IL CDM – La Sardegna è in ginocchio ed è già cominciata la conta dei danni. Un Consiglio dei ministri straordinario ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato 20 milioni di euro per i primi interventi. Tali fondi, ha spiegato il premier Letta al termine della riunione, “sono una scelta che riguarda l’immediato e sono destinati agli interventi di emergenza: salvataggio vite umane, assistenza alle popolazioni sfollate e ripristino viabilità ordinaria e straordinaria”. Mentre “per l’eventuale lavoro di ricostruzione sarà necessario rivedere, più in là, le stime necessarie”. “Quando c’è una situazione calamitosa l’allentamento del vincolo di stabilità è una condizione che considero assolutamente naturale”. “In questo momento – ha concluso il premier – tutto ciò che è l’apparato dello Stato sta facendo di tutto, in una situazione straordinaria. È già partita una catena di solidarietà”.
LA PROTEZIONE CIVILE – “Non ci possiamo più permettere la perdita di 18 vite, quindi o facciamo sistema oppure ognuno andrà per fatti suoi – ha detto Franco Gabrielli in conferenza stampa dopo essersi recato sull’isola -. Dal 2004 nel nostro paese esiste un sistema di allertamento nazionale e tutte le zone colpite ieri avevano il livello massimo di criticità elevata. Il sistema nazionale ha fatto il suo dovere e se qualche signore per avere qualche click in più va farneticando, come leggo in queste ore, di ritardi ne risponderà nelle sedi competenti”, ha detto il capo della Protezione civile che ha definito queste persone “biscazzieri del web”. Gabrielli ha replicato duro alle critiche che sono arrivate per le anticipazioni meteo: “Noi non facciamo previsioni meteorologiche, ma previsioni degli effetti al suolo delle precipitazioni. Noi operiamo in base a norme piaccia o non piaccia. L’evento di ieri è stato eccezionale – ha aggiunto –. Non si riesce a capire che in alcune zone è precipitato sul territorio in 24 ore un quantitativo di acqua pari a quello che precipita sul territorio nazionale in sei mesi. Ci sono piene dei fiumi che sono state giudicate ultramillenarie”, ha ammesso Gabrielli chiedendosi: “Ma chi doveva intervenire nel territorio se non il territorio? Chi doveva esserci la cavalleria?” La prevenzione senza la pianificazione è poca cosa. L’atteggiamento dei cittadini, che sono i primi attori di protezione civile è fondamentale”: il sindaco di un paese vicino Olbia, ad esempio, ha dato l’ordine di lasciare il territorio “ma molti cittadini non si sono voluti allontanare dalle loro case, salvo poi richiedere l’aiuto di elicotteri a tarda notte”.
L’ESERCITO – Intanto è pronto ad arrivare in Sardegna anche il ministro della Difesa Mario Mauro che ha garantito l’intervento dell’esercito per aiutare la popolazione. Il reparto del Genio civile della caserma di Macomer è pronto a intervenire per rimettere in sesto i ponti crollati. “Diverse centinaia di uomini sono impegnate, della Brigata Sassari, della Marina Militare, in diversi comparti”, ha riferito il ministro. Il compito della Difesa, ha proseguito, è di “alleviare le condizioni di bisogno in cui versano oggi la popolazione, le infrastrutture, le imprese, e soprattutto restituire alla Sardegna un po’ di quel tanto che ha dato sempre in questi anni attraverso lo sforzo dello Stato”. Ma l’allerta è alta anche sulla penisola, dove si sposta l’ondata di maltempo, in particolare sulle regioni tirreniche, compresi Lazio e Roma. Qui le previsioni annunciano forti piogge e anche il Tevere è tenuto sotto osservazione.