“È Raffaele Fitto a sferrare il primo attacco. «Piaccia o no, la vecchia Forza Italia e il Pdl avevano sempre rispettato statuti e regole. Da un anno, invece, siamo in una terra di nessuno dove nulla, a Roma o sui territori, corrisponde a quanto scritto nello statuto». Ma Fitto si spinge oltre. Parla di una «Forza Italia senza regole», di «dirigenti delegittimatl», della necessità di «discutere della situazione in modo intellettualmente onesto». E aggiunge: «Il centrodestra italiano, in primo luogo grazie a Berlusconi, è stato a lungo depositario delle speranze e delle attese degli Italiani in vista di una profonda riforma liberale. Un mix di errori politici e di circostante esterne negative ha purtroppo impedito di realizzare questa promessa. Ma non eravamo un partito liberale di massa?». Nell’analisi di Fitto trovano spazio anche le vicende che lo riguardano più da vicino. «Da vvero pensiamo», scrive l’europarlamentare, «che dirigenti possano essere esclusi in Puglia, oggi dalle Regionali e domani dalle Politiche, solo per aver espresso un’opinione o per aver partecipato a un’assemblea?». L’ennesimo capitolo della guerra interna al movimento berlusconiano viene scritto nel glomo in cui Silvio Berlusconi, per la prima volta dopo due anni, toma a mettere piede a Villa Certosa. Vi passerà Pasqua e Pasquetta, in compagnia della fidanzata Francesca Pascale, di alcuni familiari e della senatrice Mariarosaria Rossi che così replica a Fitto «ormai si muove come se fosse alternativo a noi. Come se si fosse messo da solo al di fuori dal partito»”
E Berlusconi? “Il giorno dopo la sferzata rivolta al partito, si legge su Il giornale, Silvio Berlusconi vola in Sardegna per qualche ora di riposo e rinvia a domani la riapertura del dossier delle Regionali. Il suo affondo non è certo passato inosservato tra i parlamentari azzurri. Un passaggio in particolare ha fatto rumore: «Chi per ragioni personali ha abbandonato Forza Italia, venendo meno al mandato degli elettori, dovrebbe farei conti con la propria coscienza restando almeno in silenzio». Il segnale è che questa volta non ci saranno frenate e retromarce.L’ex premier non sembra indulgere a grandi speranze rispetto alla delicata partita pugliese. A chi ha occasione di parlare con lui spiega di reputare la situazione molto compromessa e difficile il senso di una mediazione perchè convinto che Fittto abbia in animo da tempo di rompere”