TI RACCONTO la mia storia, supponendo che tra tante storie di gente disastrata nei sentimenti che ti sono arrivate, questa possa classificarsi prima nella lista delle più terribilmente sfigate. Non te la racconto perché  mi è passata, ma perché non l’ho raccontata a nessuno dei dettagli (genitori e sorella a parte), visto che me  ne vergogno abbastanza. A maggio avrei dovuto sposarmi.

Cerimonia in chiesa, 120 invitati da tutta Italia, un vestito da principessa povera comprato a rate come il motorino, cena godereccia nella migliore osteria di campagna vicina alla nostra città natale. Mi sono occupata di tutto io, finché una mia cugina mi spiega che la sua più cara amica è una wedding planner in erba e visto che siamo sposi molto belli (le ha mostrato lei i nostri profili, io ho 24 000 follower perché mi occupo di estetica) in cambio di qualche tag e ringraziamento su Instagram ci organizza l’allestimento nell’osteria e la festa dopo cena in giardino gratis. Io mi stupisco ma accetto.

Avevo finito i soldi per il superfluo e qualche fiore in più sul tavolo mi pareva manna dal cielo. La incontro, mi fa una strana impressione. Bellissima, appariscente, giovane, biondissima e molto algida. Prendiamo accordi e poi fissiamo un secondo incontro sul posto a cui viene anche il mio futuro marito. Questa volta è più affabile e espansiva, scherza, non fa che dire: “Che sposi meravigliosi!”. Finisce lì. Era gennaio. Da lì ad aprile la sento altre volte, è tornata rigida e sfuggente, ma fa il suo lavoro finché a un mese dalle nozze si eclissa.

La chiamo e non mi risponde più. Mi blocca su Instagram. Contatto allarmata mia cugina. “Che ha la tua amica wedding planner?”, le chiedo. Lei non sa nulla, giorni dopo mi scrive imbarazzata che l’amica riferisce che non sta bene, ha un grosso problema familiare. Mi lamento del fatto che non mi abbia avvisata, ma alla fine avrebbe lavorato gratis e non posso neppure reclamare danni o altro. Ne parlo col mio futuro marito che dice “Amen” e la chiude lì. Negli ultimi tempi è spesso accigliato, forse per lo stress, lo lascio in pace.
Fatto sta Selvaggia che arriviamo ai primi di maggio, ovvero a due settimane prima delle nozze e il mio computer è rimasto dimenticato in ufficio, mi serve, accendo il portatile del mio quasi mio marito che in quel  momento è in palestra.

Mi si apre all’istante una chat di facebook. “Ti prego parlami”. È lei. La wedding planner evaporata. Il cuore mi esplode. “Non posso smettere di amarti, qualunque cosa tu voglia”, è il secondo messaggio. Scorro la  conversazione. Il primo messaggio gliel’ha mandato lui la sera stessa in cui l’ha conosciuta con me in osteria.
(“Grazie per il tempo e la disponibilità, oltre che per il tuo sorriso”) La loro relazione va avanti quasi da subito, dunque da 4 mesi. Quello che leggo mi traumatizza. Piango, prendo il telefono, lo chiamo ma è spento. Scappo di casa, vado da mia madre. Quando mi chiama gli urlo di tutto, mi dice che l’aveva lasciata, poi no, che era indeciso e insomma, saltiamo in aria. Matrimonio, amore, futuro, non ho più niente. Lui ora sta con
lei. Io con il mio vestito da povera e con una rabbia che non si placa.

Ciao
VALENTINA

Fonte: Il fatto