La pandemia è stata una esperienza dura, è vero, anzitutto per chi è stato colpito dal Covid. Ma anche le restrizioni di un anno di lockdown hanno causato molti danni alle famiglie e ai loro figli, che sono rimasti bloccati in casa per un periodo di tempo insopportabile. E sono quelli che da questo punto di vista hanno sofferto di più.
A tal proposito IlSudOnline ha intervistato il dott. Massimo Doriani.
Perché dottor Doriani per un giovane è devastante la tenaglia di Dad e coprifuoco in cui si è trovato in quest’ultimo anno a causa della pandemia da Covid?
Bisogna considerare che la caratteristica principale dell’adolescenza, vale a dire ciò che la contraddistingue in modo molto eclatante, è il cambiamento radicale e repentino del corpo. Improvvisamente l’adolescente si accorge che sta diventando un altro dal punto di vista morfologico, quindi proprio nella sua struttura fisica. Questo accade in modo molto repentino a causadi un sistema ormonale che in quella età è poderosamente attivo, proprio perché il corpo dell’adolescente utilizza questa forza e questa energia per uno scopo ben preciso, ossia il cambiamento del corpo.
Improvvisamente il corpo non è più di bambino ma è di adulto…
Esatto, ma il giovane non ha il tempo di ridefinirsi come adulto, perché è preso come a sorpresa, quasi dall’oggi al domani. Si affaccia allo specchio e vede i primi peli sul labbro o sull’addome, sente che la voce squillante di ieri è diventato roca oggi. Ridefinirsi come adulto, invece, è un processo cha ha bisogno di anni. L’individuo si ritrova quindi con addosso un grande cambiamento, tra l’altro sempre più precoce nella nostra società, ma con una psiche che è ancora da bambino.
E questo determina un comportamento schizoide, quasi come ci fosse il giovane individuo e insieme il suo doppio?
Non esattamente. Eliminerei la parola “insieme” che designa una simultaneità al posto della sequenza. Mi spiego. Quando sta in giro, fuori di casa, deve fare l’adulto. Ma è un adulto con fondamenta fragili, perché è diventato grande dal punto di vista morfologico, ma la sua struttura psicologica è ancora del bambino.Sa di avere una forza nuova e matura(dell’adulto), ma sente contemporaneamente, dentro di sé, anche la debolezza: sa di essere fragile: in casa lui è bambino mentre invece vuole sentirsi grande).
E questo provoca l’esigenza di non stare in casa, di restarci il meno possibile?
Va fuori perché sentirsi grande lo gratifica. Infatti l’adolescente fa lo sbruffone e lo fa proprio perché sa di essere piccolo dentro. Si gonfia, ma la sua struttura fisica, che lo porta a fare certe cose, non essendo supportata da una struttura psichica che gli dia il contenuto, fa in modo tale che lui poi si riscopre fragile e allora torna a casa.
Lì, però, ci sono tutte le situazioni che lo spingono ad essere più legato alla struttura psichica da bambino che alla forma da adulto.
Ed infatti lì, in casa, può permettersi di fare il bambino.Ed è questo il motivo per cui si dice che l’adolescente non si può definire come una via di mezzo tra un bambino e un adulto,proprio perché mentre è adulto improvvisamente torna bambino.Salta da una dimensione all’altra.
Chi è che gli dà credibilità e gratificazione è il gruppo, chi gli dà sicurezza è la famiglia. Non è così?
L’adulto non lo gratifica perché lo considera ancora un ragazzino.E passa da una reazione che può essere di benevola comprensione, alla critica fino a zittirlo o redarguirlo nel momento in cui sta un po’ esagerando a fare l’ometto (o la donna). Gli unici che possono dargli credibilità sono i suoi pari, perchévivono sulla loro pelle la sua stessa situazione. Hanno una grossa forza, questa fragilità psichica, ma tra di loro si supportano
E si mettono contro i genitori…
Perché tendenzialmente in famiglia è più facile che lo si consideri bambino.Lì fatica ad imporre il suo punto di vista e a far capire che è più giusto ciò che dice lui rispetto al papà ad esempio.Viceversa soltanto i pari lo possono supportare. Ed è questo il motivo per cui il gruppo dei pari è molto più forte dei genitori proprio come sistema normativo: se un amico gli dice una cosa, il giovane la andrà a fare subito.
E dunque, cosa ha causato il Covid?
La soppressione per un anno del muretto come punto di fuga. Chiusi in casa per così tanto tempo, il corpo continua a crescere, il sedicenne è di fatto, dal punto di vista psichico, un quattordicenne. E il quattordicenne è a sua volta ancora bambino.Con le restrizionisono mancati proprio quei luoghi, quelle istituzioni, quelle sedi dove questo sbalzo così repentino poteva essere ammortizzato, armonizzato e condotto nell’alveo naturale della sua evoluzione