Politica interna
Caso Azzollini – «Inevitabile votare a favore dell’arresto di Azzollini». La dichiarazione di Matteo Orfini sul senatore centrista accusato di aver messo in piedi una gestione parallela e occulta della Congregazione della Divina Provvidenza fa infuriare il Nuovo centro destra. Quagliariello replica che non si può prima dire di voler vedere le carte e poi sostenere che sono inutili tanto si è già deciso. Da qui la parziale rettifica del presidente Pd che dice che la valutazione dei dem non sarà pregiudiziale. Tenta di calmare le acque il ministro dell’Interno Angelino Alfano che, dalle pagine del Corriere, rassicura: il governo arriverà fino al 2018 e le vicende di questi giorni possono servire a serrare le fila della maggioranza.
Mafia Capitale – Dopo i nuovi arresti nell’ambito dell’inchiesta sulla Cupola romana, il Pd capitolino ha deciso di accelerare su una proposta già in cantiere da qualche giorno: dimezzare le commissioni consiliari e azzerare i presidenti. Anche ieri, le opposizioni hanno chiesto le dimissioni del sindaco Marino e del governatore Zingaretti, che i democratici continuano a difendere a spada tratta. Partecipando al forum de Il Messaggero, il sindaco della capitale si è detto fiducioso sugli sviluppi dell’inchiesta e pronto a far ripartire la città. Intanto, per la nomina di un commissario al Giubileo, ruolo rivendicato proprio da Marino, Matteo Renzi si prepara a scegliere il prefetto Franco Gabrielli.
Politica estera
Emergenza migranti – All’interno del Consiglio Ue l’opposizione al piano Juncker sulle quote vincolanti per l’accoglienza dei migranti è molto diffusa e rallenta i lavori sull’attuazione del programma. Per questo l’esecutivo sta valutando un meccanismo di ricezione su base volontaria. È quanto rivela una fonte altolocata di Bruxelles a La Stampa. Alla Commissione insistono che la partita è aperta: il dossier finirà al vertice del 25-26 giugno, dove a tener banco sarà Donald Tusk, il più fiero oppositore dell’accoglienza obbligata.
Francia – Dopo giorni di bufera mediatica, il premier Manuel Valls si scusa con i connazionali per aver sfruttato un volo di Stato per raggiungere Berlino per vedere la finale di Champions League. E annuncia il rimborso della quota dei due figli, 2500 euro, che erano a bordo con lui. Il mea culpa di Valls, tifosissimo del Barça, è arrivato dopo l’inappellabile sentenza dei francesi: secondo un sondaggio pubblicato da Bfm-Tv, il 77% dei cugini d’Oltralpe si è detto «scioccato» dall’azione di Valls.
Economia e Finanza
Jobs act – Via libera del Consiglio dei ministri agli ultimi sei decreti attuativi del Jobs act. Tra le novità, una maggiore flessibilità sulle mansioni dei lavoratori e una stretta sulle collaborazioni coordinate e continuative. Innovazioni anche sulla conciliazione tra famiglia e lavoro: i neo genitori potranno sfruttare il congedo parentale di 6 mesi non più fino agli 8 anni del bambino ma fino ai 12. Novità anche sulla cassa integrazione, che si ridurrà a 24 mesi in 5 anni a fronte degli attuali 48. In compenso sarà estesa anche alle piccole imprese con più di 5 dipendenti.
Grecia – Atene è sempre più sola: la delegazione del Fondo monetario internazionale ha abbandonato a Bruxelles il tavolo delle trattative tra la Grecia e i creditori. Non c’è alcun progresso, hanno spiegato i tecnici di Washington, e il raggiungimento di un accordo è molto lontano. I nodi, dalle pensioni al surplus alle tasse, restano intatti: il nuovo confronto tra il premier Tsipras e il presidente della Commissione Ue Juncker non ha sbloccato la situazione. La decisione dell’Fmi ha dato corpo ai timori dei mercati che, a larghissima maggioranza, si aspettano un default. A eccezione di Atene, che era già chiusa quando è arrivata la notizia, ieri le Borse hanno azzerato tutti guadagni della giornata.