E’ lampante che il Movimento 5 Stelle ha paura delle elezioni e quando il Salvini batte i pugni e minaccia di romperlo Di Maio si mette in riga ed obbedisce e la vicenda Tav ne è piena dimostrazione. Nei punti dell’accordo di governo quello che sta più a cuore a Salvini è l’autonomia differenziata regionale. Sarà anche approvata come vorranno i 5Stelle ma sarà come sfondare una porta, infatti dopo, il Salvini, rompendo il governo sarà autorizzato, con quello nuovo che costituirà sbarazzandosi di loro, a mezzo di piccole leggi, ad arraffare tutto quello che potrà in danno del Sud; come se non bastasse quello che hanno fatto dall’Unità d’Italia ad oggi! Anche il governo Monti prosciugando il fondo di coesione per il rimodernamento delle infrastrutture meridionali ha cestinato quelle pallide aspettative che il governo Prodi aveva acceso per il Sud. Il Fondo non è mai più stato rimpinguato o, se l’Europa sta restituendo quelle somme non ritornano nel fondo ma prendono altre strade. Un po’ come fanno abitualmente nella ripartizione del residuo fiscale alle regioni (per questo motivo vi rimando alla lettura del mio articolo qui pubblicato “L’autonomia differenziata sottintesa”) tutto ciò fino a che Salvini, Zaia, Fontana e gli altri leghisti arriveranno alla secessione.
Ma chiediamoci perché Salvini, Zaia, Fontana e gli altri politici della Lega Nord vogliono l’autonomia differenziata? Perché per anni hanno alimentato il falso mito del Nord operoso ed opulento e del Sud parassitario e nullafacente disegnando nell’immaginario collettivo un mondo inesistente che li ha portati sull’orlo di una crisi inaudita perché predicando il falso si sono trovati con dei numeri economici ben diversi per cui non sono più nelle condizioni di garantire la ricchezza del nord se non strappando altri soldi al Sud che aveva ben diritto di avere queste economie e ben altre. A riprova guardate di cosa parlano i telegiornali, le loro opere considerate essenziali sono: la Gronda di Genova, l’inutile Pedemontana, la Tav e quel pozzo senza fondo del Mose.
E al SUD ??? NULLA!!
Non si parla dell’adeguamento ristrutturale dei porti meridionali che potrebbero intercettare il flusso merci del Mediterraneo e dare ricchezza e lavoro anche nella trasformazione di prodotti grezzi in transito (non solo al Sud), delle infrastrutture autostradali e ferroviarie o di portare il treno a Matera che ancora oggi non ce l’ha, perché per loro è preferibile spendere 10 euro al nord per produrne 1 di ricchezza che spendere 1 euro al Meridione per produrne 10.
E ALLORA BASTA !!
Questi signori hanno bisogno di una seria ed importante lezione di vita vera, di ritornare con i piedi a terra, di capire il valore del Sud che per loro è una mammella inaudita perché i primi acquirenti del Nord siamo noi Meridionali, quindi l’unica arma che abbiamo contro l’autonomia differenziata sono gli stessi loro interessi commerciali. Il Sud si è impoverito grazie alla loro politica e non capiscono che la nostra povertà non ci permette di comprare i loro prodotti e quindi li portiamo a fondo con noi.
La soluzione ci sarebbe SMETTERE DI COMPRARE PRODOTTI DEL NORD almeno per la prima settimana del mese per sempre. Questa disobbedienza avrebbe due aspetti ugualmente importanti: 1) darebbe possibilità alle aziende Meridionali di aumentare gradatamente la capacità produttiva e guadagnare in competitività; 2) in un processo inarrestabile portare il Nord ad isolare politicamente quelli della Lega Nord. Ma sarebbe necessaria la massima compattezza possibile dei Meridionali, la massima diffusione e la massima adesione all’intento, oltre alla perseveranza e la conoscenza dei prodotti da acquistare.
Ma qui scoppiano i problemi siamo diventati talmente tanto Sud-diti che i nostri prodotti per la mancanza di mercato sono automaticamente non di massa e quindi hanno un costo più importante e purtroppo quando si fanno i conti con economie da miseria, come le nostre, risulta impossibile fare la spesa con questi sistemi e quindi conseguire una risposta valida. Bisogna cominciare ad avere la coscienza che non abbiamo più la legge Pica sul groppone e siamo in democrazia possiamo, anzi dobbiamo parlare ed urlare i nostri diritti e specialmente possiamo decidere del nostro destino, i Meridionali sono stati troppo zitti è arrivata l’ora di battere i pugni sul tavolo.
Il PARTITO DEL SUD richiede a tutti i Presidenti e Consiglieri almeno delle Regionali Meridionali di adottare un’etichetta distintiva dei prodotti. Una Etichetta da autonomia differenziata! Ovvero un anello rosso per le regioni meridionali, uno bianco per quelle centrali e verde per le settentrionali e nel cerchio centrale apporre il simbolo regionale . Tale etichetta dovrebbe essere apposta su tutti i prodotti non solo quelli alimentari, già in parte tracciati, al fine di permettere a chi può, a colpo d’occhio, di scegliere quelle meridionali o della propria regione.
Io personalmente mi sono imposto la “SETTIMANA DELLA SOLIDARIETÀ MERIDIONALE DAL 01 AL 07 DI OGNI MESE PER SEMPRE ” nella quale compro SOLO prodotti del Sud Italia boicottando quelli del nord.
Comunque chiedete ai vostri commercianti quali sono e dove sono prodotte le merci che acquistate e scegliete logicamente quelle locali e meridionali lasciando negli espositori e nei banchi quelle del Nord, leggete le etichette, informatevi scambiate informazioni e notizie sui prodotti meridionali.
Logicamente mando a dire al signor Salvini che per ora io del Sud comprerò per una settimana al mese senza Nord ma se non sarà ritirata la richiesta di autonomia differenziata e se non saranno avviate attività di ristrutturazione delle infrastrutture meridionali arriverò alla seconda settimana e così via. Pensate che se acquistate Sud le ricadute non sono solo di tipo economico, per arricchite i produttori, ma mettete in essere ricadute occupazionali nelle vostre regioni.
Vi chiedo di condividere con ogni social questo appello oltre che di aderire a questo tipo di protesta e di parlarne con i vostri amici e parenti ovvero: passate parola! Sperando che i Presidenti ed i Consiglieri Regionali Meridionali adottino l’etichetta ad anello rosso con il logo regionale. Grazie
Massimo Cogliandro Referente del Partito del Sud per Reggio Calabria.