quelli di novembre. Una cerimonia a ranghi ristretti, praticamente chiusa al pubblico. Quando gli uomini delle istituzioni e i parenti delle vittime hanno abbandonato piazza della Repubblica solo in pochi hanno risposto all’invito di Anne Hidalgo presentandosi con una candela in mano. Nonostante la scarsa affluenza, secondo il sondaggi, il 76% dei francesi condivide ancora lo slogan “Je suis Charlie”, e il numero speciale del giornale ha già venduto 1 milione di copie.
 
Economia e finanza
 
Padoan – La Legge di Stabilità approvata dal governo a dicembre e rimandata da Bruxelles a marzo e giugno è a forte rischio bocciatura, e per questo Renzi alza i toni annunciando una battaglia politica al Parlamento europeo. Il ministro Padoan è molto preoccupato perché l’Italia rischia una procedura per deficit che limiterebbe i margini di manovra del governo in politica economica e potrebbe spaventare i mercati. Per questo il Tesoro sta limando i numeri, ed è convinto di poter chiudere il 2016 al 2,3 per cento.
 
Fisco – La quota di reddito che una famiglia composta da due lavoratori dipendenti e un figlio in età scolare deve destinare a tasse e contributi ammonta al 54,9 per cento. La stima è stata elaborata dal Centro studi Confindustria, e conferma che la “quota di maggioranza” non è affatto un’anomalia per l’Erario.