Politica interna
Centrodestra – L’ennesima chiusura di Berlusconi alle primarie come strumento di selezione dei candidati nazionali ma anche nazionali ha suscitato la reazione infastidita di Salvini, secondo cui “non è più tempo di decidere nel buio di qualche stanza e sarebbe invece un bel segnale chiedere agli italiani chi deve sfidare Renzi”. L’irrigidimento dell’ex Premier sembra aver colto di sorpresa anche molti big nella stessa Forza Italia, tant’è che ancora ieri il capogruppo Brunetta rimaneva possibilista e giudicava le primarie un’ultima spiaggia per “tenere unita la coalizione”.
Meeting Rimini – Oggi sarà la volta di Matteo Renzi al tradizionale evento organizzato da Comunione e Liberazione. Il tema più caldo rimane la legge sulle unioni civili, che il Governo ha annunciato di voler varare entro l’anno. Ieri è stato il Ministro Delrio, in un intervento proprio dal Meeting, a ribadire che si tratta di un provvedimento “importante”, su cui si dovrà riflettere in Parlamento ma senza passi indietro. Intanto, Ncd sembra convergere verso il disegno di legge del democratico Cirinnà grazie a una mediazione proposta da Quagliariello, secondo cui escludendo la pratica dell’utero in affitto sarà poi più facile per il Nuovo Centrodestra votare sì al provvedimento nel suo complesso.
Politica estera
Marò – Il Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo ha accolto la richiesta dell’Italia, la quale chiedeva che sulla vicenda dei due Marò venisse sospesa ogni procedura attinente alla giurisdizione indiana. I giudici hanno deciso a maggioranza che a stabilire dove saranno processati i militari sarà una corte arbitrale internazionale, attraverso un percorso che potrebbe richiedere anche due anni per concludersi. È stata invece respinta l’istanza di Roma in merito al ritorno temporaneo dei Marò nel nostro Paese.
Immigrazione – Non si arresta il grande esodo dei migranti verso l’Europa: sono in migliaia in transito in Serbia e Macedonia, mentre dalla Libia continuano a salpare barconi stracarichi, soccorsi dalle navi della missione Frontex e tratti in salvo nei porti italiani. L’urgenza della situazione ha portato a un bilaterale tra Merkel e Hollande, che da Berlino hanno sì auspicato una “risposta collettiva” dell’Europa, sferzando però anche i governi di Grecia e Italia, che dovranno “al più presto, senza ritardi aprire nuovi centri di registrazione degli immigrati”, al fine di poter poi “decisioni precise” circa le richieste d’asilo politico.
Economia e Finanza
Cina – La settimana di Borsa si è aperta realizzando i peggiori presagi degli analisti, con Shanghai che è colata a picco (-8,5%), nonostante il Governo abbia autorizzato i fondi pensione ad acquistare azioni sul listino e introdotto vincoli meno rigidi sulle riserve di liquidità degli istituti di credito. Sempre più operatori sono convinti che la crisi finanziaria cinese non sia solo una correzione dopo la crescita continua dell’indice di Borsa degli ultimi anni, ma rifletta la stanchezza del Dragone, azzoppato da una crescita sotto le previsioni, dal minore export, da una bolla immobiliare sul punto di sgonfiarsi e da alti livelli d’indebitamento pubblico e privato. E così tutte le maggiori piazze finanziarie sono andate ieri nel panico (Milano -5,96%, Londra -4,67%, New York -3,56%) e i prezzi delle commodities hanno continuato la caduta, con il petrolio sotto quota 40 dollari. Si è trattato della peggiore giornata dal fallimento di Lehman Brothers del 2008 e a questo punto si allontana l’annunciata stretta sui tassi d’interesse annunciata dalla Fed per l’autunno, mentre Washington chiede a Pechino di aumentare immediatamente la flessibilità sui cambi valutari, dopo la tripla svalutazione dello yuan che ha dato il via all’attuale crisi asiatica.
Macro-Italia – Il deterioramento della congiuntura internazionale potrebbe mettere a rischio gli obiettivi di finanza pubblica dell’Italia. Il Governo stimava per il 2016 una crescita del Pil di un +1,4%. Per ora lo spread BtP-Bund non ha subìto contraccolpi particolari a causa delle turbolenze dei mercati, attestandosi sui 130 punti base, ma una nuova fase recessiva della Cina e delle altre economie emergenti potrebbe indebolire l’export italiano e costringere il Governo a rivedere le stime. La nota di aggiornamento del Def, che per quest’anno vede il Pil a +0,7%, dovrà essere presentata in Parlamento entro il 20 di settembre.