Racchiudere in poche righele emozioni e le speranze di 25 giovanissimi aspiranti attori alla loro prima partecipazione ad un concorso a carattere internazionale non è una cosa facile. Se si pensa, inoltre, che essi si sono misurati con una tragedia di Sofocle, l’Antigone, riscritta in modo che la storia si adattasse perfettamente al clima politico della Berlino nazista della II guerra mondiale, la cosa diventa più interessante. E se a tutto questo si aggiunge, poi, che il palco sul quale si sono esibiti è stato quello dell’Ariston di Sanremo, scenario dal 18 al 21 aprile scorso della XX edizione del GEF, il Festival Mondiale della Creatività nella Scuola, allora il discorso diventa ancora più complesso.
In quelle valigie, che hanno accompagnato i nostri 25 ragazzi in un viaggio durato più di 7 ore, dal Liceo classico e delle scienze umane “F. Durante” di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, a Sanremo, c’era molto di più degli abiti di scena e dei porta-fortuna. Innanzitutto c’era il copione, originale testo dal titolo “Le Antigoni”, nato dalla pennadella docente di latino e greco Antimina Flagiello, nel corso di un progetto pomeridiano ed extra curriculare lo scorso anno scolastico e continuato quest’anno. E attaccate alle parole scritte c’erano le emozioni nutrite nel corso del tempo: la stanchezza delle prove ritagliate tra le ore di lezione e la vita quotidiana; la gioia delle lodi della docente mista allo sconforto dopo un richiamo vibrante; la tenacia del provare e riprovare che è alla base di tante imprese. E, infine, la speranza della vittoria, forse l’emozione custodita nell’angolino più nascosto del cuore.Sul palco tutti questi sentimenti, mescolati e confusi fino ad un attimo prima, si sono sistemati e sono stati espressi con chiarezza e profondità, con una maestria e una presenza scenica inusuali a liceali appena 18enni. E con un pizzico di quella follia che solo i giovani sanno tirare fuori al momento opportuno sotto forma di grinta e voglia di riuscire. E così, il sogno si è avverato: i 25 “Mercanti di Stelle” hanno vinto il I premio per la loro categoria dell’Eurotheatre, superando i quattro finalisti della kermesse.
«Questa affermazione così positiva dei nostri ragazzi -ha commentato a caldo la notte della vittoria Giuseppe Capasso, Dirigente Scolastico del “Durante”-è la riprova che il lavoro d’equipe, quando ben coordinato come in questo caso, dà frutti positivi. La vittoria è il punto di arrivo di un percorso didattico lungo, interdisciplinare ed extracurriculare, fortemente voluto dalla prof.ssa Flagiello, a cui spontaneamente gli alunni hanno partecipato e senza alcuna interferenza esterna. I progetti come questo diventano le fucine per trasferire competenze, per mettere in luce abilità talvolta nascoste dei nostri studenti. E, perché no, per scoprire anche qualche talento autentico».
Una vittoria, dunque, costruita passo dopo passo, nel tempo. Perché nulla è stato lasciato al caso: né per quanto riguarda la scenografia, con dialoghi che riattualizzano in tempi più vicini a noi l’eterno contrasto tra Amore e Morte nella storia di Clara e Franz, tra padre e figlio nella vicenda di Hoffmann e Franz, tra le diverse fedi politiche dei due fratelliJan e Viktor…, né per ciò che attiene la messa in scena. Una traduzione della storia classica greca in “quadri narrativi” resa potente dalla cura per il particolare che la giuria tecnica del concorso ha mostrato di apprezzare. Stiamo parlando degli abiti, delle acconciature, del trucco, degli accessori, delle immagini che scorrevano sullo sfondo, delle musiche scelte e delle coreografie dei momenti di danza a corredo e completamento delle parole degli attori.
Ma mentre la finzione scenica prendeva corpo perfettamente sul palcoscenico del Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, dove i gruppi si sono esibiti dinanzi alla giuria tecnica nei giorni del concorso, trasferendo lo spettatore nel clima folle ed invasato della Germania hitleriana, il messaggio della storia narrata si faceva più eterno e la dimensione della vicenda diventava sovratemporale, lasciando aperti gli interrogativi esistenziali che attanagliano l’uomo di tutti i tempi: perché il dolore, e che senso esso ha nella vita dell’uomo?; l’amore per la patria può essere ancora oggi un valore? dove finisce l’amore fraterno e dove inizia il rispetto per le proprie idee politiche?
Un testo non facile, dunque, quello presentato dai giovanissimi “Marcanti di Stelle”, allievi attenti gli input della docente Flagiello, curatrice del progetto, ma anche ai suggerimenti di tutta la squadra di professori che credono nei progetti del “Durante” e ci lavorano alacremente. Che allenano gli allievi all’insegnamento dei classici che diventano lievito di idee e progetti interessanti solo se resiattuali dalla conoscenza delle dinamiche dell’oggi. Che spendono le ore curriculari, ma anche tante ore extra, per trasferire nei ragazzi la voglia di far bene, con impegno, con perseveranza, mediante uno studio serio e intelligente, e senza mai mollare davanti ad un cammino in salita.