Sono ore di difficili trattative all’interno dei partiti, impegnati a definire liste e candidature. Il termine per la presentazione scade alle 20:00. Tra polemiche ed esclusioni eccellenti, ancora tensioni nel PD, con Renzi che si difende. “Se dovessi dar retta a tutto quello che dicono di me, non leggerai un giornale ma un libro”. Renzi smentisce di aver candidato solo i suoi fedelissimi: “Nessuno ha una squadra forte come il PD. Se guardo i candidati da Gentiloni a Minniti vedo persone molto competenti. Possiamo diventare il primo partito, il primo gruppo parlamentare. Farò una campagna elettorale senza insulti – promette – l’Italia merita rispetto”. Renzi lancia anche l’allarme contro chi promette l’impossibile e boccia senza mezzi termini la flat Tax. Rimane però alta la tensione con la minoranza interna, dopo la rinuncia a candidarsi di Cuperlo e il malessere degli orlandiani che da 30 parlamentari ti passerebbero a 5.
“Il Partito Democratico è ormai diventato il PDR il partito di Renzi – ironizza Grasso, leader di Liberi e Uguali – sono evidenti i motivi della scissione ci siamo soltanto noi a rappresentare la sinistra. Il PD perde, perché perde consenso, perché non è più di sinistra”.
Oggi a Roma verranno annunciati i nomi dei 5 Stelle per i collegi uninominali. Tra poco, sul palco del tempio di Adriano, il Movimento 5 Stelle presenterà quel gruppo di candidati esterni destinati a dare lustro alla sua lista. Di Maio non ha dubbi: “Cosa vogliamo fare per l’Italia, come la vogliamo cambiare, con quali competenze, mettendoci la testa e il cuore”. Sullo sfondo, ma neanche tanto, resta la caotica vicenda delle parlamentarie. Di Maio comunque tira dritto: giovedì sarà a Milano per fare il punto assieme agli altri big sull’ultimo mese di campagna elettorale.
Anche nel centrodestra il grosso del lavoro è fatto. L’aspettativa di un buon risultato ha reso l’operazione liste meno traumatica che nel PD. Tante le riconferme e molte rientri. Per Mara Carfagna, sono “dirigenti e amministratori locali di Forza Italia che fanno politica per passione e credono in un grande progetto per l’Italia. Queste sono le energie che Forza Italia metterà in campo per le prossime elezioni. Il 4 marzo si sceglierà tra competenza e improvvisazione”
Nella Lega ce l’ha fatta Umberto Bossi, una candidatura non scontata.