“Rischiano di tornare anni difficili, certo in Puglia siamo di fronte ad una mafia che non riesce a superare i limiti di una microterritorialita’, che non crea una grande holding regionale come succede in altre zone del Sud. Tuttavia questa debolezza non impedisce ai clan di esercitare un pericolo persino peggiore per la societa'”. Nichi Vendola, dopo le ultime stragi in Puglia e i continui atti intimidatori nei confronti di amministratori locali, rilancia l’allarme sulla questione criminalita’ nella regione che governa, con un intervista all’edizione barese di Repubblica. “C’e’ bisogno – prosegue il governatore – di aggiornare le mappe della geografia criminale, ma non solo: la mafia recluta nei bacini del disagio sociale prodotto dalla crisi ma investe ovunque ci siano opportunita’ di business. Ognuno deve fare la sua parte: la nostra – insiste Vendola – e’ quella di non tacere. La mafia non e’ riuscita a entrare stabilmente nei circuiti della politica in Puglia, ma normalmente si e’ prestata come servizio per le campagne elettorali”.
“Bene – sottolinea ancora -, i prossimi turni elettorali devono essere sorvegliati come mai si e’ fatto, perche’ occorre impermeabilizzare lo spazio della vita democratica dalla presenza tentacolare di interessi mafiosi. Non e’ sufficiente la risposta muscolare dello Stato, certo che servono piu’ uomini delle forze dell’ordine, ma poi? Quale e’ il cronoprogramma della liberazione dei territori? Vogliamo a fermarci a discutere di come ha funzionato ad esempio l’agenzia nazionale dei beni confiscati?”