In una sentenza che ha riscosso grande attenzione, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha stabilito che il consenso al matrimonio non implica automaticamente il consenso a relazioni sessuali future, stabilendo un importante precedente per i diritti individuali all’interno del matrimonio. La Corte ha sottolineato che qualsiasi atto sessuale senza consenso è una forma di violenza sessuale, rigettando l’idea che il matrimonio possa essere una giustificazione per il consenso presunto continuo.

Il Caso in Francia Che Ha Portato alla Decisione

Il caso è emerso in Francia, dove una donna di 69 anni ha fatto appello alla Corte Europea dopo che la giustizia francese l’aveva ritenuta “colpevole” per il fallimento del suo matrimonio, attribuendole la responsabilità esclusiva del divorzio per aver rifiutato di avere rapporti sessuali con il marito. La donna ha espresso speranza che questa sentenza segni una svolta nella lotta per i diritti delle donne.

Reazioni Contrapposte alla Sentenza

La decisione ha scatenato reazioni diverse. Annamaria Bernardini De Pace, nota avvocatessa e divorzista, ha criticato la sentenza, descrivendola come influenzata da un’ideologia femminista estrema che non considera equamente i diritti degli uomini. Sottolinea che il matrimonio dovrebbe essere un accordo in cui la coppia stabilisce le proprie regole in un contesto liberale.

Precedenti e Implicazioni Legalie

La stessa Bernardini De Pace ha menzionato di aver gestito diversi casi simili in passato, incluso quello di monaci tibetani che si sposavano per ottenere la cittadinanza italiana senza consumare il matrimonio. Ha anche raccontato di una donna che, dopo anni di matrimonio, aveva scelto la castità, rifiutandosi di mantenere una vita intima con il marito.

Contesto Legale e Sociale

Dal punto di vista legale, esiste un diritto alla vita sessuale all’interno del matrimonio, e generalmente un matrimonio non consumato può portare a un divorzio immediato. Tuttavia, la decisione di Strasburgo evidenzia una presa di posizione che potrebbe essere vista come incline a un approccio più “femminista”. Nel Diritto canonico, per esempio, persiste lo “Ius in corpus”, che definisce il diritto reciproco dei coniugi sul corpo dell’altro per fini procreativi, dimostrando la complessità delle normative che regolano i diritti sessuali e personali all’interno del matrimonio.

Fenomeni Sociali Correlati

La situazione riflette una tendenza più ampia in Italia e in Europa, con una significativa percentuale di coppie che sceglie di vivere relazioni senza sesso. Secondo i dati, circa il 30% delle coppie italiane è considerato “coppie bianche”, cioè coppie senza attività sessuale, mentre le cosiddette “coppie aperte” rappresentano circa il 5% secondo sondaggi recenti.

Questa sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo rappresenta un momento cruciale nella comprensione e nella regolamentazione dei diritti personali e sessuali all’interno del matrimonio, segnando potenzialmente un cambiamento nelle normative e nelle percezioni sociali sul matrimonio e il consenso.