Politica interna
Italicum: Continua il percorso di apertura di Renzi verso le modifiche alla legge elettorale. Presente a Bari per l’inaugurazione della Fiera del Levante, il premier ha affermato che l’Italicum potrà essere cambiato indipendentemente dalla decisione della Consulta il 4 ottobre, al contrario della Costituzione che in caso di bocciatura del referendum non potrà essere agilmente modificata in Parlamento. Resta la questione dei voti necessari da trovare per far partire le modifiche alla legge elettorale, soluzione difficile dopo gli attacchi di M5S, Salvini e FI all’appello alla collaborazione di Napolitano nell’intervista a Repubblica di ieri. Nella giornata Renzi ha anche inviato un ultimo appello a Raggi per le Olimpiadi, ammettendo che “rispetteremo ogni decisione del sindaco” ma osservando che “dire di no a una grande occasione di sviluppo e occupazione è un errore”.
Centrodestra: In un incontro durato due ore a Portofino Berlusconi e Toti hanno discusso del futuro di Forza Italia. L’ex premier ha rassicurato il governatore della Liguria, garantendo sulla figura di Parisi e sulla sua investitura, che “non è un attacco a Forza Italia, né ai principali esponenti di Forza Italia”. Niente rottamazione quindi, il compito di Parisi sarà quello di “allargare il perimetro” e portare “persone nuove, non politici”. Toti ha ricevuto rassicurazioni anche in materia di alleanze, con Berlusconi convinto nuovamente che l’asse con la Lega dovrà essere saldato per poter presentare la coalizione al completo. Il Cavaliere non parteciperà alla convention di Parisi nel prossimo weekend dovendo concentrarsi sulla riabilitazione dopo l’operazione al cuore.
Politica estera
Siria: E’ arrivato l’accordo tra Russia e Usa per la tregua in Siria, firmato da Lavrov e Kerry e attivo a partire da domani. Dopo una settimana verrà creata una Commissione congiunta che avrà il compito di separare gli oppositori legittimi dai terroristi. In seguito sono previste le prime operazioni congiunte tra forze americane e russe. Le questioni più pressanti saranno quella della divisione del territorio e del destino di Assad, osteggiato dagli Usa. Le analisi degli Stati Uniti intanto riportano che i combattenti che varcano il confine turco per unirsi ai terroristi sono scesi da 2000 al mese a 50: un chiaro segnale che il Califfato sta perdendo terreno e influenza. L’Isis potrebbe però reagire radicalizzando ulteriormente la jihad e portando gli attacchi sui territori dell’Occidente a livelli preoccupanti.
Usa: Hillary Clinton è stata travolta dalla bufera mediatica dopo aver definito metà degli elettori di Trump “deplorables”, miserabili. Il giudizio è stato pronunciato durante la partecipazione di una candidata a una cena di suoi sostenitori gay e aveva lo scopo di separare gli elettori più poveri che votano Trump per disperazione da quelli razzisti, sessisti e xenofobi. A questi ultimi era rivolto l’aggettivo, con lo scopo di riabilitare la metà “buona” dell’elettorato di Trump, ma l’effetto delle sue dichiarazioni ha portato all’attacco di tutti i rappresentanti repubblicani, costringendo l’ex segretario di Stato a scusarsi per la sua affermazione.
Economia e Finanza
Flessibilità: Dopo l’escalation dello scontro tra il fronte anti austerità e i politici tedeschi a favore del rigore, il ministro Padoan ha deciso di assumere un atteggiamento più prudente. Ha fatto infatti sapere che da parte dell’Italia “non c’è stata nessuna richiesta esplicita di flessibilità” dal momento che “la flessibilità è stata concessa già all’Italia”. Secondo Padoan la reazione tedesca è stata frutto del clima preelettorale in Germania, dove il partito di Merkel si troverà contro proprio i socialisti attaccati ieri dai suoi colleghi di partito. Il ministro italiano garantisce quindi che l’Italia seguirà le regole ma rimane convinto che “ci sono regole che potrebbero essere migliorate”. Si intravedono comunque spiragli di apertura in un clima che sembra ammorbidirsi verso i Paesi che chiedono flessibilità.
Tasse Ue: Sulla scia del recente caso Apple, all’Ecofin i ministri degli Stati si confrontati sull’armonizzazione dei sistemi fiscali nazionali e l’adozione di una base imponibile per le imprese unica per le società in Europa. Bruxelles così presenterà a ottobre una proposta sul tema, anche se dovranno essere superate le opposizioni dei Paesi timorosi di perdere autonomia fiscale. Non è comunque in progetto l’idea di imporre aliquote uniche europee. Il commissario francese Moscovici ha affermato che “è legittimo difendere la propria sovranità fiscale, ma è un atteggiamento conservatore” a cui gli ha fatto eco il presidente dell’eurogruppo Dijsselbolem sostenendo che “le imprese devono capire che bisogna pagare le imposte in modo giusto”.