Antonio Vitale
“Riscoprire la bellezza della vita consacrata nel terzo millennio”. Sulla scia di questa significativa espressione del Vescovo di Aversa Angelo Spinillo è stato presentato ieri nell’Aula Guitmondo del Seminario diocesano aversano, dinnanzi alle autorità civili e religiose, il libro “La via dell’Amore” di Nunziella Scopellitti, fondatrice e Superiora Generale dell’Istituto religioso delle Suore del Bell’Amore, in occasione del ventennale della sua istituzione. L’Istituto religioso “Suore del Bell’Amore”, fondato da suor Nunziella Scopelliti, è stato eretto canonicamente, a Palermo, l’8 dicembre 1994 da Sua Eminenza il Cardinale Salvatore Pappalardo, che ne ha approvato le Costituzioni.
La comunione trinitaria fra persone, gruppi e istituzioni, la formazione umana integrale della persona alla luce del mistero dell’incarnazione e una forte dimensione mariana sono punti salienti della spiritualità del Bell’Amore. L’Istituto è, oggi, presente in Italia e in Germania, con otto comunità in sei diocesi e precisamente a Palermo, Catania, Zafferana (Ct), Naso (Me), Messina, San Cipriano d’Aversa (Ce), Roma e Monaco di Baviera. Ha moderato l’incontro Mons. Franco Picone, Vicario Generale e parroco della Chiesa di San Nicola in Casal di Principe, parrocchia che fu di don Peppe Diana e che vede in mons. Picone, non solo il suo immediato successore ma anche l’erede naturale della sua instancabile opera pastorale. Lo stesso Vicario, nell’introdurre l’evento ha sottolineato il grande legame con la misericordia che si evince dal libro che ci induce a riflettere e contemplare il mistero della Misericordia alla luce del giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, per meglio comprendere il grande dono e mistero dell’Amore che ci consente di ritrovarne la sua innata bellezza.
La presentazione de “La via dell’Amore” è stata affidata alla semplicità di suor Antonella Sanfilippo, collaboratrice e segretaria particolare dell’ autrice del libro. Nella sua esposizione ha sottolineato come il libro sia un itinerario di Bellezza, Amore e Misericordia per tutti. “Dobbiamo capire – ha detto suor Antonella – la categoria della Bellezza, altrimenti non capiremo né la via della Verità, né la via della Vita ma soprattutto non ci sarà chiara la Via dell’Amore. Bisogna disporsi sempre in un atteggiamento di silenzio amante, vigile ed in attesa. Occorre imparare ad amare nell’attimo presente e mai nel passato. Non basta amare ma rendersi amabili in modo da rendere facile la parte dell’altro per favorire la reciprocità, e la comunione. La morte dell’Amore è la mancanza di fiducia perché se non credi nell’Amore muore il rapporto con l’altro. Perciò il cammino della via dell’Amore non è solitario ma solo ed esclusivamente comunitario”.
Tra gli intervenuti la dott.ssa Maria Luisa Coppola, presidente nazionale del Serra Club ed il Sen. Lucio Romano. Ha concluso l’incontro S.E. Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa e VicePresidente della Conferenza Episcopale Italiana che, nel ringraziare la famiglia delle suore del Bell’Amore per il contributo che donano alla diocesi, ha rimarcato il grande significato della vita religiosa che esse trasmettono. Una vita religiosa che è di per se stessa una testimonianza forte di stile di vita nella Chiesa. L’emblema dell’essere e non del fare, che oggi più che mai deve risplendere come una vita vissuta solo per il Signore. “E’ una presenza – ha concluso Spinillo – che continua a chiamarci anche quando il cammino si fa duro, che ci chiede di cambiare noi stessi. Nella vita religiosa occorre modificare sempre più noi stessi per modificare il proprio io, per essere in piena adesione alla presenza di Dio”.
Significativo il video a presentazione dell’istituto che ne ha messo in luce la specifica spiritualità. Lo spirito del Bell’Amore vuole essere soprattutto quella vita secondo lo Spirito, quella spiritualità dell’ecclesialità, che tutti dobbiamo e possiamo vivere, per rendere la Chiesa più bella, guidati, in questo, sulla via della Bellezza, da Maria, che può ridare il senso del bello a un mondo che ne ha, a volte, perso il gusto.