Rieccole. Sono tornate le cicogne bianche. E con loro i cicognotti. Ancora una volta, come succede da 22 anni a questa parte, hanno scelto di fare il nido sul traliccio di Sala Consilina.

Ad avvistare i piccoli i tecnici di e-distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete elettrica.  Sin dal primo avvistamento, nel 1996, i tecnici della rete elettrica hanno adottato una serie di misure per tutelare la coppia di cicogne e i loro piccoli, effettuando una vera e propria “operazione sicurezza” sul sostegno che ha visto, tra l’altro, l’isolamento dei conduttori più vicini al nido.

Secondo i dati raccolti dai volontari dell’associazione di tutela ambientale ATAPS di Sala Consilina, che operano una costante azione di monitoraggio in collaborazione con i tecnici dell’azienda, sono circa una sessantina gli esemplari che hanno spiccato il volo dal traliccio dal 1996 ad oggi.

In Italia meridionale, dopo la sua scomparsa, che risale al XVII secolo, la cicogna bianca è tornata a nidificare solo di recente, concentrandosi soprattutto nella zona Nord-Occidentale della nazione (Piemonte, Lombardia), mentre quello di Sala Consilina resta tutt’oggi uno dei tre siti presenti in tutta l’area Centro-Meridionale.

L’allontanamento dalla nostra penisola e da vaste aree dell’Europa è da attribuire principalmente all’alterazione e alla modificazione dell’habitat naturale: la bonifica di zone umide, l’uso indiscriminato di sostanze chimiche, la trasformazione dell’agricoltura e della pastorizia tradizionale hanno causato la progressiva perdita di biodiversità a danno di quelle specie che, come la cicogna, sono estremamente esigenti.
Altra grave causa di mortalità è il bracconaggio, pur essendo tutelata dalla legge e considerata una specie superprotetta, ogni anno moltissimi esemplari vengono abbattuti da colpi di arma da fuoco.

Il Vallo di Diano assiste ogni anno al ritorno di questi magnifici cavalieri alati, anche grazie al servizio di sorveglianza svolto in questi anni dall’Associazione Tutela Ambientale A.T.A.P.S onlus e fortemente voluto dalla Provincia di Salerno. La continua presenza delle Guardie Ambientali, non solo ha scongiurato qualsiasi attacco da parte dell’uomo, garantendo alla specie le condizioni di tranquillità necessarie per riprodursi, ma ha anche permesso di salvaguardare l’area di nidificazione e il territorio circostante, impedendone il degrado.