L’ennesima giornata negativa delle borse europee per i timori sulla ripresa economica è la notizia di apertura su molti giornali di oggi, ma le altre notizie principali sulle prime pagine sono l’incontro a Washington fra il Presidente della Repubblica Mattarella e quello degli Stati Uniti Barack Obama, la legge sulle unioni civili, sulla quale riprende oggi la discussione al Senato, il nuovo naufragio di migranti nell’Egeo, le indagini per la morte di Giulio Regeni, e ancora le discussioni sul risultato delle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco a Milano.

Politica interna

 

Milano – Giuseppe Sala ha un obiettivo, chiarito nella lettera di ringraziamento al presidente del suo comitato elettorale, Umberto Ambrosoli: “Garantire altri cinque anni di buona amministrazione e di sviluppo economico e sociale a Milano”. Il candidato sindaco del centrosinistra auspica si possa proseguire “nel solco dell’amministrazione uscente che ha saputo operare con concretezza e serietà”. Una visione di continuità che però a sinistra non è condivisa da tutti. I primi a dirlo sono stati i rappresentanti di Rifondazione: “Alle primarie ha vinto Renzi e si è politicamente conclusa la stagione del centro sinistra milanese”, sentenzia Matteo Prencipe. Il presidente del consiglio comunale Basilio Rizzo aggiunge: “Avremo un altro candidato per restituire voce e speranze a chi crede ancora al sogno arancione e puntiamo ad arrivare al ballottaggio”. E per raggiungere questo obiettivo è partita la raccolta di firme in calce a un appello che ha tra i suoi firmatari anche Vittorio Agnoletto. Ma è lo stesso Pisapia che frena gli entusiasmi, e a chi gli chiede se si senta lo sconfitto delle primarie replica di considerarsi “vincente” e di lavorare per l’unità.

 

Unioni civili – Domani in Senato si voterà per la prima volta sulle unioni civili. Ed è proprio domani che il ddl Cirinnà potrebbe incontrare il primo ostacolo, per via di un emendamento a prima firma Gaetano Quagliariello e Roberto Calderoli: la richiesta di non passare al voto. Un blocco preventivo che farebbe saltare tutto: “Abbiamo già richiesto le firme per chiedere il voto segreto”, dice Quagliariello. E spiega: “Chiediamo che il testo ritorni in commissione e ci sia quindi un dibattito adeguato”.

 

M5S – L’attenzione dei pentastellati è rivolta alla corsa per il Campidoglio e alle prossime Politiche. Roma è un banco di prova importante per dimostrare di essere una forza di governo. Anche per questo motivo il Movimento cerca di curare le candidature nei dettagli, con soluzioni che hanno scatenato le reazioni degli attivisti. A far discutere è un documento diffuso dalla Stampa, un codice di comportamento che prevede sanzioni per i “dissidenti”. I candidati a Roma, oltre a dimettersi dalla carica ricoperta, s’impegnano a pagare una multa di 150mila euro “a seguito di una eventuale violazione”, in quanto “il M5S subirà un grave danno alla propria immagine”.

 

Politica estera

 

Stati Uniti – Gli Stati Uniti si esprimono sul caso di Giulio Regeni, il giovane italiano morto in Egitto in circostanze misteriose: “Osserviamo le indagini”, fa sapere la diplomazia statunitense. Secondo il New York Times in un incontro nei prossimi giorni tra il segretario di Stato, John Kerry e il sottosegretario Sarah Sewall, si potrebbe discutere di questo caso. Intanto in Egitto il ministro della Sicurezza, Magdy Abd El Ghaffar, dà la sua verità in conferenza stampa: “Mai, mai e poi mai, Regeni è stato arrestato dalla polizia”, e difende gli agenti del National Security, i principali sospettati dell’accaduto. Alla domanda se Regeni fosse sospettato di essere una spia El Ghaffar risponde deciso: “Noi trattiamo Giulio Regeni, non come una spia, ma come uno di noi”.

 

Germania – La cancelliera Angela Merkel attacca duramente la Russa dopo i bombardamenti dei giorni scorsi ad Aleppo: “Siamo non solo sconvolti, ma inorriditi per le sofferenze umane subite soprattutto per mano russa”. Aggiungendo che alla frontiera turco-siriana, dove si stanno ammassando decine di migliaia di profughi in fuga, si assiste a una “vera grande tragedia”. La battaglia di Aleppo è appena iniziata, i lealisti di Bashar Assad stanno cercando di cacciare Is e ribelli con l’aiuto dei raid russi, ma secondo il governo turco Aleppo da sola potrebbe causare un milione di profughi. Il premier turco Ahmed Davutoglu ha sottolineato che “siamo già prossimi alla catastrofe umanitaria”. Merkel e Davutoglu hanno concordato che chiederanno all’Onu di costringere i paesi coinvolti nel conflitto a mantenere fede alla risoluzione del Consiglio di sicurezza che impone di non bombardare i civili.

 

Economia e finanza

 

Renzi – Matteo Renzi non sembra essere preoccupato dall’andamento dello spread, che ieri è salito a 143 punti, e spiega così il suo ottimismo: “Il vero indicatore di come sta andando è un altro. È il costo degli interessi sul debito. È arrivato a 1,59% mentre quando io sono andato al governo era al 3,75%”. Per il premier il fatto che questo parametro si sia più che dimezzato “è un risultato straordinario”, e conclude che “l’Italia ormai è un Paese stabile”. Per Renzi il crollo delle borse di tutto il mondo dimostra che non c’è nessun “problema italiano”: “Non siamo noi i malati d’Europa”. E a proposito di Ue il premier vede con favore l’auspicio di Francia e Germania, che vorrebbero un ministro europeo delle Finanze: “È il segno che qualcosa si muove, anche se ancora solo a parole”.

 

Banche – I testi del maxi-decreto banche sono pronti e finiranno domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri. È questo il risultato del faccia a faccia di ieri mattina a Palazzo Chigi tra il premier Renzi e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Basta slittamenti, ora occorre dare un segnale forte sulle banche. Sembrano dunque superati gli ultimi nodi che avevano fatto scattare due rinvii in due settimane. Secondo ambienti del Tesoro il tema dell’incontro non era tanto quello dell’emergenza, bensì le turbolenze della scorsa settimana sui mercati internazionali, che richiedevano un confronto. Con un provvedimento già agli atti Padoan potrà presentarsi giovedì all’Ecofin con le misure alle spalle, indennizzi compresi, blindati anche questi in un decreto.