Come siamo ridotti male! La politica che c’è o non c’è, è il primo grave male d’Italia.
L’Italia, il nostro Bel Paese, soffre e muore di politica che, con il suo mediocre fare, fa tanto, ma tanto male all’Italia.
Fa tanto male al presente e soprattutto al futuro italiano che, così facendo, diventa sempre più futuro negato; un futuro maledettamente negato.
La mediocrità italiana ha la sua più alta espressione nel proprio essere e nel proprio fare politico; contagia e contamina, purtroppo, tutto e tutti.
Così facendo, ha raggiunto il bello e lusinghiero risultato di un Paese mediocrizzato; di un Paese sempre più “cenerentola” in Europa e nei contesti dei Paesi del mondo, dove si conta e si è credibili per quello che si è concretamente, come sistema Paese.
Noi non contiamo, perché siamo un “sistema cenerentola”; perché siamo un Paese che, cancellando il suo passato, ci ha ridotti alla sola immagine sfogata di “italianuzzi”.
Che vergogna! Che infamia italiana!
Un tradimento che grida vendetta; un tradimento che gli “italiani onesti” proprio non meritano, per cui, è assolutamente urgente e necessario, scrollarsi di dosso il nanismo umano e culturale, in cui ha le radici; è necessario liberarsi ed al più presto, del male dei mali italiani.
L’Italia proprio non può, proprio non deve lasciarsi strangolare dalla politica non-politica che la sta uccidendo; che la sta coprendo di mediocrità, aggiungendo mali a mali.
Roma capitale, è il centro di tutto questo. La bella Roma nostra è la peggiore dei “postriboli” italiani; governata in modo assolutamente sgovernata, non funziona in niente; ma proprio in niente; tanto, ad un punto tale da essere al default romano, il preludio di un default italiano che, purtroppo, è sempre più vicino; è sempre più minacciosamente vicino e prossimo a sommergere tutto di tutti gli italiani, facendo così pagare il conto amaro dello “sfascio Italia”, soprattutto agli italiani onesti; a tutti quegli italiani che hanno sempre ed in modo silenzioso pagato un alto prezzo per i mali d’Italia; per i tanti tradimenti italiani, l’amaro frutto di volontà forti anche estreme e di politici deboli che sono solo capaci di “pierinate”, con risultati fortemente dannosi all’Italia del presente e soprattutto del futuro.
Un’Italia che, purtroppo, non funziona e che è sempre più vittima dell’abbraccio mortale della mediocre politica con la stretta alleanza di una burocrazia padrona, dove i boiardi di Stato, le studiano tutte, veramente tutte, per mantenere in piedi il sistema italiano, al fine infame di garantirsi potere e privilegi.
Ma così non va! Così non va e non deve andare! L’Italia onesta e maltrattata, dice basta!
L’Italia prona, sottomessa e silenziosa è sempre più decisa ad alzare la testa; a riprendersi la voce e con un fare da protagonista, a chiedere una nuova politica per gli italiani.
Prima di tutto, chiede alla politica di esserci in quanto tale e dopo aver dimostrato che c’è, di avviare democraticamente il nuovo corso, con il protagonismo degli italiani non più disposti a vivere silenziosamente da sudditi sottomessi, lasciandosi così disumanamente morire di nanismo politico.
L’Italia, non vuole finire in questo modo che sa dell’assurdo; non vuole smantellare se stessa, il suo passato, per colpa della politica che non c’è e/o che comunque, è brava a fare e farsi male, facendo male, tanto male, al nostro malcapitato Paese che, nel silenzio dei “confini d’Italia”, proprio non riesce a trovare la strada giusta per uscire dalle tenebre alla luce, rigenerandosi e rigenerando l’Italia che dobbiamo assolutamente far rinascere per il bene assoluto dei tanti italiani onesti e dei tanti estimatori italiani che nel mondo tifano a più non posso per la buona Italia e per un futuro italiano fatto di valori e di saperi italiani, un patrimonio italiano che ci riconosce il mondo.
Ma, mentre abbiamo da presentare al mondo le credenziali eccellenti dei saperi e delle genialità italiane, soprattutto all’interno, ma non solo, continuiamo a perdere colpi; continuiamo a diventare sempre più “italianuzzi”, non dando le risposte giuste ai cittadini italiani in crescenti difficoltà; tanto, prima di tutto, per il lavoro che non c’è e per il crescente tradimento nei confronti del mondo giovanile, sempre più, dal futuro negato.
Ma le giuste doglianze italiane, proprio non si fermano qui; vanno ben oltre e riguardano molto da vicino l’italianità ed i mali d’Italia che sono purtroppo crescenti.
Gli italiani di tutte le età godono sempre meno dei diritti costituzionali garantiti; siamo, purtroppo, ai diritti sempre più negati.
Tanto, come già detto, per il lavoro che non c’è e per il diritto sempre meno garantito alla salute, al vivere in sicurezza ed al buon vivere, una virtù sempre più cancellata dal suolo italico, un suolo indifferente al vivere degli italiani. È, purtroppo solo e sempre più, falsamente disponibile per chi arriva nel nostro Paese che indifferente a tutto, senza alcun rispetto dovuto per le regole da rispettare, in diffusa libera circolazione per l’Italia, senza alcuna prospettiva di interazione e/o di futuro possibile ormai ridotto all’osso, non sa trovare assolutamente le soluzioni giuste e necessarie, né per gli italiani, così come dovute, né per gli immigrati, sempre più abbandonati a se stessi.
Povera Italia nostra! Con queste prospettive, quale mai potrà essere il futuro italiano? Chi e come, pensa di costruire nuovi percorsi di vita per un mondo almeno possibile per gli italiani, unitamente ai tanti che vengono da noi con la speranza di un mondo migliore; un mondo che non c’è e che, stando così le cose, non ci potrà assolutamente essere.
L’Italia degli sprechi diventa e sempre più, l’Italia dei sacrifici e con questi l’Italia disumana e violenta dei diritti negati; tanto, soprattutto per i poveri cristi, abbandonati a se stessi ad un punto tale da non riuscire neppure a campare, avendo per compagni di viaggio, la sola amara e difficile sopravvivenza.
Contro la politica dei gravi mali d’Italia, si leva alta la voce dei giusti d’Italia che, con rabbia, gridano al mondo, basta!
Basta, con il nanismo umano e culturale! Basta, con la non-politica! Basta, con l’immoralità diffusa che crea l’illiceità dei privilegi, a tutto danno dei diritti negati!
Per arginare il male italiano del malaffare diffuso, occorre una forte coscienza d’insieme italiano; occorre un fare condiviso, con un solidale protagonismo, finalizzato al bene comune.
È questa la via maestra; è questa e solo questa, la via obbligata; tutte le altre soluzioni pasticciate sono false soluzioni; sono solo scappatoie che non danno risultati. Che non producono niente, ma proprio niente di buono, essendo solo delle false e pasticciate soluzioni.
I mali d’Italia, così come sono, sono assolutamente insopportabili.
Bisogna cambiare! Bisogna invertire la tendenza, purtroppo, disumana e dannosa per il futuro italiano!
Con protagonismo d’insieme bisogna saper dire basta. Bisogna saper dire basta e trovare da protagonisti, le soluzioni giuste. Non si può fare finta di niente, voltandosi dall’altra parte.
Con l’attendismo senza soluzioni e pertanto assolutamente inutile se non dannoso, i mali d’Italia continueranno a produrre danni; continueranno a produrre il grave male d’Italia, imponendolo agli italiani, costretti a pagarne un prezzo disumanamente alto.
Con la saggezza italiana, tutti insieme, cooperiamo al fine di dare al Paese un nuovo cammino italiano; un cammino di speranza e di possibili certezze, fatto di umanità rispettosa degli uni per gli altri; tanto, è assolutamente necessario al nuovo italiano; tanto, serve per cambiare l’Italia, liberandola dai suoi mali per molti versi inguaribili se non c’è l’impegno e la volontà comune di cambiare; di cambiare gli italiani e la società italiana, partendo dalla politica, una mala pianta, una gramigna che si rifiuta di agire per il bene comune; che si rifiuta di governare moralmente e nel rispetto di tutti l’Italia e gli italiani, ormai stanchi di sentirsi chiamare dal mondo, per colpe non proprie “Italietta” ed “italianuzzi”.
Giuseppe Lembo