DI FAUSTA TESTAJ’


La Dame aux camèlias, romanzo ottocentesco del figlio di A.Dumas, ispirato alla vicenda autobiografica della sua relazione con la cortigiana Marie Duplessis, ha prodotto vari capolavori come: il film diretto da George Cukor con la straordinaria G. Garbo e R. Taylor, l’opera musicala”Traviata”di G. Verdi,il film di M. Bolognini “La storia vera della Signora delle Camelie”,il film muto del 1915 diretto ed interpretato da Gustavo Serena con Francesca Bertini, il film TV diretto da L. Gasparini. Oggi, ad interpretare elegantemente sulla scena Margherita Gautier, la più bella cortigiana di Parigi, c’è Marianella Bargilli in una Produzione Gitiesse Artisti Riuniti diretta in maniera esemplare da Matteo Tarasco. Margherita (che nella Traviata è Violetta), bellissima e colta mantenuta di Parigi,chiamata “La Signora delle Camelie” a causa dei fiori che portava sempre con se nei teatri e che cambiavano colore secondo la sua disponibilità per i clienti,fa invaghire Armando Duval, interpretato in maniera asciutta, senza leziosaggini da un perfetto Ruben Rigillo, bel giovane con pochi soldi che è talmente attratto dalla bella cortigiana da convincerla ad abbandonare il barone, suo amante, per essere esclusivamente sua e condurre insieme una vita in campagna. Margherita, con il fisico già minato dalla tisi, sente che questa volta è veramente amata, rispettata e cansiderata e lascia la sua vita apparentemente lussuosa per abbandonarsi tra le braccia di Armando.

Per vivere con gli agi però ci vogliono i soldi e la Gautier, donna dignitosa, innamorata, altera e dallo spirito libero(praticamente una femminista ante litteram),non vuole farsi mantenere quindi comincia a vendere ed ad impegnarsi tutti i suoi gioielli per pagare le spese ed i debiti, quando Armando lo viene a sapere decide, in segreto, di farle dono della propria rendita provocando l’intervento di suo padre(un ottimo Carlo Greco), il quale prima affronta lui e poi, non riuscendo a convincerlo, parla con Margherita chiedendole il sacrificio di lasciarlo per sempre, quest’atto di generosità, provocherà in lei, già molto malata, la morte. La Bargilli in questa interpretazione è stata strepitosa tanto da ricordare quella di Paola Pezzaglia, la prima a calcare il palcoscenico con questo personaggio, il suo incedere elegante sulla scena la fa apparire vestita anche quando è in deshabillè. Bravissima anche Silvia Siravo nel ruolo di Prudenza(amica inseparabile della Gautier).Accattivanti e sexy i costumi del can can in perfetta armonia con l’adattamento scenico, cuciti dall’Accademia Costumi e Moda di Roma diretta da Andrea Viotti , con tessuti e materiali tipici della moda francese del 1847 ma con un tocco di libera interpretazione che ha fatto portare in scena un can can contemporaneo e dal design divertente.

Le uniche pecche, la scenografia un pò troppo disadorna, per l’adattamento di un romanzo ottocentesco e soprattutto per questo romanzo così riprodotto quindi ben fissato nella mente di tutti, ed il cambio scena con un addetto ai lavori che di volta in volta entra sul palco per portare via e riportare il tavolino del tabarin sconcentrando il pubblico sull’esibizione degli attori.