di Annamaria Pisapia
Tranquilli, nessun errore! Il titolo condensa quel che ha dell’incredibile, almeno così è parso a …me, quando mi sono imbattuta in un libro sponsorizzato dalla Telecom: “People caring: un’azienda a misura delle sue risorse umane (nuove forme di benefit adottate dalle aziende più avanzate)”. Sulla “People caring” la telecom dice: struttura creata da Telecom Italia nel 2009 per aver cura delle persone. A questo punto mi sembra scontato pensare che il libro ci voglia mostrare per l’ennesima volta l’efficienza nordica, e sfido chiunque ad aver pensato che avesse un nesso con i Borbone. Telecom: azienda fondata a Torino; sede legale a Milano; direzione generale a Roma;’autore del nord, Aldo Canonici, così come l’editore Franco Angeli. Così non essendo dotata di poteri paranormali, ed a stento riesco a gestire quelli normali, non ho collegato il titolo del libro a Ferdinando IV. Comincio a leggere qualche intervista sull’applicazione di “people caring” nelle aziende europee, che sono tra le più importanti a livello internazionale: BMW, Glaxo, IKEA, Shell, Siemens, Statoil, TNT, ENI, Birra Peroni, Luxottica, Unicredit, etc. Ma l’intervista all’ambasciatore svedese Ruth Jacobs mi colpisce oltremodo, e in particolare un passaggio:” I figli sono un bene molto importante e lo Stato investe nella loro crescita e nella loro istruzione. Vengono elargite ai genitori cifre periodiche che permettono senza troppe difficoltà di far continuare gli studi fino all’Università”. Non sto qui a dire quali e quante domande mi vennero alla mente. Mi si affastellavano a tal punto che pensai mi ci volessero più teste per riuscire a gestirle tutte. Una però poteva essere sufficiente:perchè ai nostri figli non era concesso un simile trattamento. Vado avanti nella lettura e ad un tratto mi appare, a me ha fatto lo stesso effetto di un’apparizione, la scritta San Leucio. D’un tratto mi vedo spuntare antenne che si drizzano, subito pronte a captare messaggi alieni: .
Nasce la sociologia industriale: 1 Real Colonia di San Leucio 2 Il Taylorismo 3La voce di Henry Ford 4 Elton Mayo: human relations movement 5 Kurt Lewin: il cambiamento 6 Il contributo di Adriano Olivetti 7 Google: nuovi modelli di people caring
Real Colonia di San Leucio “Il termine people caring è un neologismo che però affonda le sue origini in tre secoli fa o quasi. Le prime tracce di quella che appare come la cura del personale risale alla Real Colonia di San Leucio nei pressi di Caserta e siamo alla fine del secolo XVIII Ferdinando di Borbone regnava su Regno delle Due Sicilie e nella zopna di Caserta esisteva il più vasto impianto per la produzione dei manufatti in seta in Italia ben conosciuto per la qualità dei suoi prodotti in tutta Europa. Lea struttura dello stabilimento fu molto particolare in quanto legata alla costruzione di abitazioni per la maestranze, in gran parte donne. Le condizioni di vita offerte ai lavoratori erano di gran lunga superiori a quelle della nascente classe operaia. Innanzi tutto si era pensato(diremmo oggi in quanto benefit) alle abitazioni per le risorse umane. L’unità abitativa era costituita da un locale a due piani con due vani per piano. Nel vano ingresso vi era il telaio per la tessitura della seta, nel secondo vano vi era la zona pranzo, la cucina e i sevizi igienici. Per una scala interna si accedeva alle due camere da letto al piano superiore a non mancava dietro all’abitazione un piccolo giardino. Accanto a questi beni materiali nacque anche un codice di leggi ch regolava la vita della Reale Colonel Meowia di San Leucio che ebbe il suo massimo splendore tra il 1788 e il 1799, una sorta di primitivo esempio di socialismo, di paternalismo illuminato, che in quell’epoca costituiva però una autentica rivoluzione, un iniziale esempio di people caring. L’obiettivo quello di creare una colonia industriale efficiente sia da un punto di vista produttovo che da quello del comportamento delle sue risorse umane. Ecco dunque la perfetta uguaglianza nel vestire, i doveri verso se stess, gli altri, il Principe, e lo Stato, la regolazione dei matrimoni(almeno 16 anni per la donna e 20 per l’uomo che doveva essere maestro di tessitura); l’abolizione della dote, che unitamente a un telaio e la casa veniva a essere un regalo del Re, le leggi per la buona educazione, le elezioni dei Seniori del popolo per dirimere ventuali controversie civili, la vaccinazione contro il vaiolo, un ospedale, una cassa per la carità per venire in aiuto degli artigiani più poveri o in difficoltàà per malattia. Il codice si conclude con queste parole: questa è la legge che io vi do per la buona condotta di vostra vita. Osservatela e sarete felici. In embrione sono già presenti vari strumenti che possono essere considerati alla base dei benefit attuali”.
Ho letto questa descrizione svariate volte, e non posso fare a meno di pensare, ancora una volta, che: quella che viene presentata come “arretratezza” borbonica, dal nord, serve a quest’ultimo per mantenere l’equilibrio “colonizzatore-colonizzato”. Equilibrio che verrebbe a mancare e decreterebbe il tracollo del nord, qualora il Sud si riappropriasse della parola Borbone, senza vergogna e senza timore di apparire, agli occhi del colonizzatore: nostalgico, folcloristico, ma, soprattutto, “arretrato”.
Fonte: https://www.facebook.com/o.Briganti.o/posts/10152364391978948?fref=nf