<Le mie preghiere sono per Giovanni Lo Porto e i familiari>, dice Barack Obama. Ma un pasticcio diplomatico con l’Italia si aggiunge alla débacle dell’intelligence Usa. E’ la scelta apparente, scrive il Corriere della Sera, del presidente americano di non informare Matteo Renzi sulla morte dell’ostaggio, già nota venerdì scorso quando il premier italiano fu ricevuto alla Casa Bianca. Qui in America le polemiche si concentrano sull’uso dei droni, gli “omicidi a distanza”, gli errori a ripetizione e l’alto numero di vittime innocenti. Più un dettaglio macabro e crudele: la famiglia dell’ostaggio americano, Warren Weinstein, pagò un riscatto di 250mila dollari, probabilmente dopo che era già morto. Venerdì 17 aprile il presidente del Consiglio veniva ricevuto allo Studio Ovale. Obama sapeva già che il drone Usa aveva ucciso due ostaggi, tra cui l’italiano. Una versione, del New York Times, che crea imbarazzo a tutti. Eccola: <La settimana scorsa i vertic i dell’intelligence Usa ebbero il più alto livello di certezza nel collegare le morti di Weinstein e Lo Porto all’attacco del drone. Obama tolse il segreto di Stato sull’episodio, ma non disse nulla al primo ministro italiano in visita alla Casa Bianca>. Il pasticcio tra Renzi e Obama s’inserisce in una polemica più generale, che negli Stati Uniti investe la lentezza con cui è emersa la verità sulla tragica fine degli ostaggi. Più di tre mesi dalla loro uccisione per errore, avvenuta il 15 gennaio, e l’annuncio ufficiale. C’è stata una reticenza deliberata?
Lasciando per un attimo le reazioni del Governo – e in primo luogo di Matteo Renzi – il dato più sconcertante è vedere il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni riferire dell’uccisione di un nostro concittadino in un’Aula della Camera deserta. O quasi. Sembra mancassero quasi 600 deputati visto che in un tweet di Daniele Capezzone (Forza Italia) se ne contano circa 35. È questo il punto chiave di una vicenda dolorosa. Cioè che accanto a un italiano ucciso non ci sia la politica. Certo, la polemica c’è stata ma a distanza. Lontana dal luogo istituzionale dove si sarebbe dovuto consumare uno scontro politico, dopo aver ascoltato la versione del Governo. E ciò che più colpisce di quell’Aula deserta è che quello spettacolo si è visto ieri, nel mezzo della bufera sull’Italicum che , secondo gli oppositori , metterebbe a rischio la democrazia e la rappresentanza popolare.