Al via le consultazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la formazione del nuovo governo. Il primo mandato del capo dello Stato, nel 2006, si aprì con una consultazione: quella che portò alla nascita del secondo governo Prodi. Si trattò di un giro di incontri lampo che portarono alla formazione dell’esecutivo nello stesso giorno, il 16 maggio. Appena un anno più tardi il primo “tagliando”, con le dimissioni del leader del centrosinistra, il 21 febbraio 2007: le consultazioni dal 22 al 24 febbraio e il rinvio alle Camere. Più lunga, invece, l’attesa alla caduta del governo Prodi: furono otto giorni, dal 25 gennaio al 6 febbraio, che condussero allo scioglimento delle Camere e alla nascita del quarto governo Berlusconi nel maggio del 2008. Al Cavaliere bastò appena un giorno (il 6 maggio iniziarono le consultazioni, il 7 ci fu il conferimento dell’incarico) per far sbocciare l’esecutivo. Stesso lasso di tempo, lo scorso anno, per l’esecutivo Letta: il 23 aprile si svolsero le consultazioni e il giorno successivo fu assegnato l’incarico all’esponente Pd. Per far nascere il governo Monti, Napolitano impiegò invece tre giorni (le consultazioni iniziarono il 13 novembre e terminarono il 16 novembre).
Tornando più indietro nel tempo dal 1996 ad oggi, quasi tutti gli esecutivi si formarono in tempi brevissimi, massimo uno-due giorni. Il primo governo Prodi (15-16 maggio 1996) richiese un giro d’orologio, così come il governo D’Alema II (19-20 dicembre 1999), Amato II (20-21 aprile 2000) e Berlusconi III (21-22 aprile 2005). Occorsero invece due giorni per il secondo governo Berlusconi (7-9 giugno 2001) e ben nove per il primo esecutivo guidato da Massimo D’Alema: le consultazioni al Quirinale partirono il 10 ottobre del 1998, ma il 15 dello stesso mese Romano Prodi decise di non proseguire nel suo mandato esplorativo. Subentrò il leader dei Ds che sciolse la riserva il 19 ottobre.