di Michele Eugenio Di Carlo

Ministra Bellanova, appena qualche giorno fa, Lei ci chiedeva di sfidarla sulle cose da fare e noi, oltre a dichiararLe la nostra solidarietà, abbiamo accolto la sfida.

Una sfida che riguardava innanzitutto quegli accordi internazionali siglati dall’Unione Europea e in qualche modo avallati dall’Italia che pesano come macigni sull’economia e sull’agricoltura del Sud.

Le ricordavamo – da neo ministro Lei probabilmente non ne era a conoscenza – che nell’accordo di libero scambio e protezione di prodotti dell’UE con la Cina, su ben 26 prodotti DOP (denominazione di origine protetta) e IGP (indicazione geografica protetta), solo la mozzarella di bufala campana è stata inserita per le regioni meridionali.

Semplicemente uno scandalo!

E il CETA, l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canada, che notizie di stampa ci riferiscono che Lei vuole ratificare?

Vuole davvero ratificare un accordo che ancora una volta ha messo a dura prova i nostri prodotti tipici di qualità a filiera corta e a 0 km, favorendo, come al solito, la grande industria, la grande distribuzione e la speculazione finanziaria?

Il CETA, è un accordo contro il Sud! Nell’accordo vengono protetti solo 69 dei 367 prodotti alimentari italiani DOP e IGP, dei quali solo 5 del Sud, 3 siciliani, uno solo per Puglia e Campania, nessuno per Calabria e Basilicata.

Un altro scandalo e una vergogna nazionale.

Vuole davvero confermare che anche questo nuovo governo con le sue politiche agricole è contro il Sud?

Certo, fino a ieri non potevamo pretendere niente dal ministro leghista Centinaio, né qualcosa abbiamo preteso dal Martina.

Vuole confermare una politica agricola nazionale che ha pensato unicamente a tutelare gli interessi dell’imprenditoria e delle aziende agro-alimentari del nord con la complicità di una classe politica meridionale inetta e dedita ad una politica mendicante?

Ministra Bellanova, sappia che la sfida l’abbiamo accettata e che con il neonato Movimento 24 agosto, fondato da Pino Aprile al Parco della Grancia di Brindisi di Montagna in provincia di Potenza, la porteremo avanti fino in fondo. Con onestà, serietà e nell’esclusivo interesse del nostro travagliato Sud.