La crisi economica svuota gli studi dentistici. Tra il 2007 e il 2012, in Italia, mezzo milione di famiglie in meno e’ andato dall’odontoiatra, quelle che hanno effettuato una spesa per la cura dei denti sono calate del 3,31%: una su tre, in pratica, non puo’ piu’ permettersi di portare i figli dal dentista. Non solo. L’8,9% degli italiani nel 2011 ha rinunciato alle cure odontoiatriche per ragioni economiche, piu’ numerosi fra i 35 e i 59 anni e al sud e nelle isole (13%) e nel Nord ovest, la locomotiva economica d’Italia che ha rallentato la sua corsa. A quantificare gli effetti della crisi sul rapporto degli italiani con il dentista e’ un dettagliato rapporto Andi (Associazione nazionale dentisti) 2013, presentato oggi a Roma nel corso del congresso scientifico dell’associazione. La spesa media mensile di tutte le famiglie e’ scesa del 30,5% e la spesa media mensile riferibile alle sole famiglie che hanno effettuato una spesa odontoiatrica e’ calata del 28,1%. “In confronto agli altri Paesi europei – sottolinea Roberto Callioni, responsabile del Servizio studi Andi, che ha realizzato l’indagine – l’Italia e’ quello con la piu’ alta percentuale di rinuncia alle prestazioni odontoiatriche e con la piu’ alta differenza fra il 2012 e il 2007: questo significa che l’effetto della crisi e’ stato piu’ forte che altrove”.


In Italia 15mila falsi dentisti

 In Italia operano circa 15 mila falsi dentisti. Abusivi del bisturi, che spesso lavorano grazie a uno specialista autorizzato che presta il proprio nome a terzi senza  titoli per aprire l’attivita’. Un business che negli ultimi anni sta  crescendo grazie anche alla crisi, che spinge gli italiani a  risparmiare ricorrendo persino agli abusivi. E’ l’allarme lanciato  oggi dall’Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiani, in occasione del loro 61esimo Congresso scientifico nazionale che si apre oggi a Roma.

L’ultimo Rapporto dell’Andi ha fotografato il fenomeno degli abusivi dal punto di vista degli italiani, grazie a 500 interviste in 5 grandi citta’ della Penisola. Ebbene, secondo il 55,8% intervistati chi preferisce l’abusivo ‘lo fa per risparmiare’, per il 31,2% perche’ ‘non sa che e’ abusivo’ e solo per il 14% ci vanno ‘per scarsa
informazione’.

Il 75% degli intervistati ha risposto di conoscere ‘chi sono i falsi dentisti’, il 75% di essere a conoscenza dei rischi, ma poi il 78% ha detto di non conoscere nessuno che si e’ fatto curare da questi ‘impostori’. “Il problema dell’abusivismo odontoiatrico e’ vecchio di 60 anni – spiega Mauro Rocchetti, vicepresidente vicario dell’Andi – e continua a perdurare perche’ ci sono colleghi che prestano il loro nome. Da anni l’Andi opera sul versante dell’informazione e della comunicazione per veicolare il messaggio ai pazienti di verificare il
titolo professionale dello specialista e l’abilitazione: basta una telefonata all’Andi o alla Commissione dell’Ordine dei medici. Basta poco – conclude – per vedersi rovinare i denti da un abusivo. Con costi aggiuntivi e anche qualche problema con la legge”.