Politica interna
 
Filippo Penati – Il Tribunale di Monza ha assolto ieri Filippo Penati, ex sindaco pds di Sesto San Giovanni, poi presidente ds della Provincia di Milano, quindi capo della segreteria politica dell’allora segretario Pd Bersani. I pm Franca Macchia e Walter Mapelli contestavano a Penati contributi elettorali illeciti per 363.000 euro nel 2009-2011, versati da 18 amministratori di società dietro lo schermo della fondazione “Fare Metropoli”. La sentenza assolutoria si basa sul presupposto che i finanziatori fossero perfettamente consapevoli che “Fare Metropoli” era un veicolo elettorale di Penati. Ciò significa che l’ex sindaco ben poteva pensare che gli imprenditori rispettassero poi l’obbligo di dichiarare i contributi e dunque in assenza dell’elemento psicologico va assolto “perché il fatto non costituisce reato”.
 
Leopolda – Questa sera Giuseppe Sala sarà a Firenze, nella culla del renzismo, per parlare dell’avventura di Expo. Non ci saranno incontri con il premier Renzi, ma il segnale politico della sua presenza alla Leopolda è chiaro. Gli schieramenti per la corsa al Comune di Milano si stanno delineando: da un lato Sala, appoggiato da Renzi e da sei assessori della giunta Pisapia, e dall’altro Francesca Balzani, sponsorizzata da Pisapia, e sostenuta da buona parte di Sel.
  
Politica estera
 
Med – Il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Conferenza sui Dialoghi per il Mediterraneo (Med), ha dichiarato che la distruzione dell’Is “è una priorità assoluta” e che “l’Italia è in prima fila”. Renzi ha inaugurato il forum insieme al re di Giordania Abdallah evocando la necessità di una coalizione internazionale. L’azione da intraprendere contro i terroristi deve avere un “respiro strategico”, spiega il premier. E annunciando la conferenza internazionale sulla Libia, che si aprirà domenica a Roma, ha auspicato che “sia un punto di svolta”. Renzi ribadisce inoltre “la disponibilità dell’Italia a guidare una missione di assistenza e formazione a supporto del futuro governo”.
 
Francia – Per la serata finale della sua campagna per le regionali francesi, la le Pen, candidata presidente nel Nord, ha deciso di parlare da Parigi. I candidati del suo partito disposti dietro di lei. Marine Le Pen è sicura di sé, forte dei risultati ottenuti al primo turno: il Fn diventa il primo partito di Francia. “Una casta che credeva di sopravvivere di generazione in generazione è stata rigettata dagli elettori”, commenta soddisfatta. E attacca gli avversari: da Manuel Valls (“da socialista si ritrova a essere nominato direttore di campagna della destra”) per arrivare a Nicolas Sarkozy (“I candidati di Sarkozy fanno discorsi sempre più di sinistra. Anzi, sono più a sinistra del Ps”). Infine una promessa: “Se diventerò presidente del Nord, io questo governo non lo lascerò in pace un momento”.
 
Economia e finanza
 
Salva-banche – L’ultimo negoziato tra tecnici del Tesoro e funzionari della Direzione generale per la Concorrenza di Bruxelles sta dando esito positivo. A Palazzo Chigi s’ipotizza che un emendamento alla Legge di Stabilità, da presentare entro stasera a Montecitorio, possa risolvere la situazione. L’oggetto della discussione tra Italia e Ue è la creazione di un fondo di solidarietà selettivo, aperto anche ai piccoli azionisti, oltre che agli obbligazionisti subordinati. Un sistema che permetta di tutelare i risparmiatori più deboli, che dopo il decreto Salva-banche del 22 novembre hanno visto sparire la quasi totalità dei loro risparmi. Il nodo da sciogliere è però quello delle risorse. Difficile che si scenda sotto i 100 milioni, “anzi si punta a salire un po’”, racconta una fonte di Palazzo Chigi. Il criterio è sempre quello dei due terzi a carico delle banche e un terzo di risorse pubbliche “in deficit”.
 
Fisco – Il governo ha presentato ieri un emendamento in Commissione bilancio alla Camera che prevede una mini sanatoria per il contribuente che quest’anno ha commesso errori nel compilare la dichiarazione dei redditi del 2015. Questo a meno che l’errore non abbia consentito di ottenere detrazioni o deduzioni indebite. La decisione è stata presa considerando che da quest’anno il 730, per la prima volta, è stato “precompilato” dall’Agenzia delle Entrate. Trattandosi di una fase sperimentale, il Tesoro e Palazzo Chigi hanno deciso che non era possibile sanzionare chi ha ritardato nel consegnare il modello o ha commesso errori nel compilarlo.