Giovedì 28 febbraio, nella sala del Toro Farnese del Mann (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) , Massimo Osanna, già direttore del Parco Archeologico di Pompei, e Andrea Viliani, direttore del Madre (Museo d’arte Donna Regina), dialogheranno sul tema ‘Scuole di nudo. Tra Pompei e Mapplethorpe’. Il confronto avverrà nell’ambito della terza stagione di ‘Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico’, dedicata dalle due istituzioni museali al tema del corpo. Quattordici incontri, ventinove ospiti tra italiani e stranieri, linguaggi che spaziano dalla poesia al teatro, dalla filosofia alla danza, dalla fotografia alla scienza. Il Man sarà dunque teatro giovedì di un confronto tra il nudo (e l’eros) nelle rappresentazioni classiche, con particolare riferimento alle scoperte recentissime fatte a Pompei (due affreschi di eccezionale fattura nella stessa alcova della Regio V: uno che rappresenta l’accoppiamento tra Zeus, in forma di cigno, e la mortale Leda, incantevole regina di Sparta; l’altro che invece ritrae Narciso), e una leggenda della fotografia contemporanea come Robert Mapplethorpe, in mostra al Madre fino ad aprile.
I nudi di Mapplethorpe, al tempo stesso classici ed estremi, oscillanti tra purezza e provocazione, sempre con un altissimo tasso di eros, saranno dunque messi in tensione con la scuola di nudo della pittura romana. Mapplethorpe, è stato uno dei più grandi e celebri fotografi del Novecento. Convisse al Chelsea Hotel di NY come amante e poi come amico con Patti Smith, che gli dedicò un magnifico libro di memorie, ‘Just Kids’. Mapplethorpe seppe cogliere forse come nessun altro lo spirito degli anni ‘80, con i suoi ritratti di Andy Warhol, Debbie Harry, Amanda Lear. E seppe vanificare spericolatamente i confini tra erotismo e pornografia, diventando il fotografo per eccellenza del mondo gay più consapevole. Muore di AIDS nel 1989, a 49 anni.
Giovedì 21 marzo poi, nella sala del Toro Farnese del Mann, la poetessa Mariangela Gualtieri ripercorrerà il suo rito sonoro ‘Cattura del Soffio’ attraverso la lettura dei suoi versi più lirici, quelli dedicati alla natura rifiorente e all’amore, ritentando l’antica consonanza fra questi temi.
“La parola deve attraversare il respiro, farsi voce, canto, arrivare non solo dalla pagina scritta ma attraverso l’orecchio, che è fra i nostri canali d’entrata quello che conduce più in profondità. La ritmica e la melodia della parola poetica invocano una coralità d’ascolto, la celebrazione in un rito festivo, quasi vi fosse un ballo interiore che meglio rimbalza in una pulsare comune – afferma la poetessa – Poiché la poesia celebra la vita, non si potrà trascurare il primo giorno di primavera”.
Mariangela Gualtieri è nata a Cesena, in Romagna. Si è laureata in architettura allo Iuav di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme al regista Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammaturga. Fin dall’inizio ha curato la consegna orale della poesia, dedicando piena attenzione all’apparato di amplificazione della voce e al sodalizio fra verso poetico e musica dal vivo.
Fra i testi pubblicati da Gualtieri vi sono ‘Antenata’ (ed. Crocetti, Milano 1992), ‘Fuoco Centrale’ (Giulio Einaudi ed. Torino 2003), ‘Senza polvere senza peso’ (Giulio Einaudi ed., Torino 2006), ‘Sermone ai cuccioli della mia specie’ (L’arboreto Editore, Mondaino 2006), ‘Paesaggio con fratello rotto’ (libro e DVD, Luca Sossella Editore, Roma 2007), ‘Bestia di gioia’ (Giulio Einaudi ed., Torino 2010), ‘Caino’ (Giulio Einaudi ed., Torino 2011), E, ancora, ‘Sermone ai cuccioli della mia specie con CD audio’ (Valdoca ed. Cesena 2012), ‘A Seneghe.’ Mariangela Gualtieri/Guido Guidi (Perda Sonadora Imprentas, 2012), ‘Le giovani parole’ (Einaudi, 2015), ‘Voci di tenebra azzurra’ (Stampa 2009 ed., 2016), ‘Beast of joy. Selected poems’ (Chelsea edition, 2018).