Gentiloni: ritorno al voto meglio del populismo
“Il rischio più grave sarebbe un’affermazione delle forze populiste, e si può evitare solo votando per la coalizione di centrosinistra perché oggi queste idee prevalgono anche nel centrodestra”. Lo afferma il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, intervistato da Antonio Polito sul Corriere della Sera. In caso di mancanza di una maggioranza, per il premier, “un ritorno alle urne darebbe certo un’impressione di fragilità e instabilità, ma sarebbe peggio se si scegliesse la via del populismo”. Per quanto riguarda il M5S, Gentiloni aggiunge: “non li invidio, innanzitutto perché avranno meno voti della nostra coalizione”. “Infatti – ribadisce Gentiloni – nella tradizione inglese è chi va all`opposizione che presenta un governo ombra. Chi vince fa i governi veri. E poi è cambiata la legge elettorale, non siamo più ai tempi delle sfide Prodi-Berlusconi, e dunque trovo davvero ridicolo questo giochino che sono tutti candidati premier, dal leader di CasaPound in su”.
Renzi: senza Pd primo partito si rischia governo estremista
“Siamo a un passo dal primo posto. Ci serve lo sprint finale. Penso che possiamo essere il primo gruppo parlamentare. Niente pronostici, ma penso che in questi ultimi giorni qualche punto possiamo recuperarlo. Finché i sondaggi erano pubblicabili, eravamo in testa nel numero di potenziali elettori indecisi”. Il segretario del Pd Matteo Renzi, intervistato da Tommaso Ciriaco su Repubblica, sottolinea che “se Di Maio non avrà il 51%, dovrà parlare di governo con le camicie verdi”. “Ma qui si gioca sulla pelle di un Paese – continua Renzi -. È tutto il Movimento ad essere a un bivio: o avrà i numeri con Salvini per governare, ammesso che il leader della Lega voglia farlo, oppure si spaccherà, viste le divisioni interne”. Secondo Renzi il rischio è “di avere una maggioranza con Grillo, Salvini e Meloni”. “Un patto tra la Lega e il Movimento cinque Stelle – chiude Renzi -. Lo dico realisticamente. Senza il Pd primo partito, il Paese rischia un governo estremista”.
Salvini: niente patti strani ma con Silvio meglio essere vigili
“La prossima settimana conto di essere al governo”. Ne è convinto il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato sul Corriere della Sera da Alessandra Arachi. “Nel caso vincesse il centrodestra – dice Salvini – il capo dello Stato dovrebbe scegliere di far formare l’esecutivo a chi nella coalizione prende un voto in più. Se qualcuno vuole Tajani presidente del Consiglio voterà Berlusconi, se preferisce le idee e la forza della Lega sceglierà Salvini, molto semplice”. Salvini poi esclude “categoricamente ogni accordo con Pd o Cinque Stelle per un governo di scopo: non sono interessato a fare il ministro per un quarto d`ora”. Ed esclude anche un “tradimento” nel Centrodestra: “No, tutto il centrodestra oltre al programma non potrà fare altro perché tutti gli italiani voteranno in maniera chiara. Nessuno vorrà inventarsi robe strane con Renzi, Di Maio o Boldrini. Detto questo…”, però “con Berlusconi bisogna stare sempre vigili, ci vogliono quattro occhi”.