Ricordiamo alcuni episodi della guerra fra borbonici e sabaudi che scoppiò all’indomani della proclamazione dell’unità e che non troviamo nei libri di storia. Per recuperare le forze e mettere insieme un esercito di contro-rivoluzionari (che la storiografia ufficiale liquida con il nome di “briganti” ci furono anche tentativi di liberazione dei prigionieri nelle carceri sabaude.
Ecco un caso molto particolare, una liberazione che potrebbe benissimo entrare nella sceneggiatura di un film. Infatti a Caserta, il 16 giugno del 1861 un gruppo di briganti, guidati da Antonio Caruso di Avella, travestiti da guardie nazionali, si presentò davanti al carcere fingendo di dover consegnare dei prigionieri. Entrati nello stabilimento, disarmarono le poche guardie nazionali locali, liberarono una sessantina di detenuti, compreso il celebre bandito Giona La Gala, fratello del capobanda Cipriano107. Parte degli evasi il giorno dopo giurò fedeltà a Francesco II.