E’ dedicata a Roberto De Simone, che ha recentemente compiuto 80 anni, la serata di Rai5 di domani che, a partire dalle 21.15, vede in programma ”La Gatta Cenerentola” e ”La cantata dei pastori”. Il primo spettacolo, forse il capolavoro di De Simone, e’ una commistione di melodramma, opera buffa e musical colto dalle tinte barocche. Andata in scena per la prima volta al Festival dei due mondi di Spoleto nel 1976, si ispira all’omonima fiaba contenuta nel seicentesco ”Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, alle sue varianti tramandate oralmente nell’area campana e non solo. Ma fondamentale per l’opera e’ stato anche il profondo lavoro di ricerca musicale e antropologica fatto da De Simone nel corso degli anni Sessanta e Settanta, inerente le tradizioni non scritte, le ritualita’ e i miti di un sud legato al culto della terra, del sole e della luna. La fiaba e’ reinventata e ambientata in una Napoli caratterizzata dalla magia del ”munaciello”, dalla tragedia del ”femminiello”, dalle lavandaie, da una matrigna sette volte vedova, da sette sorellastre, dalla soldataglia spagnola padrona del campo. Una Napoli dove la perdita della ”scarpetta” durante tre notti da parte della protagonista e’ forse metafora di un mondo scomparso ma ancora reale, nella variegata e tormentata citta’. Lo spettacolo e’ proposto in una versione integrale, in tre atti, girata appositamente per il piccolo schermo e trasmessa su Rai2 nel 1999. A seguire va in onda ”La cantata dei pastori”, del 1077, con Giuseppe Barra, Isa Danieli, Mario Merola e Giovanni Mauriello. Nato con propositi educativi, racconta le congiure di Belfagor e del suo demoniaco seguito per scongiurare la nascita del Bambino e tutti i tentativi di uccidere Giuseppe e Maria, sventati di volta in volta dall’Arcangelo e da Razzullo, uno scrivano partenopeo impegnato nel censimento della popolazione ma smarritosi nelle campagne.