Roma, 22 gen. (askanews) - Maxioperazione dei carabinieri di Agrigento nei confronti dei vertici dei mandamenti e delle famiglie mafiose di Cosa Nostra agrigentina: il bilancio è di 56 arresti, tra cui il sindaco di San Biagio Platani, Santino Sabella, in manette per concorso esterno in associazione mafiosa. L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo e chiamata "Operazione Montagna", ha di fatto disarticolato i mandamenti di Santa Elisabetta e Sciacca, colpendo 16 famiglie mafiose della provincia. Gli inquirenti hanno documentato stretti collegamenti con i vertici delle cosche di quasi tutta la Sicilia e con le 'ndrine calabresi. Accertate anche estorsioni ai danni di 27 aziende ed un fiorente traffico di droga. Sono state sequestrate 7 società ed effettuate decine di perquisizioni. Al blitz hanno partecipato 400 militari, supportati da un elicottero, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia e da unità cinofile.

Ha aggredito la madre perché si è rifiuta di dargli del denaro per comprare la droga, per questo un uomo di 31 anni è stato arrestato a Torre del Greco (Napoli). A eseguire l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, sono stati gli agenti del commissariato di polizia.

Le indagini e l’arresto

Il 31enne, C. E., è accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate ed estorsione, commessi in danno della madre. Le indagini hanno preso il via quando la mamma dell’indagato ha denunciato di essere stata aggredita dal 31enne che gli aveva provocato evidenti ecchimosi intorno all’occhio. La donna aveva spiegato di essere vittima di ripetuti atti vessatori, aggressioni verbali e fisiche, posti in essere dal giovane dallo scorso mese di giugno, nonché di continue richieste di somme di denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti. Le dichiarazioni della signora erano state confermate agli inquirenti dagli altri due figli e suffragate dal filmato estrapolato dalle telecamere di un sistema di videosorveglianza, che riprendeva le fasi dell’aggressione. L’indagato, resosi irreperibile per alcuni giorni, è stato rintracciato ieri sera e, dopo le formalità di rito, è stato portato nel carcere napoletano di Poggioreale.