Politica Interna
Mattarella: il presidente della Repubblica apre un Meeting di Rimini che non potrà non risentire degli ultimi conflitti in Parlamento e nelle piazze, in primis lo scontro sul referendum costituzionale d’autunno. Preoccupato che la prova di forza sfoci in una crisi ancora più grave di quella già in atto, Mattarella propone “il grande tema politico dell’unità”, una questione che gli italiani, dice, dovrebbero riconsiderare come un valore, sulla base di tre punti fermi, e cioè che “allargare le divisioni ci rende più deboli”, perché “il futuro si costruisce soltanto insieme” dato che “i momenti di unità sono decisivi nella vita di una nazione”. Un richiamo insistente a ridimensionare nella logica dell’interesse del Paese gli impulsi più distruttivi del dibattito di questi giorni.
Salvini: le parole di Sergio Mattarella al Meeting di Rimini, che invitano all’accoglienza dei migranti, alimentano la polemica politica sulla gestione dell’emergenza profughi e provocano la reazione del leader leghista che su twitter lancia l’ashtag #mattarellaclandestino#, nel quale definisce il Capo dello Stato “complice di scafisti, sfruttatori e schiavisti”. Immediate le reazioni del mondo politico, il sottosegretario alla difesa Gioacchino Alfano le definisce “parole in libertà”, il capogruppo Pd alla Camera Rosato bolla Salvini come “fomentatore che predica l’odio solo per conquistare titoli sui giornali”, secondo la presidente della Camera Boldrini le parole del segretario leghista “vanno isolate”, lo stesso Maroni si dissocia e condivide le parole di Mattarella. Unico a schierarsi con Salvini Maurizio Gasparri, secondo cui la parola d’ordine in materia di immigrazione deve essere espellere.
Politica Estera
Immigrazione: lunedì, nel corso del breve incontro di Ventotene, Renzi, Merkel e Hollande non potranno evitare di affrontare il tema del dramma dei migranti; ma più che di accoglienza i tre leader del nuovo direttorio, battezzato il 27 giugno a Berlino per tentare di rilanciare l’Europa dopo la Brexit, studieranno il modo per frenare e regolamentare l’ondata di disperati che lasciano l’Africa e il Medio Oriente sotto la spinta delle guerre e della fame. Obiettivo trovare una soluzione che, senza imporre inutili e irrealistici divieti di ingresso, fermi o rallenti il flusso migratorio. Punto di partenza l’attuazione del “migration compact” proposto dall’Italia e adottato all’ultimo Consiglio europeo; della pratica si occupa la commissione presieduta da Juncker, ma l’intenzione del direttorio è di spingere per accelerare l’attuazione, portando a definizione il finanziamento del programma di investimenti a favore dei Paesi africani all’origine dei flussi, e stringendo accordi con i singoli Stati che in cambio degli aiuti dovranno garantire un filtro alle partenze.
Trump: il candidato repubblicano alla Casa Bianca ora chiede scusa un po’ a tutti, ma non si sa quanto questa fase possa durare. Il suo staff è stato modificato per la terza volta nel corso della campagna elettorale ed il tycoon newyokese ha esordito in una versione inedita, quella del superpentito, esprimendo il suo rammarico e dicendosi dispiaciuto per aver “usato delle parole sbagliate”; “Chiedo scusa a tutti quelli che posso avere ferito”, ha detto Trump, una dichiarazione incredibile in bocca ad un uomo che per 14 mesi consecutivi si era vantato di non aver mai commesso un errore in vita sua e che dopo ogni insulto contro gli avversari si compiaceva della propria sincerità. Probabilmente sono stati gli ultimi sondaggi, che attribuiscono l’85% di probabilità di vittoria ad Hillary Clinton, a convincerlo di mettere la testa a posto, le scuse sono arrivate nel corso di un comizio a Charlotte, in North Carolina, uno stato dove i sondaggi hanno preso una brutta piega per lui.
Economia e Finanza
Calenda: secondo il ministro dello Sviluppo economico se l’Italia si presenta in Europa e ai mercati con un piano industriale credibile, fondato sullo stimolo agli investimenti e sulla competitività del sistema produttivo, “esistono spazi per ottenere quello di cui abbiamo bisogno”. Calenda pensa che questa sia la strada giusta per avere di nuovo da Bruxelles la cosiddetta flessibilità sui conti, e sostiene che occorre investire sull’offerta piuttosto che sulla domanda. All’obiezione che questo significa non rispettare nuovamente i vincoli sul deficit il ministro replica che “siamo sempre stati nelle regole, ma le regole non possono essere lette a senso unico, la commissione Juncker ha introdotto la clausola della flessibilità, Ecofin ne ha insensatamente limitato l’utilizzo ad un solo anno, occorre invece ampliarne la portata temporale e quantitativa”. Sulla prossima legge di Bilancio il titolare del Mise afferma che “investimenti e competitività sono i due pilastri attorno a cui costruire la manovra”, evitando gli stimoli indifferenziati ma individuando invece pochi e precisi driver di crescita su cui concentrare le risorse.
Mercati: tempesta ieri su Piazza Affari, le vendite si sono abbattute soprattutto sui titoli del settore bancario che ha pagato ancora una volta il prezzo più alto di tutti. Milano ha accusato la peggior performance europea cedendo il 2,18%, ma tutte le piazze del Vecchio Continente hanno chiuso in territorio negativo, anche se con valori assoluti inferiori. Oggetto delle vendite a Milano soprattutto Unicredit, tanto che il titolo è stato sospeso dalle contrattazioni per poi chiudere la seduta con un vistoso -6,3%; a trascinare il titolo verso il basso sono stati i rumors su una possibile uscita dell’istituto italiano dall’indice EuroStoxx50 che contiene le società più importanti in Europa per capitalizzazione di Borsa. Gli occhi degli operatori sono puntati anche sull’aumento di capitale da 6-8 miliardi che potrebbe arrivare a settembre allo scopo di rinforzare la solidità patrimoniale del gruppo, che ha comunque passato gli stress test europei.
a è tuttavia l’entità della cifra che la Cdp, pivot dell’operazione, sarà chiamata a versare. È invece assodato che ad Atlante verranno aggiunti i 500 milioni della Sga, cioè le risorse in pancia alla vecchia bad bank del Banco di Napoli. Trovare i soldi non sarà però così facile. Le banche già azioniste, infatti, hanno già fatto sapere che non intendono aumentare la loro dotazione.