Proseguono le operazioni di tutela per il recupero dei beni culturali nei territori colpiti dal terremoto lo scorso 24 agosto. La verifica delle condizioni del patrimonio culturale e l’organizzazione delle complesse attività di tutela e di recupero di beni mobili danneggiati o in pericolo costituiscono, infatti, sono di fondamentale importanza per la linea di intervento della gestione emergenziale.
Subito dopo il terremoto in centro Italia, le Unità di crisi e di coordinamento regionale del Mibact di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, e Campania si sono attivate con operatività sul territorio, con l’organizzazione dei sopralluoghi per la verifica dello stato degli edifici e dei beni mobili, con l’obiettivo di definire le priorità di intervento sulle opere danneggiate.
Tra le tante squadre tecniche nelle aree colpite dal terremoto – al lavoro dal primo settembre sotto il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile – c’era anche il Nucleo di Protezione Civile di Sessa Aurunca insieme a Legambiente. Le due associazioni di volontariato hanno recuperato e messo in sicurezza le tele della chiesa di Sant’Agostino di Amatrice. Lodato con entusiasmo l’impegno delle dure realtà di volontariato casertane. Ricordiamo che queste squadre che lavorano per la tutela dei beni culturali sono composte da esperti Mibact, Vigili del Fuoco e personale del Comando dei Carabinieri per la salvaguardia del patrimonio culturale. Anche il volontariato di protezione civile specializzato supporta i team in questa linea di attività.I nostri complimenti vanno a Carmine Venasco, Roberto Catalano, ma soprattutto ai volontari che stanno dando questo contributo importante alla tutela del patrimonio artistico locale.
Ad oggi, i principali interventi che queste squadre hanno effettuato si sono svolti ad Amatrice, presso il museo civico e l’archivio storico, ad Arquata del Tronto, dove è stata recuperata copia della Sacra Sindone dalla chiesa di San Francesco di Borgo, e ad Accumoli dove, si è lavorato al recupero delle opere e dei beni mobili di due chiese: Santa Maria delle Misericordie e Madonna delle Coste. Infine i lavori si sono spostati di nuovo ad Amatrice per un intervento sulla canonica e sulla sagrestia della Chiesa di Sant’Agostino, pesantemente danneggiata dal terremoto.
Complesso e delicato il metodo di lavoro delle squadre tecniche: le opere d’arte e i beni culturali mobili vengono infatti recuperati, protetti con un imballaggio adeguato e successivamente trasferiti in siti attrezzati e idonei alla loro temporanea conservazione. Ogni bene recuperato è quindi corredato della documentazione tecnica e fotografica che lo riguarda, sia quella preesistente sia quella realizzata nel corso degli interventi di recupero.