Quando trionfa l’imbecillità, essere sconfitti è un onore”  (M. Maccari)

 

Ma in che Italia viviamo? Dopo l’allarme rosso del compianto Umberto Eco sugli imbecilli del web e sugli interlocutori silenziosi di un mondo sempre più crescono a vista virtuale, i segnali a luce rossa di un’Italia senza dialogo, senza confronto e senza idee condivise; rappresentano il disastro italiano, il disastro dell’umanità italiana, soprattutto del mondo giovanile che, purtroppo, continua a segnare nuove altre e sempre più pericolose negatività.

L’Italia continua, oscurantisticamente, a mettere in luce il buio opprimente di un mondo senza futuro; di un mondo disumanamente contro in tutto e con un fare del tutto indifferente ad ogni possibile condizione da umanità condivisa.

Purtroppo, nell’orizzonte giovanile italiano non c’è assolutamente niente di tutto questo; non c’è niente di buono; niente di utile e di positivo.

Siamo, in assoluto, alla tabula rasa; siamo in una crescente e diffusa indifferenza degli uni per gli altri.

Una vera e propria giungla di disumanità si è ormai impossessata di quell’umanità che, da protagonista, ha fatto la nostra storia, oggi patrimonio comune dell’umanità che, sempre più con indifferenza per il futuro, pensa di poter vivere di solo presente. Che deve saper credere, ma facendosi male, proprio non lo fa, come umanità d’insieme, ad un futuro possibile con alla base. prima di tutto, i valori condivisi di un vivere umano fatto di rispetto reciproco dell’uno per l’altro; Di un vivere umano fatto di valori positivi e soprattutto del necessario diffuso prevalere dell’amore sull’odio e della libertà sullo schiavismo umano, un grave nemico dei tempi moderni, alla ricerca della necessaria solidarietà d’insieme sui tanti egoismi ciecamente violenti del tutto per sé.

Tutto questo, per il futuro del mondo, umanamente possibile, deve significare soprattutto e prima di tutto, un’umanità nuova; un’umanità di pace.

È un dovere, saggio e giusto, anche del mondo giovanile, essere ambasciatori di pace, una necessità per il futuro dell’uomo della Terra che, se ostinatamente continua a fare male, comportandosi male, fa prima di tutto, un male grande a se stesso, costruendosi un mondo dal futuro sempre più negato; un mondo disumano e senza futuro possibile.

In questo nostro tempo sempre più umanamente incerto, tra le tante cose sbagliate, c’è l’inopportuno “spreco di giovinezza”; uno spreco che si traduce in comportamenti sbagliati che, a loro volta, si traducono tragicamente in sofferenze umane e sociali con il triste risultato del futuro sempre più negato.

Uno spreco di umanità che coinvolge la società italiana in un percorso che si pone sempre meno l’obiettivo del futuro del mondo, con l’uomo che vive la sua giovinezza da vera e propria vita sprecata e con un terrore permanente che va nel verso sbagliato.

L’uomo, oggi come non mai, sin da giovane vive di paura per tutto.

Perché siamo in questa triste condizione umana da … fine del mondo? Perché siamo ad un mondo che muore per indifferenza dell’uomo alla vita? Alla propria vita e più oltre, alla vita come valore?

C’è un’indifferenza umana che crea soprattutto nei giovani un senso di disperata solitudine e di sfascismo per la propria vita, in cui si crede sempre meno, diventando così, una vera e propria vita negata.

Che manca nel nostro Paese ai giovani simboli della “cultura da sballo” che, indifferenti a tutto si negano umanamente agli altri, ad un punto tale da diventare umanità umanamente negate e quindi dal fare di una indifferenza complice per il futuro possibile che, per “dismissione” diventa futuro negato?

Se tanto succede nel nostro mondo giovane è per una crescente e sempre più diffusa crisi di educazione da parte della famiglia e della scuola.

Da questa crisi nasce una grave e profonda crisi di umanità, di valori, di socialità con un se stesso poco conosciuto ed in forte solitudine esistenziale; un se stesso che diventa il mondo; un mondo escludente, chiuso in se stesso e, purtroppo, sempre più indifferente a tutto quanto gli gira attorno. Un mondo di cui nessuno può mai pensare di poterne fare a meno, in quanto umanità inutili, indifferenti ed umanamente separate.

Che serve ai nostri giovani sempre più protagonisti della “cultura da sballo”? Senza pretese moralistiche, di indifferenza e/o di idiota incomprensione, dico che è urgente restituire il mondo giovane italiano all’umanità, ai valori, ai saperi; è, prima di tutto, assolutamente necessario riportarlo eticamente sulla giusta strada del “conoscere se stessi”.

Conoscendo a fondo se stessi i giovani italiani ben capiranno quanto sia importante la vita di insieme; una vita assolutamente necessaria per credere nel futuro possibile e per liberare finalmente l’uomo dal devastante sentimento della paura che si è ormai impossessata, diventandone padrona, delle coscienze dell’uomo del nostro tempo, compreso quelle del mondo giovane, in forte crisi esistenziale e di umanità condivisa.

La grave sofferenza dei giovani italiani fa tanto male al futuro italiano; siamo, tra l’altro e sempre più, un sociale a pezzi da vera e propria Africa italiana; un sociale tutto da cancellare, per ridare al Paese in grave sofferenza umana, quella normalità che proprio non ha.

Tanto, per il prevalere di miti falsi e bugiardi che antepongono il mondo dell’apparire e dell’avere all’Essere ed a quei valori dell’Essere, senza i quali l’uomo di tutte le età, proprio non va da nessuna parte, se non verso il disastro annunciato e da fine del mondo.

Il momento è grave. Il mondo ed in questo, il mondo giovanile in particolare, è in una crisi da profondo rosso; una crisi che, per quanto potrà succedere nel futuro, anche se considerato ancora lontanissimo da noi, è assolutamente, senza ritorno.

Le cause scatenanti sono nel nostro presente; sono, in modo umanamente sbagliato, nella direzione disumana dei giovani rassegnati, sempre più coinvolti dalla dominante “cultura da sballo”; così facendo, rinunciano al futuro, isolandosi; chiudendosi in se stessi o al massimo offrendosi da silenziosi al dialogo con i soli invisibili del web; quegli invisibili che non producono dialogo e tanto meno il confronto delle idee che servono per camminare insieme ed insieme, costruire il futuro, quel futuro sempre più negato di un presente umanamente ammalato in sé, purtroppo, causa scatenante di solitudini, di disperazione e sempre più gravemente anche di morte dovuta alla “cultura da sballo” e di umanità sempre più deviate, strette in una morsa mortale di un avere-apparire che, cammin facendo, cancella la dignità umana e ne segna il destino con vite disumanamente negate; tanto e soprattutto nell’universo giovane.

Perché tutto questo? Perché il cammino umano è così disumanamente deviato?

Sicuramente le colpe sono umane; sono degli uomini della Terra che hanno deviato dal proprio essere uomini di questa nostra ammalata e tanto sofferente Terra, con l’uomo non più amico o guardiano, ma sempre più ______________ nemico.

Che fare? Prima di tutto sfruttare il dialogo per cambiare! Per questo obiettivo è assolutamente necessario partire dal disagio giovanile, un disagio dal futuro negato che sta facendo tanto male ad una generazione abbandonata a se stessa; in grande solitudine esistenziale è fortemente convinta di essere la triste protagonista del solo futuro negato.

Deve rinascere la gioventù del mondo, maledettamente tradita da chi l’ha fatta avvitare su se stessa, cancellandone il futuro.

La nostra amata Terra dalle superfici sempre più screpolate, per le nuove generazioni non rappresenta il libro della vita; non rappresenta il futuro fortemente ammalato di un presente, tra l’altro, negato alla memoria; tra l’altro, sempre meno teso alle trasformazioni necessarie alla vita dell’uomo.

Come salvare il mondo? Come salvare il futuro del mondo delle nuove generazioni fortemente rassegnate? Rassegnate anche e tra l’altro, alla desertificazione della Terra per gli effetti catastrofici del suo uso-abusato da parte di uomini inconsapevolmente indifferenti al futuro dell’umanità.

La via possibile è una ed una sola. È la via della cultura, attraverso la quale si può restituire al mondo dei giovani, indifferenti a tutto, saperi e conoscenza.

Si tratta di necessità umane di cui il futuro del mondo, non può fare assolutamente a meno; serve al dialogo, al confronto umano e soprattutto a conoscere meglio se stessi.

È la cultura, fatta di saperi, conoscenze con intelligenti processi formativi ed educativi ed una comunicazione autentica, il percorso obbligato per salvare il mondo; tanto, prima di tutto, salvando quel mondo giovanile che con la sua “cultura da sballo”, a senso unico, è convinto che la cultura, quella vera che produce saperi e conoscenza, non serve, assolutamente a niente; con questo libero convincimento populistico e disumanamente ignorante in testa, si affida unicamente al suo surrogato, ossia alla falsa cultura del web che non è assolutamente cultura e che strumentalmente può diventare il nuovo padrone delle coscienze del mondo, gestendole a proprio piacimento e per i propri fini che, purtroppo, non sono quelli giusti, in quanto basati sul falso mito moderno dell’avere e dell’apparire, la causa dei sempre più crescenti mali del mondo che porteranno un giorno l’uomo della Terra al suo disastro senza appello, il frutto del male oscuro uomo/uomo, unitamente al male uomo/natura/Terra, che è purtroppo e sempre più, ammalata di uomo di tutte le età e di tutte le condizioni umane, con un grande e diffuso vuoto di territorio umanitario.

 

Giuseppe Lembo